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2005 – Polonia

Samuele ha poco più di 15 mesi, è ormai piena estate ed abbiamo una gran voglia di evadere dalla routine quotidiana. Lo facciamo con un bel viaggio in Polonia, alla scoperta della capitale Varsavia e della medioevale Cracovia.

Partiamo da Fiumicino con un volo diretto Alitalia alla volta di Varsavia, arrivati in aeroporto noleggiamo una comoda berlina ed in breve ci troviamo già in strada verso Cracovia.

I 300 km che separano le due principali città polacche non sono dei più agevoli, considerato lo stato di manutenzione della strada, gli attraversamenti nei piccoli paesi ed alcuni cantieri che rallentano non poco l’andatura. Dopo una veloce sosta effettuata in una sorta di “autogrill” (un piccolissimo ristorante con servizio a buffet dove mangiamo pollo e patatine), raggiungiamo in serata l’hotel Rezydent, situato in pieno centro di Cracovia a pochi passi dalle principali attrazioni della città.

A differenza di larga parte del resto della Polonia, Cracovia è una città ‘vera’ e non una ricostruzione nuova di zecca di un passato recente segnato da numerose guerre. Prima tappa del nostro tour è la visita del Castello Reale di Wawel, uno dei complessi architettonici più ricchi d’Europa, oltreché posto simbolico per i polacchi essendo stato per oltre 5 secoli il centro politico ed amministrativo del Paese.

Cattedrale del Wawel

Lo raggiungiamo attraverso la Strada Reale (dove è proprio situato il nostro albergo), un’affascinante via commerciale già conosciuta nell’antichità, chiamata via unghero-prussiana oppure più comunemente itinerario dell’ambra.

Ci fermiamo alcuni minuti per visitare la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, fatta costruire dal re Sigismondo III Vasa, protettore dei Gesuiti, con di fronte le statue dei Dodici Apostoli.

Attraversiamo la piccola piazza della Santa Maria Maddalena ed eccoci in via Kanonicza, uno stretto vicolo molto affascinante, contornato da vecchie dimore tra cui, al numero 21, la casa del Decanato, un edificio che svolgeva il ruolo di abitazione per i vescovi supplenti della diocesi di Cracovia (anche Wojtyla vi ha soggiornato diversi anni).

Giunti nella residenza reale del Wawel, per prima cosa ci dirigiamo verso la Cattedrale, luogo di incoronazione dei re polacchi e principale edificio sacro della Polonia. L’ingresso è collocato tra le due cappelle gotiche della Santissima Trinità e della Croce Santa. All’interno ammiriamo la cappella confessionale barocca di Santo Stanislao, disegnata da Giovanni Trevano che racchiude le reliquie del santo vescovo, la cappella gotica di Santa Croce che ospita i resti del re Casimiro IV e la cappella di Sigismondo.

Di fronte all’ingresso della Cattedrale

All’uscita ci soffermiamo dapprima ad osservare incuriositi il caratteristico ingresso nel quale sono esposte le ossa di un leggendario drago protettore della città (in realtà sembra che siano ossa di un animale preistorico) per poi visitare il cortile del Castello Reale, caratterizzato da un grande giardino circondato da splendidi edifici. Sono visibili anche alcuni resti archeologici a conferma dell’esistenza di una città fortificata al posto della quale fu eretto il primo castello nello stile romanico.

All’interno del complesso del Wawel

Dopo un breve riposo e scattata qualche foto, ci dirigiamo verso il Castello che si presenta come un magnifico palazzo italiano del Rinascimento. Difficile immaginare che al suo posto c’era una solida fortezza gotica edificata nel XIV secolo, andata distrutta nel 1499.

Il Castello del Wawel

Dopo un’ultima passeggiata nella collina del Wawel, durante la quale Samuele si addormenta tranquillamente sul passeggino, lasciamo il castello attraverso la Grotta del Drago, alla quale accediamo tramite un’interminabile scala a chiocciola di ben 135 gradini, con all’interno nulla di spettacolare se non fosse per la leggenda di un Drago che vi viveva nel VII secolo.

