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2019 – Vienna e Bratislava

A metà giugno, in attesa delle vacanze lunghe, decidiamo di trascorrere un tranquillo weekend a Vienna.

Partiamo con un volo Wizz Air e giungiamo verso le 19 nella capitale austriaca dove alloggeremo all’hotel City Tabor. Facciamo velocemente il check-in, lasciamo gli zainetti in camera ed usciamo subito a goderci la bella serata.

Ci mettiamo alla ricerca di un ristorante per la cena e nello specifico del 7Stern Brau, un locale tipico austriaco che produce anche una propria birra ma, causa la fretta ed il fatto di non essere ancora pratici della città, sbagliamo strada ed alla fine, per non fare ancor più tardi, ripieghiamo su una sorta di trattoria che incontriamo lungo la strada, il Gasthaus Ubl, dove comunque mangiamo tutti un’ottima wiener schnitzel, il piatto tipico locale.

La nostra prima wiener schnitzel

Il mattino seguente siamo entusiasti di poter iniziare la visita della città e ci dirigiamo come prima tappa alla Cattedrale di Santo Stefano, una grandiosa costruzione in stile romanico e gotico, che domina con il suo campanile alto 137 metri il centro storico di Vienna. Ammiriamo la facciata, arricchita dalle due Torri dei Pagani di 66 metri cadauna ma soprattutto soffermiamo la nostra attenzione sullo splendido tetto spiovente, interamente rivestito da tegole di maiolica a formare lo stemma imperiale austriaco.

La Cattedrale di Santo Stefano

Visitiamo l’interno entrando dall’ingresso principale del Duomo, il Portale dei Giganti, una delle parti più vecchie della costruzione, di origine romanica il cui curioso nome deriva dalla tibia di un mammut trovata lì durante i lavori di costruzione. L’interno è grandioso, con le sue tre navate con colonne ornate da imponenti statue e con il pulpito di pietra in stile gotico risalente al 1515 che spicca alla fine della navata centrale con tanto di curioso autoritratto dell’artista che lo ha scolpito, Anton Pilgram.

L’interno della Cattedrale di Santo Stefano

Altrettanto imponente ed interessante è la tomba in marmo rosso dell’imperatore Federico III così come splendido ci appare il trittico in stile gotico del 1447 in legno parzialmente dorato denominato “Wiener Neustadter Altar”.

Nella piazza antistante il duomo vi sono diversi stand gastronomici dove è possibile degustare prodotti tipici locali in un’atmosfera allegra e caratteristica, alla quale contribuiscono anche alcuni artisti di strada e numerosi venditori di escursioni e biglietti per teatri in costume d’epoca.

Proseguiamo passeggiando per le eleganti vie circostanti, abbellite dagli splendidi palazzi d’epoca fino a giungere al complesso architettonico dell’Hofburg, l’antica residenza imperiale degli Asburgo ed oggi residenza e luogo di lavoro del presidente dell’Austria.

Kohlmarkt con sullo sfondo l’Hofburg

Edificato a partire dal 1200, l’Hofburg si estende nel suo complesso per oltre 240.000 mq ed è costituito di fatto da una serie di edifici, piazze, cortili e giardini frutto di modifiche, aggiustamenti ed implementazioni effettuate addirittura a partire dalla sua costruzione fino a tutto il 1800.

Qui è possibile visitare gli appartamenti imperiali, il museo che ospita l’argenteria ed i gioielli di corte, quello dedicato alla Principessa Sissi, altri di varia natura ed in ultimo la scuderia di corte con la famosa Scuola di equitazione spagnola. Decidiamo di prenotarci per lo spettacolo degli splendidi cavalli bianchi lipizzani per il giorno successivo (siamo fortunati a trovare tre biglietti a così stretto giro ed in un periodo di alta stagione) mentre tralasciamo le altre visite preferendo trascorrere i pochi giorni di vacanza all’aria aperta.

Passeggiamo con curiosità ed interesse all’interno del complesso, partendo da quella che è la facciata principale della Hofburg, che da sulla Josefsplatz, dove si trova la statua dell’imperatore Giuseppe II.

