Spagna

2015 – Spagna

Approfittiamo delle vacanze scolastiche, del fermo del calcio per il periodo pasquale e di una settimana di ferie di Alessandro per effettuare un tour in Spagna in auto noleggiata direttamente all’aeroporto di Barcellona, dove arriviamo con un comodo e diretto volo Alitalia da Roma.

Sbrigate le formalità per prendere la vettura, lasciamo subito la regione della Catalogna per dirigerci verso nord, a Saragozza, città di circa un milione di abitanti bagnata dal fiume Ebro, capoluogo dell’Aragona.

La strada è scorrevole ed arriviamo con facilità (grazie anche al comodo navigatore che ci sarà utile per tutta la vacanza) di fronte all’hotel boutique Maza. Abbiamo ancora del tempo prima di cena per poter visitare la città, ricca di un importante patrimonio artistico e culturale grazie alla sua storia ultra millenaria durante la quale si sono succeduti romani, musulmani, ebrei e cristiani ed il clima mite ci agevola nella passeggiata.

Iniziamo da quello che è il principale luogo simbolo di Saragozza, piazza del Pilar, dove si erge l’omonima Basilica, di origine barocca, costruita tra i secoli XVII e XVIII.

Saragozza e la sua Cattedrale in Piazza del Pilar

È veramente un edificio gigantesco, con una grande cupola centrale ed altre 10 minori e ben quattro campanili. È anche possibile salire in alto, sulla cima del campanile del Pilar ed ovviamente non ci facciamo sfuggire l’occasione di poter ammirare la città dall’alto. Samuele in particolare ama molto questi privilegiati punti di osservazione, tanto che non smette di scattare foto da ogni angolo della stretta torre campanaria, ammirando in particolare tutto il corso del fiume Ebro fino alla periferia, con i suoi ponti, il centro storico e le cupole policrome del Pilar.

Visuale dal campanile della cattedrale

A pochi passi dalla piazza ammiriamo anche la bella chiesa di San Juan de los Panetes, con la sua pianta ottagonale e soprattutto la torre pendente che per certi versi ci ricorda quella di Pisa. Passeggiamo poi in centro, raggiungendo il vicino palazzo dell’Aljaferia, una delle principali testimonianze di architettura musulmana presente in Spagna, che però, per problemi di orario non riusciamo a visitare.

Ci si è fatta fame ed approfittiamo della vasta offerta di locali per cenare in pieno centro storico. Prima di rientrare in hotel, mentre passeggiamo tranquillamente per le vie di Saragozza, siamo travolti da musica e canti e dobbiamo fermarci per il passaggio della processione degli Incappucciati.

Processione degli incappucciati

Siamo del resto in tempo di Quaresima e la Spagna è un paese molto cattolico e queste manifestazioni sono presenti in varie città. Moltissimi uomini percorrono le vie della città con una lunga veste e con il capo coperto da un alto cappuccio nero, alcuni portano un grande crocifisso e l’atmosfera è carica di una solenne sacralità per uno spettacolo a tratti molto suggestivo.

La mattina seguente facciamo una breve passeggiata in centro dove consumiamo la colazione per poi riprendere l’auto alla volta di Segovia che raggiungiamo dopo circa quattro ore di tragitto. 

Segovia è una delle destinazioni maggiormente visitate dai turisti che si recano a Madrid, stante la vicinanza alla capitale spagnola e, poco dopo aver messo piede in città, se ne comprende facilmente il motivo. In ogni angolo si percepisce l’atmosfera medioevale, le attrazioni sono tutte concentrate in un breve spazio e sono facilmente osservabili da ogni angolo di questa splendida località.

Iniziamo dal grandioso acquedotto di epoca romana che domina Plaza Azoguejo, nel cuore della città’, probabilmente il simbolo di Segovia, tanto da essere presente anche nello stemma cittadino.

