Incontro con gli Amish
Una delle esperienze più curiose e particolari che abbiamo vissuto durante il nostro tour tra New York, le Cascate del Niagara, Washington e Philadelphia è stata senza ombra di dubbio la visita al villaggio degli Amish situato nella contea di Lancaster in Pennsylvania.
Vi arriviamo partendo dalla capitale degli Stati Uniti percorrendo la statale US-30, e ci accorgiamo ormai di aver raggiunto la meta quando iniziamo ad incontrare alcuni calessi trainati dai cavalli. Ci sembra all’improvviso di essere entrati all’interno di un set cinematografico: un paesaggio intorno che ci ricorda tanto i vecchi film americani, fattorie nel bel mezzo di campi coltivati, piccoli negozi e numerose persone vestite con abiti tradizionali del 1800.
Gli Amish americani sono un gruppo religioso protestante che ha le sue radici nella comunità Mennonita. Facevano parte del primo movimento anabattista europeo che si scisse dal Protestantesimo ai tempi della Riforma: perseguitati come eretici sia dai Cattolici sia dai Protestanti, furono costretti a rifugiarsi sulle Alpi Svizzere e nel sud della Germania e qui nacque la tradizione Amish di dedicarsi all’agricoltura e di radunarsi nelle case e non nelle chiese per seguire le loro funzioni religiose. La comunità è stata fondata alla fine del 1600 dallo svizzero Jacob Amman (da qui il nome Amish). Emigrati negli Stati Uniti, principalmente in Pennsylvania, per sfuggire a persecuzioni, gli Amish, protestanti, basano la propria fede sul rigido rispetto della Bibbia ed il rifiuto del progresso.
Oggi vivono in 22 stati ed in Canada. Ma proprio nella zona di Lancaster vi è l’Old Order (il vecchio ordine) Amish, comprendente una vasta comunità di circa 16-18mila persone, mentre in tutti gli Stati Uniti sono nel complesso circa 200.000 gli adepti a questa particolare religione. È proprio sulla fede nonché sui forti legami famigliari che si basa la comunità, il cui tessuto sociale è estremamente robusto e ove tutti hanno come obiettivo fondamentale quello di consolidarlo e rafforzarlo.
Parcheggiamo l’auto nei pressi dell’Old Village Store Hardware, un piccolo negozio che vende una vasta varietà di prodotti, qualcuno vintage, altri di vero e proprio antiquariato (almeno per i nostri gusti), altri ancora tipici della cultura e dei costumi amish molto amati dai turisti come gadget o souvenir. Compriamo qualche piccolo ricordo, facciamo due parole con la signora che sta alla cassa nel mentre notiamo come Samuele si sia quasi fissato nel guardare il suo abito tipico dalle lunghe maniche ed ampia gonna ma soprattutto la cuffia bianca che copre i capelli raccolti. Scopriamo poi che la cuffia bianca significa che la signora è sposata mentre se è nera la donna è ancora single!
Riprendiamo la Lincoln Highway per incontrare dopo poco un altro store, questa volta di prodotti prevalentemente alimentari, vicino al quale vi è un parcheggio adibito…ai buggies, le tipiche carrozze trainate dai cavalli!!!
A poche decine di metri notiamo un amish intento ad accudire i propri animali con tanto di cartello per far fare un giro ai turisti su uno dei suoi buggies. Samuele ovviamente non si lascia sfuggire l’occasione ed iniziamo un tour della zona molto interessante e curioso.
In diverse occasioni notiamo agricoltori intenti a lavorare nei campi con gli aratri trainati dai cavalli, visitiamo l’interno di una fattoria dove ci sono numerosi bambini che stanno giocando tra loro all’aperto e che colpiscono l’attenzione di Samuele, ci vengono mostrate la chiesa e la scuola del villaggio, entrambe curate ma allo stesso tempo molto semplici e lineari nella costruzione.
Ci divertiamo tanto ad osservare il panorama intorno quanto ad ascoltare alcuni aneddoti e curiosità che la nostra guida ci narra con passione, a fianco del quale siede Samuele che non fa altro che chiederci la traduzione di quanto ci racconta il simpatico amish.
Scopriamo così che gli uomini si fanno crescere la barba solo dopo essersi sposati, che il matrimonio si celebra solo nei periodi nei quali non si lavora nei campi (solitamente novembre e dicembre), che non usano l’elettricità (quindi niente televisione…notizia che rende incredulo Samuele…), niente gioielli né prodotti superflui o vanitosi. Ai giovani viene data la massima libertà tanto che dopo i 16 anni hanno la possibilità di lasciare le famiglie per scoprire il mondo per poi decidere in tutta autonomia se tornare o meno nella comunità.
Dopo circa un’ora e mezza trascorsa nel buggy, aver scattato diverse foto (sempre con molta attenzione, in quanto gli amish non amano essere ritratti) e soprattutto ammirato un perfetto connubio tra uomo e natura, veniamo riaccompagnati al parcheggio, da dove riprendiamo il nostro splendido tour direzione Philadelphia.