Visitiamo quindi l’Amalienburg, con la piccola torre con tanto di orologio astronomico posta sulla facciata, l’Alte Burg, il vecchio nucleo dell’originale fortificazione medioevale, l’Ala Leopoldina, ove sono collocati gli uffici del Presidente, l’Ala della Cancelleria Imperiale per poi raggiungere l’ampia e splendida Heldenplatz.

L’Amalienburg in Josefsplatz

Qui, dietro la Prinz Eugen Statue, ammiriamo Neue Burg, il palazzo dal quale il 15 marzo 1938 Adolf Hitler proclamò l’annessione dell’Austria alla Germania ed oggi sede della Biblioteca Nazionale Austriaca nonché di alcuni musei di vario genere.

La presenza di tantissimi turisti non turba l’atmosfera austera ed allo stesso tempo affascinante che questo luogo emana, grazie anche alla presenza di numerose carrozze trainate da cavalli che scorrazzano in giro per la città.

Neue Burg

Da Heldenplatz ci spostiamo nel vicino Volksgarten, uno dei tanti parchi di Vienna, molto curato, pulito ed anche silenzioso se consideriamo che ci troviamo a pochi passi dal Burgring, una delle arterie più trafficate della città.

Piazza Maria Teresa

Una parte di questa grande area è occupata dal Rosengarten, un vero e proprio giardino, pieno di rose di ogni colore, che emanano un piacevole odore che si percepisce a decine di metri di distanza.

Di fronte a questo splendido parco si trova il Parlamento, edificato nel 1800 in stile neoclassico. Lo possiamo però solo parzialmente apprezzare in quanto è in fase di ristrutturazione e buona parte è coperto dal cantiere.

Il Parlamento in corso di ristrutturazione

Proseguiamo nei giardini del Rathauspark per arrivare di fronte al Municipio di Vienna, un sontuoso fabbricato in stile neogotico, edificato alla fine dell’Ottocento la cui facciata è dominata da una torre sulla cui cima spicca una statua di un cavaliere con un’armatura.

Costeggiamo l’imponente Burgertheater, teatro molto famoso per le qualità delle sue rappresentazioni, quindi torniamo in pieno centro per mangiare un tipico hot dog viennese con contorno di crauti in una delle bancarelle presenti in Stephanplatz.

Nel primo pomeriggio ci dirigiamo al Prater, uno dei parchi di divertimento più famosi al mondo per la sua storia oltreché per le sue diverse e numerose attrazioni che vanno dalla classica giostra, alla pista dell’autodromo, ai moderni simulatori di volo per non dimenticare gli stand dove è possibile vincere i classici peluche o premi similari.

La Ruota del Prater di Vienna

Il Prater però non è soltanto questo, vi troviamo infatti numerosi caffè, chioschi e ristoranti pieni non solo di turisti ma anche di viennesi che vengono in questo parco per godersi l’ombra ed il fresco dei molteplici alberi presenti, la possibilità di passeggiare, fare jogging, andare in bici o semplicemente portare a spasso il proprio cane lungo gli spaziosi viali o gli stretti sentieri di cui questo enorme polmone verde cittadino è pieno.

Saliamo sulla mitica Ruota Panoramica, eretta originariamente nel 1897 per celebrare il cinquantenario del regno di Francesco Giuseppe (il marito della Principessa Sissi), più volte rinnovata nel corso degli anni ma che rappresenta tutt’oggi uno dei simboli della capitale austriaca.

Visuale dall’alto della Ruota

Il giro è molto piacevole, rilassante, sufficientemente lungo e dall’alto è possibile godere di uno splendido panorama non solo del parco ma anche della città, il cui centro dista pochi chilometri in linea d’aria.

Una volta rimesso piede in terra, proseguiamo la nostra passeggiata all’interno del Prater, tralasciando le attrazioni più spericolate, per poi dirigerci all’esterno dell’area giochi.

