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2012 – Costa Azzurra, Andorra e Montecarlo

Come ormai consuetudine della nostra famiglia, anche il Natale di quest’anno lo trascorreremo in viaggio e la destinazione questa volta è caduta nel sud della Francia, che raggiungiamo con un comodo volo della Easy Jet. Arriviamo a Nizza e con un auto presa a noleggio cominciamo il tour che ci porta in poco tempo a Cannes, dove alloggeremo per una notte all’hotel Bellevue.

Lasciata l’auto e sistemati i bagagli, ci dirigiamo immediatamente alla Promenade de la Croisette, un lungo viale che costeggia il litorale e che è famoso nel mondo per la presenza del Palais des Festivals, dove ogni anno si svolge il Festival Cinematografico di Cannes.

Raggiunta la struttura, sono costretta da Samuele ad imitare una delle star del cinema nello scendere dalla scalinata…tra le risate del figlio e dei (fortunatamente) pochi turisti presenti ed intenti anche loro a scattare foto!!!

La famosa passerella del Palais des Festivals

Il tempo purtroppo non è bellissimo, infatti c’è una leggera e fastidiosa pioggerellina che ci accompagna dalla mattina, ma la vicinanza al mare, la vegetazione mediterranea e gli hotel di lusso creano un’atmosfera davvero suggestiva e piacevole.

Più scontato e per nulla originale ci appare il percorso che segue le impronte delle mani delle star impresse nel cemento, seppur Samuele è incuriosito di conoscere i personaggi che hanno avuto l’onore di essere così rappresentati.

Le impronte di Sharon Stone

Terminiamo la serata con una calda e squisita zuppa di pesce gustata in uno dei tanti ristorantini presenti sul lungomare.

Di buon mattino lasciamo Cannes per raggiungere Frejus, paese di circa 50 mila abitanti ricco di monumenti risalenti all’epoca romana. Facciamo colazione in centro in una gustosa patisserie, quindi visitiamo il rinomato Anfiteatro, tutt’oggi molto utilizzato per manifestazioni artistiche dopo che, durante il 1800, poteva ospitare più di 10.000 spettatori appassionati di spettacoli di gladiatori e di animali selvatici.

L’anfiteatro Frejus

Proseguiamo il tragitto raggiungendo il vicino Port Grimaud, località molto pittoresca con i suoi canali e le abitazioni colorate mentre al porto sono ormeggiate numerose imbarcazioni di lusso ed anche diversi yacht di qualche decina di metri di lunghezza.

Uno degli ingressi a Port Grimaud

Il posto è davvero carino e sicuramente d’estate sarà molto animato ma ora non c’è quasi nessuno e sembra addormentato in attesa di risvegliarsi con la bella stagione. Ci mangiamo un veloce panino e raggiungiamo con la macchina la vicina Saint-Tropez, distante pochi chilometri.

Saint Tropez

Anche questo piccolo paese non offre molto ai turisti in bassa stagione. Il tempo di una tranquilla passeggiata, un caffè, lo sguardo incuriosito soprattutto di Samuele che sbircia all’interno di un megayacht ormeggiato nel porticciolo e ripartiamo per arrivare dopo un paio d’ore a Marsiglia, capoluogo della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Fatto il check-in all’hotel Ibis Styles, cominciamo ad esplorare la città con curiosità, facendo attenzione a non finire in zone decentrate e poco raccomandabili essendosi ormai fatta notte.

Marsiglia di sera, sullo sfondo la Basilica

Notiamo con piacere come la parte centrale e pedonale sia piena di luminarie con un mercatino natalizio aperto e pieno di persone intente a comprare gli ultimi regali di Natale. Ne approfittiamo per bere un caldo vin brulè (tanto Alessandro ha lasciato la macchina nel parcheggio e non dovrà guidare…) e curiosare tra le bancarelle alla ricerca di prodotti tipici e souvenir da riportare a casa.

Passeggiamo fino al Porto Vecchio, il cuore del centro da cui ammiriamo la bellissima e suggestiva basilica di Notre Dame de la Garde, situata nel punto più alto della città, a circa 160 metri sul livello del mare, quindi ci fermiamo per la cena in un ristorante a breve distanza dal porto.

Vista della baia dalla Cattedrale

Il mattino seguente è il giorno di Natale e, dopo un breve giro in centro, raggiungiamo con l’autovettura proprio la basilica ammirata la sera precedente. Piacevole l’interno, a navata unica con cappelle laterali, preferiamo però gli esterni, grazie alla lunga scalinata che ne conferisce una maggiore importanza alla struttura e soprattutto grazie alla vista dominante sulla baia del più grande porto francese.