Il famoso Drago

Effettuata una breve passeggiata lungo la Vistola, rientriamo nel centro cittadino e raggiungiamo la famosa Piazza del Mercato, centro della vita politica, economica e religiosa della città fin dalla sua nascita. La piazza (200 x 200 metri) con le vie adiacenti che formano il disegno della scacchiera, tipico per le soluzioni architettoniche dell’epoca, costituisce uno dei pochi esempi meglio conservati in Europa dell’organismo urbano medioevale.

Artisti di strada in piazza del mercato

Essendo ormai giunta l’ora del pranzo approfittiamo dei numerosi ristoranti presenti in loco per mangiare. Quasi tutti dispongono di tavoli all’aperto e, mentre ci gustiamo il pranzo in uno di questi, Samuele si diverte con gli artisti di strada che si esibiscono a pochi metri da noi.

Pranzo in piazza del mercato

Nel primo pomeriggio continuiamo nella visita della grande piazza entrando prima nella Basilica dell’Assunzione di Santissima Maria Vergine, edificio che costituisce uno degli esempi più significativi dell’arte gotica in Polonia, per poi soffermarci di fronte all’imponente statua di Adam Mickiewicz (famoso poeta romantico), simbolo dell’appartenenza della città alla Polonia ed alle sue tradizioni con vicino numerose bancarelle di fiori che occupano un largo spazio adiacente alla statua.

Basilica di Santa Maria

Altro edificio degno di nota della Piazza del Mercato è la Torre del Municipio, in stile gotico, unico resto del municipio demolito nel 1820 dalle autorità locali che lo ritenevano troppo vetusto.

Terminato di scattare foto e fare riprese, facciamo un giro con una caratteristica automobilina, attrezzata per i ‘city tour’, durante il quale visitiamo Kazimierz, il vecchio quartiere ebraico, un tempo addirittura vera e propria città indipendente.

Qui abbiamo l’opportunità di osservare alcune sinagoghe, senza però poter entrare all’interno, oltre ai principali luoghi dove furono ambientate le scene del film ‘Schindler List’.

Veniamo ricondotti nella piazza che è ormai tardo pomeriggio e, dopo aver gustato una cena a base di filetto di maiale con contorno di crauti in un ristorante limitrofo al nostro hotel, ce ne andiamo soddisfatti a letto.

Il giorno seguente lasciamo l’albergo di buon mattino e con la macchina ci dirigiamo alla volta di Wieliczka, per visitare la famosa miniera di sale. Vi arriviamo dopo circa una mezz’oretta di viaggio e considerata l’impossibilità di poter portare Samuele con noi, decidiamo di scendere uno alla volta.

La Miniera di Salgemma di Wieliczka appartiene ai più noti ed interessanti luoghi turistici della Polonia (inscritta nel 1978 nella prima lista del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale della UNESCO) dove ognuno può vedere con i propri occhi il risultato dello sfruttamento sotterraneo del sale cominciato quasi nove secoli fa.

La miniera di sale a Wieliczka

La Miniera è un complesso di cave sotterranee localizzate ai livelli dal I al IX, ad una profondità che va dai 64 ai 327 metri. È costituita da oltre 300 km di corridoi e 3000 caverne per una cubatura complessiva di circa 7,5 milioni di metri cubi. L’itinerario turistico che ci viene fatto percorrere (lungo quasi 2 km) ci permette di visitare le più belle grotte, gallerie, cappelle e laghi sotterranei della famosa attrazione.