Nel mentre camminiamo, vediamo numerosi viennesi praticare sport, alcuni addirittura andare a cavallo, attività che ben si presta in questa zona che, non dimentichiamocelo, nel passato era la riserva di caccia imperiale!!!

Non ci lasciamo sfuggire l’occasione di prendere un simpatico trenino che ci permette di raggiungere la parte più estrema del parco, dove è situato il Wiener Stadion, il principale stadio calcistico di Vienna, utilizzato quasi esclusivamente per le partite della nazionale austriaca oltreché per incontri internazionali di prestigio, come avvenuto nel 1964, con la finale di Coppa Campioni vinta dall’Inter sul Real Madrid per 3 a 1 (ovviamente tutto ciò me lo ha detto -almeno una decina di volte- Alessandro…).

Il Wiener Stadion

Torniamo verso il centro per raggiungere il quartiere di Landstrasse dove ci fermiamo ad ammirare un particolare complesso popolare, costruito tra il 1983 ed il 1986, dal nome quasi impronunciabile: hundertwasserhaus.

Si tratta di un paio di edifici e di un piccolo centro commerciale, tutti realizzati dall’artista ed architetto Friedensreich Hundertwasser, con linee e forme irregolari e colori vivaci. Sembra di trovarci all’interno di un set cinematografico, con le colonne tutte diverse tra loro, avvallamenti, dune sul marciapiede ed alberi e cespugli che spuntano in maniera disordinata sia all’interno della costruzione che lungo la strada.

Hundertwasser

La giornata, intensa e ricca di sorprese, volge al termine e ci dirigiamo, questa volta senza errore, al ristorante prescelto: il 7Stern Brau. Il locale è pieno ma siamo fortunati; riusciamo infatti a trovare in poco tempo addirittura un posto all’aperto, nel giardino interno alla struttura. Il menù ha un buon assortimento di piatti tipici e soprattutto una vasta varietà di birre, alcune delle quali prodotte “in casa”.

Scegliamo tutti piatti differenti: io un abbondante gulasch con canederli di pane, Alessandro una porzione di maialino arrosto con crauti mentre Samuele va sul classico: wienerschnitzel con patate. Tutto abbondante e buono ed a prezzi ragionevoli tenuto sempre conto che ci troviamo a pochi passi dal centro di Vienna.

Una gustosa cena da 7Stern Brau

Il mattino seguente andiamo a visitare il celebre Wiener Staatsoper, il Teatro dell’Opera di Vienna, inaugurato nel 1869 con la rappresentazione del “Don Giovanni” di Mozart e da sempre uno dei più famosi ed importanti teatri al mondo. Distrutto durante la seconda guerra mondiale, venne riaperto nel 1955 e la sua re-inaugurazione è stata dai viennesi interpretata come atto simbolico dell’indipendenza del Paese.

Lasciamo la Staatsoper per tornare all’Hofburg, per essere puntuali allo spettacolo della Scuola di Equitazione Spagnola di Vienna, la più antica accademia equestre al mondo. Lo spettacolo si svolge all’interno dell’Arena del Palazzo Imperiale, in un’enorme sala decorata in stile barocco, finemente illuminata da preziosi candelabri, in un’atmosfera elegante e regale.

L’ambiente è affascinante ma la nostra attenzione viene immediatamente catturata dagli splendidi esemplari di cavalli lipizzani che eseguono sinuosi movimenti a ritmo di musica, come se stessero danzando nella maniera più naturale possibile.

La Scuola di Equitazione Spagnola di Vienna

Lo spettacolo dura circa un’ora, durante la quale gli animali ed i loro addestratori si alternano in diversi esercizi, in un crescendo di difficoltà e di coinvolgimento dell’intero pubblico presente (basti solo pensare che l’arte equestre della Scuola di Equitazione Spagnola è stata dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’umanità dall’Unesco nel 2015).

Nel primo pomeriggio raggiungiamo con la metro la sontuosa residenza estiva degli Asburgo, il Palazzo di Schonbrunn, uno dei più bei esempi di architettura barocca in Austria, situato a pochi chilometri dal centro, nel quartiere di Hieltzing.

