AzerbaijanTradizioni, Storia e Cultura

Il fuoco e l’Azerbaijan

Conosciuta anche come la “Terra del Fuoco”, l’Azerbaijan e la sua capitale Baku hanno con questo elemento un legame profondo, tanto che il fuoco è il simbolo del paese e fa parte della sua storia e delle sue tradizioni.

Durante il nostro soggiorno in questa cosmopolita città, affacciata sul Mar Caspio dove nuovi grattacieli spuntano come funghi intorno al pittoresco nucleo storico dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, abbiamo avuto modo diverse volte di incontrare questo elemento della natura sia sotto l’aspetto fisico che simbolico.

Il più chiaro esempio di ciò è rappresentato proprio dal più importante monumento di Baku: le Flame Towers, costruzione giovane e moderna, costituita da tre grattacieli a forma di fiamma. 

Le Flame Towers non sono altro che un complesso residenziale, ma la loro vista, che domina l’intera città, è spettacolare, da ammirare ad ogni ora del giorno e della notte, magari passeggiando sul lungomare, quando un sistema di illuminazione a LED le trasforma in giganteschi schermi sui quali prendono vita giochi di luce, colore e disegni di vario tipo fra i quali spicca la bandiera azera.

Le Flame Towers dal battello

In forma fisica il fuoco lo abbiamo incontrato a Yanar Dog, una piccola collina situata pochi chilometri fuori dalla capitale azera. Qui abbiamo osservato le fiamme uscire dalla terra, fatto questo che accade giorno e notte, senza soluzione di continuità.

Yanar Dag

Il fenomeno non ha comunque nulla di paranormale, essendo semplicemente dovuto alla presenza di gas naturali nel terreno che causano un’eruzione di fuoco che attraversa gli strati di argilla porosa del terreno. Le spiegazioni scientifiche, però, non intaccano il fascino di questo luogo, considerato sacro e venerato dagli azeri, molto frequentato dai turisti e protetto dallo Stato.

Vicini al fuoco eterno!

A breve distanza da Yanar Dog visitiamo Ateshgah, il Tempio del Fuoco. La costruzione, maestosa nella sua semplicità, ha l’aspetto di una piccola fortezza con, al centro, un altare coperto sotto il quale brucia il fuoco perenne.

Ateshgah

In realtà qui il trucco ci sta. La fiamma viene infatti accesa artificialmente da quando, nel XIX secolo, l’uscita del gas naturale si è interrotta a causa di uno spostamento del terreno. Questo, però, non toglie niente alla suggestione del luogo che rimanda al culto zoroastriano degli adoratori del fuoco.

All’interno del piccolo tempio

Baku ed i suoi dintorni offrono tanto altro ancora e, siamo certi, nel prossimo futuro sarà tra le città emergenti che saranno maggiormente visitate, visti anche gli ingenti investimenti che lo Stato sta facendo per far conoscere la sua capitale al mondo interno, come ad esempio l’organizzazione del Gran Premio di Formula 1.

Lascia un commento