Notre Dame de la Garde

Lasciamo Marsiglia e la Provenza per dirigerci alla volta della Camargue, zona umida posta tra il mar Mediterraneo ed il delta del Rodano. Entrati nella Riserva naturale, abbiamo subito la fortuna di avvistare degli eleganti fenicotteri rosa, successivamente dei cavalli bianchi con i quali ci fermiamo a scattare qualche foto ed in ultimo addirittura una simpatica lontra che sbuca fuori da un ruscello e che non sfugge agli occhi vispi di Samuele.

Sosta nella camargue

Il paesaggio è incantevole e selvaggio, con paludi, stagni, risaie, canne che si muovono al vento: un’immagine di natura incontaminata, dove il tempo sembra essersi fermato, molto differente dalla città lasciata poche ore prima.

L’anfiteatro di Arles

Facciamo una sosta per pranzo ad Arles, di cui ammiriamo l’anfiteatro ed i suoi reperti archeologici di epoca romana per poi proseguire alla volta di Les Baux en Provence, un piccolo comune che si trova su uno sperone roccioso a sud di Avignone, famoso per il suo castello che in epoca medievale accolse numerosi trovatori alla propria corte, rinomata per prestigio e cultura.

Siamo fortunati! In occasione del Natale il borgo si anima con un presepe vivente con tanto di animali. Samuele si innamora di un piccolo agnellino appena nato e, grazie alla gentilezza del suo padroncino, riesce anche ad accarezzarlo per qualche minuto. Passeggiamo con tranquillità per le caratteristiche vie del paese respirando una serena e festosa atmosfera natalizia.

Baux en Provence

È ormai tardo pomeriggio e, seppur con dispiacere dobbiamo lasciare Baux en Provence per raggiungere la nostra ultima tappa della giornata: Avignone.

Una breve sosta al Vert hotel per prendere possesso della camera e poi decidiamo di andare a cena rimandando la visita della città alla mattina successiva.

È ancora presto quando oltrepassiamo le antiche mura difensive ed iniziamo a passeggiare all’interno di questa affascinante città.

Avignone, il Palazzo dei Papi

La prima tappa della giornata non può che essere l’imponente Palazzo dei Papi, uno dei più grandi ed importanti edifici gotici medioevali dell’Europa intera, patrimonio mondiale dell’Unesco ed oggetto di continue modifiche da parte dei vari pontefici che si sono succeduti a partire da Giovanni XXII che decise nel 1316 il trasferimento della sede pontificia nella città francese.

All’interno del Palazzo

Samuele ci spinge a visitare gli interni del Palazzo, forse pensando di poter trovare chissà quale segreto ed effettivamente il tour con audioguida si dimostra anche molto interessante, specie sotto l’aspetto storico.

Usciti dal palazzo, riprendiamo la passeggiata costeggiando le possenti mura che sembrano ancora oggi voler proteggere i tesori del centro storico, perfettamente mantenuto ed intatto nel suo fascino. Un altro simbolo di questa meravigliosa città è il Ponte di Saint Benezet, dal nome del pastore che secondo la leggenda fece costruire il ponte per ordine divino.

Fu ricostruito più volte a seguito delle inondazioni e ne restano oggi solo quattro arcate: esso è anche il protagonista della canzone “Sur le pont d’Avignon“.

Riprendiamo l’auto e, lasciata Avignone, raggiungiamo in una mezz’oretta un altro capolavoro di origine romana: il Ponte del Gard, un ponte romano a tre livelli che attraversa il fiume Gardon e che fa parte dell’acquedotto romano che porta lo stesso nome.

Ponte del Gard

Ci arriviamo attraverso uno dei tanti sentieri immersi nella natura, godendo della visuale della splendida struttura architettonica che fotografiamo da diverse prospettive. La giornata è soleggiata e Samuele è instancabile nel salire e scendere anche i viottoli più irti e scoscesi.

Oltre all’aspetto estetico, rimaniamo molto colpiti dalla storia del ponte: costruito pochi anni prima della nascita di Cristo, faceva parte di un acquedotto di circa 50 km di lunghezza e, dagli studi effettuati, sembra sia rimasto in funzione per circa 400/500 anni. Non ha subito nel corso del tempo particolari saccheggi o distruzioni ed è stato anche oggetto di restauro sotto l’epoca di Napoleone, grande ammiratore delle opere di ingegneria romana.

Uno splendido scorcio dell’acquedotto sul fiume

Terminata la visita, è ora di ripartire alla volta di Carcassonne, piccola città ai piedi dei Pirenei, famosa per la sua cittadella fortificata.

Vi arriviamo in serata e, come consueto, per prima cosa lasciamo i bagagli all’Ibis Hotel, un piccolo albergo della nota catena francese, molto carino e dall’ottima posizione a ridosso del centro storico.

Serata a Carcassone

È ora di cena ed approfittiamo della presenza di numerosi ristoranti tipici per iniziare la visita della città medioevale, una delle più grandi in Europa, circondata da due cinte di mura perfettamente conservate, che corrono per una lunghezza superiore ai 3 chilometri e rinforzate dalla presenza di ben 53 torri.