Il Palazzo di Schonbrunn

Purtroppo all’arrivo abbiamo una brutta sorpresa. Non avendo prenotato in anticipo, stante il grande afflusso dei turisti, troviamo esauriti i biglietti per esplorare le stanze del palazzo e ci dobbiamo accontentare di visitare il parco, il cui accesso è libero, ed il museo delle Carrozze Imperiali, dove sono esposte molte delle vetture della corte di Vienna tra cui la carrozza usata per l’incoronazione di Giuseppe II che pesa ben 4000 chilogrammi e quella che ha trasportato il cadavere della principessa Sissi assassinata da un anarchico italiano.

Nel museo delle carrozze

Passeggiamo per lo stupendo parco con giardini curatissimi ricchi di statue e fontane oltreché da particolari attrazioni a pagamento come l’Area del Labirinto, la Serra delle Palme ed il Giardino Zoologico, il più antico d’Europa.

Il Labirinto all’interno di Schonbrunn

Raggiungiamo con una lunga camminata la terrazza panoramica da cui si gode una favolosa visuale del parco con sullo sfondo la reggia. Ammiriamo mentre ritorniamo verso il Palazzo la Fontana di Nettuno, eretta su progetto di Johann Ferdinand Hetzendorf von Hohenberg in soli quattro anni, che rappresenta Nettuno che governa le acque attorniato da altre divinità marine tipiche della tradizione classica. Attraversiamo in ultimo un piccolo ma coloratissimo e soprattutto profumato roseto che collega il parco al cortile della reggia.

Il roseto all’uscita del Palazzo

Sempre con i mezzi pubblici, (comodi, puliti e puntuali) facciamo ritorno al centro di Vienna dove ci fermiamo a visitare la Cripta dei Cappuccini (o Cripta Imperiale di Vienna). Qui ci sono le tombe di 149 membri della dinastia imperiale degli Asburgo, compresi 12 imperatori e 19 tra imperatrici e regine.

L’ambiente è semplice e raccolto ed invita il visitatore a riflettere sulla sorte che tocca ad ognuno di noi, indipendentemente dallo stato sociale. Ci sono diverse cappelle, di varie dimensioni, che vanno da quella dei Fondatori, la parte più antica fino ad arrivare a quella di Francesco Giuseppe, dove vi è sepolto il famoso imperatore (1830-1916) insieme alla moglie Elisabetta di Baviera, meglio conosciuta come la Principessa Sissi (1837-1898) ed il figlio Rodolfo (1858-1889).

La Tomba di Francesco Giuseppe nella Cripta dei Cappuccini

Terminata la visita, è ora di cena e decidiamo di andare ancora una volta da 7Stern Brau e, certamente, non ci mettono pensiero i venti minuti di passeggiata che ci separano dalla famosa birreria-ristorante tanto più in una serata dal clima oltremodo piacevole.

A cena da 7Stern Brau

Dopo cena ci facciamo un giro per le vie illuminate del centro storico, attraversando l’area dell’Hofburg per passare poi di fronte all’Opera e raggiungere la splendida Stephansplatz.

Prima di andare a letto, facciamo però una “golosa” sosta all’hotel Sacher, per poter gustare l’originale Sachertorte, il dolce tipico viennese nato nel 1832 grazie all’estro di un giovanissimo pasticcere, Franz Sacher, che lo preparò per il Principe Von Metternich. L’ambiente è estremamente raffinato, curatissimo e la torta deliziosa. Ovviamente anche il prezzo è adeguato al luogo (una sola fetta 7 euro e 50 centesimi…)!!!

L’originale sachertorte all’Hotel Sacher

Il giorno seguente lo dedichiamo quasi interamente alla visita di Bratislava, capitale della Slovacchia, distante poche decine di chilometri da Vienna. La raggiungiamo con il Twin City Liner, una compagnia di navigazione specializzata nella rotta sul Danubio tra queste due città.