La più spettacolare sala che ammiriamo è certamente la Cappella di Santa Kinga, il più ricco ed imponente tempio sotterraneo. La sua lunghezza supera i 54 metri, la larghezza va dai 15 ai 18 metri mentre l’altezza è tra i 10 ed i 12 metri. All’interno vi si celebrano messe solenni in particolari occasioni, alle quali possono assistere centinaia di persone. Splendide le statue, i bassorilievi, i pulpiti e le varie opere presenti nella famosa cattedrale. Ritorniamo quindi in superficie per mezzo di uno stretto ascensore utilizzato dai minatori, il tutto al buio, al fine di ricreare solo per pochi minuti l’ambiente angusto e difficile in cui hanno vissuto per decenni le migliaia di lavoratori impiegati nella miniera.

Intervalliamo la visita con un veloce spuntino nell’adiacente ristorante, mentre chi rimane ‘in superficie’ trascorre il tempo in parte curiosando tra le numerose bancarelle di souvenirs e per il resto facendo giocare il piccolo Samuele.

Ultime passeggiate nel centro di Cracovia

Rientriamo in città nel pomeriggio, in tempo per poter effettuare una lunga passeggiata nel parco Planty, uno spazio verde che circonda il centro storico di Cracovia, proprio dove un tempo si trovavano le vecchie mura ed i fossati difensivi.

Cena da Sphinx

Per la cena, optiamo per un ristorante che ci aveva incuriosito il giorno precedente: Sphinx, situato proprio sulla piazza del mercato, con piatti enormi e prezzi nella media. Rimaniamo soddisfatti e, dopo un breve giro per le vie del centro perfettamente illuminate, torniamo in albergo per trascorrere la notte.

Di buon mattino lasciamo Cracovia per dirigerci verso Auschwitz, cittadina tristemente famosa per l’omonimo campo di concentramento, il più grande del mondo, luogo di supplizio per oltre 2 milioni di persone.

L’ingresso al campo di concentramento di Auschwitz

Il campo fu fondato nel 1940 inizialmente per i prigionieri politici polacchi ma ben presto i nazisti iniziarono a deportarvi gente da tutta Europa, specialmente ebrei di varie nazionalità. All’ingresso ci troviamo di fronte il cancello con la famosa scritta “Arbeit macht frei”, ovvero “il lavoro rende liberi”, quindi entriamo nell’area dove effettivamente vivevano i prigionieri.

La zona delle camere a gas

Tra le cose più interessanti e significative che visitiamo all’interno ci sono le camere a gas, i forni crematori, le garitte e le torrette delle SS, il recinto di filo spinato ed i vari blocchi dove erano ammassati i detenuti. Ma è un poco tutto l’ambiente che rende la visita istruttiva e soprattutto significativa, anche se certo non ci rallegra lo spirito pensando che in quei luoghi tra il 1940 ed il 1945 si pensa siano state uccise oltre un milione e mezzo di persone!!!

Terminata la visita, facciamo un veloce spuntino e riprendiamo il viaggio per raggiungere nel pomeriggio inoltrato la città di Czestochowa, luogo di culto spirituale con il leggendario monastero di Jasna Góra dove si trova il misterioso dipinto della Madonna Nera – la regina del cristianesimo polacco.

All’interno del monastero

La visita, a causa del poco tempo a disposizione che abbiamo, è breve e ci concentriamo soprattutto nel giro all’interno della chiesa dove è custodito e venerato da centinaia di persone il dipinto della Madonna Nera.

Riprendiamo il tragitto verso Varsavia, consapevoli del fatto che abbiamo ancora diversa strada da percorrere e Samuele inizia ad essere stanco. Raggiungiamo infatti solo in serata il Polonia Palace, albergo storico del 1913, completamente ristrutturato e riaperto nel dicembre del 2004, situato a pochi minuti a piedi del centro storico della capitale. Prima di andare a letto, ceniamo ancora una volta in un ristorante della catena Sphinx ed anche in questo caso non rimaniamo delusi.

La mattina seguente, dopo aver gustato un’ottima colazione in una splendida sala ottocentesca dell’hotel, iniziamo la visita di Varsavia dal vicino Palazzo della Cultura e della Scienza, edificio enorme costruito nel 1950 su idea di Stalin sullo stile dell’Università di Mosca.