In maniera ben più approfondito il giro della città lo facciamo la mattina successiva. All’interno delle mura ci sentiamo immersi in un’atmosfera medioevale, tanto è ben conservato l’intero paese, con botteghe tipiche, locali e piccole chiese.

Le splendide mura medioevali di Carcassone

Samuele rimane incuriosito nel leggere la storia (o forse leggenda…chi lo sa?!?!?) dell’etimologia del nome che sembra derivi dalla Dama Carcas, vedova del re che prese il comando dell’esercito per respingere l’assedio di Carlo Magno. Ci riuscì dopo 5 anni di battaglie ed i soldati avversari, lasciando la città sconfitti udirono le trombe suonare e dissero: Carcas sonne! (Carcas suona), da cui il nome di Carcassone.

In tarda mattinata decidiamo di fare una deviazione al programma previsto: siamo incuriositi di visitare il Principato di Andorra, stato indipendente incastonato tra Francia e Spagna nei Pirenei Orientali.

Sulla via per Andorra

Raggiungerla non è stato molto agevole: gli ultimi chilometri sono un susseguirsi di curve e di saliscendi. La neve caduta abbondante nei giorni precedenti ci suggerisce un’andatura moderata e Samuele purtroppo accusa un poco di mal d’auto. Siamo però ricompensati dello strapazzo dallo splendido panorama di cui godiamo: cime innevate, turisti intenti a sciare e, una volta arrivati ad Andorra La Vella, una piacevolissima passeggiata nel centro cittadino. Il clima è freddo ma secco (siamo a poco più di mille metri sul livello del mare), ideale per girovagare nel piccolo centro montano, capitale più alta d’Europa. Facciamo quindi uno spuntino all’interno del principale centro commerciale locale, dove spicca un gigantesco albero di Natale che attira l’attenzione di Samuele, ormai pienamente ripresosi dal malessere, tanto che non esita a farsi fuori una porzione intera di paella de marisco.

Uno scorcio di Andorra La Vella

La città non offre particolari attrazioni artistiche ma risulta a noi interessante per il panorama nel quale è immersa. Sicuramente non siamo gli unici ad apprezzarla: sono tantissimi infatti i turisti presenti in città attratti dalle ottime infrastrutture sciistiche e dalla presenza di servizi alberghieri di elevato standing.

Un infreddolito Samuele

Lasciamo la città che inizia ad essere quasi buio e, dopo oltre un paio d’ore di tragitto, arriviamo nelle vicinanze di Perpignan dove passiamo la notte in un piccolo albergo lungo la strada. Abbiamo diversi chilometri da percorrere e pertanto anche la mattina seguente ci svegliamo di buon’ora (fortuna che Samuele non è un dormiglione…) per arrivare ad Aix en Provence in tempo per la seconda colazione che gustiamo in una splendida caffetteria in Corso Mirabeau.

Una centrale “patisserie”

Passeggiamo per il centro cittadino e visitiamo l’interno della Cattedrale dal ricco portale gotico. La città è piacevole, ben tenuta e piena di fontane tra cui quella de La Rotonde, dal diametro di oltre 30 metri, decorata da leoni e statue femminili.

Proseguiamo il nostro itinerario per raggiungere una delle mete principali dell’intero viaggio: Montecarlo.

Parcheggiamo l’auto in uno dei tanti e facilmente accessibili parcheggi sotterranei ed iniziamo la scoperta della città-stato del Principato di Monaco, il secondo Paese più piccolo al mondo dopo la Città del Vaticano, con i suoi due chilometri quadrati di estensione.

Ci dirigiamo nella zona del porto che, in occasione delle feste natalizie, ospita un’ampia area di divertimenti con musica, stand gastronomici, giochi vari ed una grande ruota panoramica.

Pista sul ghiaccio nel porto di Montecarlo

Samuele ci convince a farci un giro ed effettivamente la scelta si rivela azzeccata: dall’alto ammiriamo il panorama della città al tramonto con i suoi grattacieli ed il vicino casinò che si stanno illuminando. Veramente fantastico!!!

Alessandro mostra a nostro figlio le strade dove, ogni anno, nel mese di maggio, sfrecciano i bolidi della formula per il famoso Gran Premio e ne percorriamo a piedi un breve tratto per arrivare proprio di fronte al casinò dove ci fermiamo ad ammirare il via vai di gente e soprattutto di lussuose autovetture.

La ruota panoramica

La splendida struttura, in classico stile barocco, sorge sull’omonima “Place du Casino” insieme al Cafè de Paris e l’Hotel de Paris. Tutti i palazzi sono uno sfavillio di luci e colori ed anche la stessa piazza è decorata con un gigantesco albero di Natale illuminato a giorno! Samuele rimane estasiato da tanto sfarzo quanto deluso dal fatto che non può entrare a visitare il casinò!!!