La corsa dura un’ora ed un quarto, è comoda, rilassante oltreché molto piacevole per il panorama che si ammira dal battello.

Da Vienna a Bratislava sul Danubio

Arriviamo a metà mattina e come prima cosa ci rechiamo al vicino Castello di Bratislava, chiamato anche semplicemente Hrad, uno dei principali simboli non solo della città ma anche della Slovacchia tutta, che domina la capitale dall’alto di una collina.

Il Castello di Bratislava

L’imponente costruzione (da qualche anno completamente bianca) fu eretta a partire dal decimo secolo, come avamposto di frontiera romana ed oggi risulta essere costituita da una serie di edifici, tra cui il Palazzo centrale, ovvero il castello vero e proprio, al quale si accede attraverso quattro porte: la Porta Sigismondo, la Porta di Nicolas, la Porta di Vienna e la Porta Leopoldina.

All’interno di questa “cittadella”, dove ha sede anche il Parlamento slovacco, è possibile visitare alcuni ambienti in stile barocco, parte dei quali utilizzati come Museo Nazionale Slovacco.

L’interno del Castello

Quello che più ci affascina di questo posto rimane però il panorama che si gode dalle sue mura: da una parte il Danubio che scorre ai suoi piedi, dall’altra la Città Vecchia, con i campanili delle chiese che spuntano dai tipici tetti rossi.

Riscendiamo in basso e, prima di entrare nel nucleo storico, facciamo una deviazione per salire in alto all’Ufo Observation Deck, una torre di osservazione con tanto di ristorante panoramico che si trova sulla cima del pilone del ponte SNP che collega le due sponde del Danubio.

Vista del Danubio e del ponte SNP

Anche da questa postazione privilegiata beneficiamo di uno splendido panorama che comprende altresì la collina del Castello.

Visuale del Castello dall’Ufo Observation Deck

Attraversiamo il ponte e ci fermiamo per qualche foto al Duomo di San Martino, una cattedrale cattolica in stile gotico sormontata da una bella torre campanaria con gli interni divisi in tre navate con volte a crociera.

Il Duomo di San Martino

Entriamo quindi nella zona pedonale della Città Vecchia, oggetto di un recente ed accurato restauro che l’ha restituita all’antico splendore, con i suoi vicoli stretti, le case signorili finemente decorate, i palazzi rinascimentali e le fontane zampillanti. Numerose le botteghe artigiane, i negozi di souvenir e soprattutto ristoranti e luoghi di ristoro con prodotti tipici.

All’interno del nucleo storico di Bratislava

Prima di proseguire nella visita, ci fermiamo per pranzo in un tipico locale lungo la Michalska, la strada principale del nucleo storico, dove assaggiamo uno dei piatti della cucina slovacca, i pirohy, una specie di involtini di pasta simili ai nostri ravioli ripieni da una salsa agrodolce, serviti con formaggio di capra e noci tritate: buoni anche se un poco pesanti!

I pirohy

Riprendiamo la visita dalla vicina Porta di San Michele, l’unica porta della città rimasta in piedi, costruita intorno al 1300 ed oggetto successivamente di modifiche e ristrutturazioni come quella avvenuta nel 1758 quando vennero poste sulla sua sommità le statue di San Michele e del Drago.

Facciamo pochi passi e ci troviamo di fronte al Vecchio Municipio di Bratislava, la costruzione più antica della città nonché primo municipio della Slovacchia (1421).

Alle spalle del Municipio si trova il Palazzo Primaziale, un palazzo neoclassico costruito alla fine del 1700, sede oggi del consiglio comunale della capitale.

Ci mettiamo poi in cerca delle simpatiche statue di bronzo che ormai da diversi anni popolano la Città Vecchia. Si tratta di bizzarri personaggi occupati in situazioni particolari, come ad esempio quella di Cumil, probabilmente la più famosa, detto “il guardone”, uno strano ometto che fa capolino da un tombino tra via Panská e via Laurinská.

