La mitica Bombonera
Alessandro e Samuele sono dei veri e propri appassionati di calcio e, ovunque andiamo, se vi è uno stadio da visitare loro non si lasciano mai sfuggire l’occasione.
Pertanto, durante la nostra permanenza a Buenos Aires, la visita allo stadio del Boca Juniors, la mitica Bombonera, non poteva certo mancare!
In Argentina il calcio è insito nella cultura popolare tanto quanto in Italia ed il Boca Juniors è una delle squadre più seguite ed amate della nazione e, insieme agli acerrimi rivali del River Plate, è il principale club di Buenos Aires.
Il complesso sportivo si trova proprio al centro del quartiere della Boca, uno dei più pittoreschi ma anche tra i pericolosi della capitale argentina. Ci viene raccomandato di evitarlo in orari notturni e di fare sempre molta attenzione alle persone che si avvicinano, così lo raggiungiamo di prima mattina, tanto che lo stadio era ancora chiuso e non si poteva accedere alla visita guidata. Ne approfittiamo per una prima passeggiata nelle vie vicine e scattare qualche foto dall’esterno della struttura, scoprendo peraltro che i cancelli sono ancora serrati in quanto si sta allenando la prima squadra del Boca Juniors e pertanto dobbiamo aspettare più del previsto per visitare l’interno.
Finalmente, in tarda mattinata, ci viene dato l’ok per l’accesso e così prendiamo parte ad un tour organizzato che prevede la visita dell’intero complesso sportivo, ivi compreso il ricco museo dove sono disposti tutti i numerosi trofei vinti dal club nella sua lunga storia.
Nel mentre Alessandro acquista i biglietti e sbrighiamo le poche formalità di accesso, rimaniamo sorpresi dall’arrivo di numerosi turisti che invadono in breve tempo l’ingresso: ci saranno centinaia di persone in fila, con le visite guidate che partono a distanza di pochi minuti le une dalle altre.
Il fatto di essere arrivati tra i primi ci premia: l’attesa nel complesso è breve e così ci ritroviamo insieme ad un variopinto gruppo composto da una trentina di persone provenienti in larga parte dagli Usa e dall’Europa pronti per la visita della Bombonera. Nato su progetto ispirato allo stadio fiorentino Artemio Franchi, venne inaugurato nel 1940 e dispone di una capienza massima di oltre 57 mila posti, di cui 49 mila a sedere.
La prima zona che visitiamo sono gli spalti, rigorosamente di color azzurro-oro, partendo da quelli della curva per poi trasferirci nei distinti laterali. Da ogni zona in cui ci troviamo, il campo è a pochi metri da noi, non disponendo lo stadio di alcuna pista e trovandosi il rettangolo di gioco veramente a breve distanza dalle prime file degli spettatori.
Proprio l’inusuale forma della struttura, con una delle gradinate costruita in verticale, permette allo stadio un eccellente effetto acustico che, unito alle dimensioni del campo da gioco (il minimo richiesto dalla Fifa) ha molto influito nella costruzione del mito de “la doce”, il dodicesimo uomo in campo.
Raggiungiamo le due panchine, separate tra loro da una decina di metri, quindi veniamo condotti nel cuore della struttura: gli spogliatoi delle squadre. Qui ci viene raccontato un curioso aneddoto: la squadra ospite ha i propri spazi proprio sotto la curva dei tifosi del Boca che sono tra i più facinorosi al mondo e che tendono ad intimidire gli avversari già prima dell’inizio del match, saltando e cantando in maniera continua tanto da rendere gli spogliatoi un inferno di rumori e vibrazioni come se ci fosse un vero e proprio terremoto.
Visitiamo la sala stampa, attraversiamo i corridoi dove passano i giocatori prima di fare l’ingresso in campo, quindi terminiamo il tour raggiungendo il museo del Boca Juniors. Vi troviamo numerose foto, reperti, vecchi filmati, maglie di ogni tempo ma soprattutto coppe e trofei frutto della lunga e vincente storia del club.
Ne sono un esempio le 6 coppa Libertadores, le 3 Intercontinentali e gli oltre 30 campionati nazionali che ne fanno degli xeneizes una delle squadre più vincenti al mondo.
Un angolo a parte è dedicato a Diego Armando Maradona, il giocatore simbolo del calcio argentino, che ha militato nel Boca da giovane prima di trasferirsi in Europa, per poi chiudervi la carriera nel 1998. A lui è riservato addirittura un piccolo stand in tribuna e gode di un trattamento unico anche nel museo del la Pasion Boquense, essendo l’unico ad avere sia una statua che un murales dedicato.
Usciamo che è già passata l’ora del pranzo ma nessuno di noi (tanto meno Samuele) se ne accorto. La visita è effettivamente interessante e coinvolgente, non solo per “malati” di calcio come Alessandro e Samuele, ma anche per persone più normali, anche a giudicare dalla miriade di gente che ancora affolla l’ingresso!!!