Dal Palazzo ci dirigiamo verso il vecchio quartiere ebraico, distante poche centinaia di metri. Qui, in ulica Prozna troviamo due modesti edifici di mattoni che sono gli unici ad essere scampati prima alla furia nazista che ha di fatto raso al suolo il ghetto e poi alle ruspe impegnate nella demolizione del poco rimasto a beneficio di una successiva opera di ricostruzione.

Attraverso i quartieri del moderno centro cittadino (qui troviamo il Teatro Grande e l’Opera nazionale), anche questi riedificati sulla falsa riga degli originali pre-seconda guerra mondiale, e la Plac Jozefa Pilsudskiego dove brilla la fiamma perenne della tomba del milite ignoto, raggiungiamo la città vecchia (Stare Miasto).

La prima sosta la effettuiamo davanti al Castello Reale, vero e proprio simbolo di indipendenza per tutti i polacchi. Anche il Castello fu completamente distrutto nel corso della seconda guerra mondiale e solo nel 1971, grazie a migliaia di donazioni, è stata intrapresa l’opera di ricostruzione, terminata nel 1984.

Nel centro di Varsavia

Davanti al Castello ammiriamo la Colonna di Sigismondo III, il monumento più antico di Varsavia, eretto nel 1664 dal re Ladislao IV in memoria del padre.

Dalla piazza entriamo nell’adiacente parte storica del centro attraverso la Via Reale, lungo la quale visitiamo innanzitutto la Cattedrale di San Giovanni Battista, la chiesa più antica della città (XIII – XIV secolo) per poi raggiungere la centrale Rynek Starego Miasta (piazza della città vecchia), ricostruita nella sua forma originaria del XVII e XVIII secolo, delimitata da dimore borghesi, alcune delle quali presentano facciate decorate con affreschi, sculture e bassorilievi.

Quindi proseguiamo la passeggiata verso la città nuova, raggiungendo in breve il Barbakan, ricostruzione delle antiche mura smantellate nel XIX secolo, nelle cui vicinanze ci fermiamo per un veloce pranzo in un semplice ma tipico ristorantino.

Il barbacane

Riprendiamo la visita di Varsavia raggiungendo la parte più moderna della città, dove ammiriamo lo storico presidium del Consiglio dei ministri (palac Namiestnikowski), famoso per essere stato il luogo nel quale, nel 1955, fu stipulato il patto di Varsavia. Prima di trascorrere il resto del pomeriggio a fare shopping, ci lasciamo ingolosire dai dolci della celebre pasticceria Blickle, la più antica della città (1869): delle vere e proprie delizie alle quali risulta difficile resistere!!!

Palazzo Namiestnikowski

La mattina seguente è già ora di ripartire: si preparano i bagagli, un’ultima piacevole passeggiata nelle vie limitrofe all’hotel, ancora qualche souvenir per Alessandro e poi via in aeroporto, dove con un volo diretto Alitalia torniamo a Roma.

Costume tipico

Sicuramente il tour avrebbe avuto bisogno di qualche giorno in più per poter meglio apprezzare le bellezze della Polonia, ma nel complesso siamo rimasti molto soddisfatti e sorpresi di quanto ammirato. Sia Varsavia che Cracovia sono città molto ben tenute, pulite, ordinate e, soprattutto Cracovia, con molto da offrire ai turisti.

Il volo di ritorno Alitalia

Detto ciò, la sorpresa più piacevole è stata comunque Samuele. Per lui infatti era il primo viaggio “itinerante”, con diversi spostamenti e lunghi giri nelle città (seppur con il passeggino) ed il suo comportamento è stato esemplare: nessun capriccio, niente storie per gli orari che spesso si sono sfalsati né per il cibo mangiato!!! Speriamo non si rovini crescendo…

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