Si è fatta ora di cena e ritorniamo al porto per cenare in uno dei ristorantini all’aperto adiacente alla ruota panoramica. La temperatura non è certo primaverile ma i funghi riscaldanti ci permettono di mangiare tranquillamente insieme ai tanti turisti presenti in loco.

Nel mentre gustiamo una calda zuppa raccontiamo a Samuele la storia di Grace Kelly con la sua triste fine. Ne rimane affascinato e così la mattina successiva andiamo come prima tappa a visitare la chiesa dove è sepolta insieme al Principe Ranieri, ovvero la Cattedrale dell’Immacolata Concezione.

Il luogo di culto è sobrio ed elegante allo stesso tempo, proprio come era lo stile della Principessa. All’interno ci sono anche le tombe di altri sovrani monegaschi e l’elemento che più ci colpisce è un grande organo a canne finito di restaurare nel 2011.

La tomba della Principessa Grace Kelly

Visitata la Cattedrale, rimaniamo nella parte “alta” di Montecarlo, ovvero nel quartiere di Monaco-Ville. La successiva tappa non può che essere la residenza dei reali, Palazzo Grimaldi, sede ufficiale del Principe di Monaco.

La sua prima realizzazione risale al XII secolo, quando i genovesi costruirono sulla rocca una fortificazione militare che, dal 1297, divenne la residenza dei Grimaldi, prima signori feudali e poi principi che da allora regnano su questo piccolo (e ricchissimo) principato. Il Palazzo domina la baia e gode di un panorama mozzafiato sul Mediterraneo.

Cambio della guardia a Palazzo Grimaldi

Sul piazzale antistante vediamo assiepati moltissimi turisti che, lo capiamo ben presto, sono in attesa del famoso cambio della guardia. Alle 11.55, puntualissimi, si da il via al rituale che tanto appassiona Samuele. Approfittando della sua piccola statura, si imbuca tra la folla fino a raggiungere una privilegiata posizione che gli permette di godersi lo spettacolo a pochi passi dagli scenografici Carabinieri del Principe.

Prima di scendere verso il porto, facciamo una breve ma piacevole passeggiata lungo i giardini di San Martino, a picco sopra il Port de Fontvieille con le sue belle barche e yatch ormeggiati.

Place du Casino

Ritorniamo in Place du Casino, il luogo che più ci ha colpito di Montecarlo. Camminiamo senza una meta definita, solo godendo del piacevole clima e soprattutto dell’eleganza del posto. Attraversiamo i giardini del Grand Theatre e con un comodo ascensore ci ritroviamo ancora una volta nelle vicinanze del porto. Lo costeggiamo e risaliamo attraverso Rue des Princes per arrivare fino a Rue Grimaldi, una delle vie principali della città dove ci fermiamo per mangiare una gustosa baguette in una panetteria tanto elegante quanto cara per il nostro portafoglio!!!

Passeggiata nel centro dell’elegante Montecarlo

Qualche altro foto, l’acquisto di un paio di souvenir, l’ennesima Ferrari che ci sfreccia vicino ed eccoci di nuovo in macchina verso la nostra ultima destinazione: Nizza.

La raggiungiamo che è già sera e, dopo aver lasciato velocemente i bagagli all’hotel Parisien, ci dirigiamo verso la Promenade des Anglais, centro nevralgico della città.

A passeggio nel centro di Nizza

Seppur siamo in inverno, il viale è molto animato non solo da turisti ma soprattutto da molti ragazzi e cittadini locali. Ci facciamo consigliare per la nostra ultima sera in Francia un buon ristorante ed effettivamente la scelta si rivelerà azzeccatissima! Ceniamo infatti a Le Festival de la Moule e decidiamo di approfittare della caratteristica della casa: ordinare cozze a volontà, che vengono servite insieme alle patate fritte, in porzioni abbondanti e cucinate in modo diverso. Una vera bontà!

Vista dall’alto della Promenade des Anglais

Il giorno successivo abbiamo a disposizione poco tempo per la visita di Nizza, in quanto nel pomeriggio dobbiamo essere all’aeroporto. La giornata è splendida e decidiamo di trascorrere il nostro tempo lungomare con una lunga passeggiata fino a Castle Hill, il promontorio che domina la città dal quale si gode anche una splendida vista sulla Promenade des Anglais. Ci rilassiamo, osserviamo giocare qualche cagnolino nelle apposite zone a loro riservate, respiriamo un’aria fresca e pulita lontana parente di quella della nostra città e già rimpiangiamo la fine di questo breve ma intenso viaggio che si concretizza con l’arrivo in tarda serata all’aeroporto di Roma.

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