Cumil, il “guardone”

Altrettanto conosciuta è la statua di H. C. Andersen raffigurato con un cappello in mano, una lumaca vicino ai piedi ed un bambino con in testa un cappello cilindrico sulla spalla sinistra. È infatti proprio a Bratislava che il famoso autore scrisse la fiaba “La piccola fiammiferaia”.

La statua di H. C. Andersen

Appena fuori dalla Città Vecchia, incontriamo la Chiesa Blu, un edificio cattolico che ha la sua particolarità proprio nel colore delle sue facciate, un blu turchese che la rende veramente molto inusuale per essere un luogo di culto.

La Chiesa Blu

Facciamo una breve sosta lungo la sponda del Danubio, dove ci rinfreschiamo con una fresca bibita gustata come se fossimo in spiaggia, dopodiché, ripassando ancora una volta per le strette vie della Città Vecchia, raggiungiamo Palazzo Grassalkovich, probabilmente il più bello di Bratislava, costruito nel 1760 in stile barocco ed oggi residenza del Presidente della Repubblica.

Il Palazzo Grassalkovich

Passeggiamo lungo il parco pubblico che sorge alle sue spalle, con prati molto curati ed alberi secolari per poi raggiungere la vicina stazione dei treni. Per il rientro infatti optiamo per la veloce ed economica “via ferrata”, tanto che in serata siamo tranquillamente a Vienna.

L’ultimo giorno di vacanza lo iniziamo con un giro nel centro storico di Vienna, dove ci fermiamo per ammirare alcuni splendidi edifici che nulla hanno da invidiare ai più noti musei cittadini e, dopo qualche foto scattata al palazzo dell’Albertina, nel cui interno ci sono una delle maggiori collezioni di disegni e stampe del mondo, raggiungiamo le volte del convento di St. Michael, situato nella Habsburgerstrasse. Qui vi è un’attrazione turistica molto particolare, denominata Time Travel: viaggio nel tempo della vecchia Vienna.

Time Travel: viaggio nel tempo

In pratica nei sotterranei di questo antico monastero è stato allestito una sorta di percorso durante il quale il visitatore, attraverso cinema in 5D, effetti speciali e mascheranti in abiti storici, ripercorre la storia di questa meravigliosa città, dalla sua fondazione ad oggi.

La visita è tanto istruttiva quanto divertente, grazie alle moderne tecnologie utilizzate con sapienza ed all’interattività dell’attrazione.

A mezzogiorno in punto siamo sotto l’Ankeruhr, un orologio d’arte in stile liberty, creato dal pittore e scultore Franz Matsch, costruito nei primi anni del 1900.

L’Ankeruhr

Allo scoccare dell’ora inizia la sfilata di tutte le figure tratte dalla storia di Vienna con relativa musica in sottofondo.

Ci fermiamo ancora una volta in Stephansplatz per mangiare un buon wiener wurstl e quindi approfittiamo della bella giornata di sole per camminare fino a Karlskirche, una delle più importanti chiese barocche austriache, con la sua splendida cupola ellittica e le sue due imponenti colonne poste ai lati, finemente decorate con bassorilievi.

La Karlskirche

Trovandosi a poche centinaia di metri dalla chiesa, non ci lasciamo sfuggire l’occasione di visitare il Castello del Belvedere, originariamente costruito come residenza estiva del Principe Eugenio di Savoia, ed oggi museo d’arte.

Il complesso è composto da uno splendido giardino, anche questo molto curato, che unisce due palazzi: il Belvedere Superiore, l’edificio principale del Castello con una splendida facciata ed il Belvedere Inferiore, meno interessante, tanto più se paragonata alla maestosità dell’altro.

Il Castello del Belvedere

Il tempo ci passa velocemente ed alla fine dobbiamo anche sbrigarci a tornare in albergo per riprenderci i pochi bagagli che abbiamo e, sempre tramite mezzi pubblici, raggiungere l’aeroporto senza perdere il volo di rientro!

A tarda ora, soddisfatti dei giorni trascorsi ma anche stanchi per la lunga giornata appena passata, siamo nuovamente a casa, a coccolare la nostra dolce gattina Kira.

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