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Incontro con gli alligatori alle Everglades

Situato a poche decine di chilometri dalla frenetica Miami, troviamo l’Everglades National Park, uno degli ecosistemi più sorprendenti al mondo, una foresta subtropicale paludosa tutta da esplorare, costituita da un’area di circa 6 mila chilometri quadrati che ha origine dalla Florida centrale, in particolare dal punto in cui il fiume Kissimmee entra nel lago Okeechobee, e si sviluppa verso sud, protendendosi fino all’oceano in un’intricata correlazione di acquitrini, paludi e boscaglia che non ha eguali a mondo.

Nel corso dei nostri viaggi abbiamo avuto la fortuna di visitarlo in un paio di circostanze ed in entrambi i casi siamo rimasti impressionati dalla varietà di flora e di fauna che abbiamo avuto modo di incontrare.

Alessandro sbaciucchia un cuccioletto

Tra gli animali presenti, l’attrazione principale è rappresentata senza ombra di dubbio dall’alligatore, sia per la sua diffusione e facilità di incontro che per la fama di pericoloso predatore.

Ammirarlo nel complesso è stato facile, e lo abbiamo fatto in diverse circostanze: durante i tour in airboat, le caratteristiche imbarcazioni a fondo piatto con motore ad elica guidate a velocità sostenuta lungo i corsi d’acqua, nelle soste effettuate ai bordi della US 41 la principale strada che attraversa il parco, nel mentre passeggiavamo per l’anhinga trail o, più semplicemente, nelle piccole farm visitate prima dei giri in battello.

Valeria con un giovane alligatore

Proprio una guida della struttura turistica ci spiega come nelle Everglades vivano in realtà tre tipologie di alligatori: quello del Mississippi (Alligator mississippiensis), il caimano dagli occhiali (Caiman crocodilus) e il coccodrillo americano (Crocodylus acutus). Ci vengono anche elencate le principali differenze ma nelle occasioni in cui li incontriamo non riusciamo assolutamente a distinguerli.

Durante il tour in airboat ne avviciniamo diversi ed abbiamo anche la fortuna di udire i suoni emessi da un maschio che corteggia la propria compagnia. Il rumore è cupo, spesso accompagnato ad alcuni colpi dati con la testa alla superficie dell’acqua che incutono non poco timore a tutti i partecipanti.

Alligatore alle Everglades

Ci viene spiegato che la femmina depone dalle 15 alle 60 uova (a seconda delle specie) e durante l’incubazione rimane nei pressi del nido. Quando si schiudono le uova, prende in bocca 8-10 piccoli alla volta e li trasporta in acqua. I cuccioli rimangono con la madre per circa un anno, ma talvolta anche due o tre.

Presso la fattoria dal quale partiamo per il giro in barca, abbiamo modo di osservare e prendere in mano un alligatore nato da poche settimane, dall’aspetto veramente molto tenero, quindi un “ragazzotto” di quattro anni che viceversa mi incute non poco timore.

Un cucciolotto di alligatore

Le mascelle di questi rettili sono infatti delle terribili armi potendo mordere con una forza di circa 400 kg per centimetro quadrato, oltre 30 volte quella di un uomo e 6 volte maggiore di quella generata da una tigre o da uno squalo bianco. Peraltro il tutto ad una velocità davvero strabiliante considerato che le loro fauci si chiudono con uno scatto che impiega a malapena 20 centesimi di secondo!

Alcuni cuccioli li avvistiamo anche lungo lo splendido trail percorso nella Shark Valley: si trovano a pochi passi da noi e li osserviamo a lungo, facendo sempre attenzione a non avvicinarci troppo per l’eventuale presenza dei genitori!

Piccolo alligatore alla Shark Valley

Certamente in Florida si hanno numerose occasioni per ammirare questi animali, dall’aspetto preistorico e certamente molto poco socievole, l’importante è poterlo fare in sicurezza, prestando molta attenzione a dove mettere i piedi allorquando ci si trova nel loro habitat naturale.

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