Acquedotto di Segovia

Alto quasi trenta metri nella parte più famosa, l’acquedotto nonostante sia stato costruito circa duemila anni fa, grazie alle continue manutenzioni, è in perfetto stato di conservazione e le sue arcate si integrano alla perfezione nel panorama cittadino.

Interessante è anche la vicina Cattedrale, dedicata all’Assunzione di Maria Vergine, edificata nel 1525 nel punto più alto della zona. In stile gotico rinascimentale e con un’alta torre campanaria, con un bel portale di ingresso, la cattedrale è indubbiamente molto suggestiva e meritevole di attenzione.

La Cattedrale dell’Assunzione di Maria Vergine

Un’altra attrazione molto famosa e visitata è l’Alcazar, una fortezza risalente al periodo della dominazione araba successivamente ampliata nel 400, posta anch’essa su un’altura dal quale si gode di uno scenario davvero meraviglioso. Visitiamo gli interni della fortezza con bellissime sale medievali come la sala detta de Las Pinas per il soffitto a cassettoni con motivi simili a pigne, o la sala delle armi. Poi saliamo sulla torre e, dopo tanti scalini, giunti in cima ammiriamo tutta la vallata circostante.

L’Alcazar di Segovia

Torniamo in centro per gustarci una squisita ed abbondante paella in uno dei tanti ristorantini presenti con in lontananza l’acquedotto illuminato. Fatta poi una breve passeggiata, ci ritiriamo in albergo per la notte.

Il mattino seguente, di buon’ora, proseguiamo il tour raggiungendo la vicina Avila, altra meta turistica molto gettonata, che ha tra le sue peculiarità le possenti ed intatte mura medioevali, splendidamente conservate, impreziosite da oltre 80 torri merlettate e 9 porte di accesso alla città.

Le mura di Avila e sullo sfondo la cattedrale

Percorriamo i bastioni delle mura che sono facilmente accessibili e da cui si ammira la cattedrale e il centro storico godendo di un incantevole il panorama sulla vallata. In lontananza Samuele ci fa notare diversi nidi di cicogne che, scopriamo poi, essere abbastanza comuni in città, dove sono solite trovare riparo in cima ai campanili o in altri luoghi non facilmente accessibili ai predatori.

Una splendida cicogna

Visitiamo poi la Cattedrale dedicata al Cristo Salvatore, in stile gotico, costruita tra il 1000 ed il 1100 seppur ultimata solo nel 1300, importante sede vescovile ed il convento con la chiesa di Santa Teresa, nata proprio ad Avila, con il suo bel giardino interno ed il museo dei ricordi della Santa.

Il convento di Santa Teresa

Proseguiamo il viaggio alla volta di Madrid ma prima di raggiungere la capitale facciamo un’altra sosta per la visita al monastero dell’Escorial, un edificio maestoso fatto costruire inizialmente come residenza e Pantheon dei re di Spagna a cui successivamente venne aggiunto anche un convento ed una chiesa.

All’interno dell’Escorial

Appena arrivati siamo subito colpiti dalla grandezza dell’edificio di forma quadrangolare con quattro torri angolari mentre la parte interna che più ci affascina è la splendida basilica, vero cuore nevralgico del complesso architettonico, con le sue tre navate separate da colossali pilastri dorici

Numerosi gli altari che incontriamo nel mentre camminiamo lungo il pavimento di marmo bianco e grigio, con le splendide pareti sapientemente affrescate.

Nel tardo pomeriggio giungiamo a Madrid: il tempo è fantastico, con un tiepido sole primaverile che ancora illumina la città che ci appare sorprendentemente viva, allegra e festosa, con tanti ragazzi in giro per il centro stante anche le vacanze pasquali che li rende liberi da impegni.

Lasciamo velocemente i bagagli presso il Room Gran Via Apartments, dalle camere spartane ma comode, scelto per il buon rapporto qualità prezzo e soprattutto per la posizione davvero molto centrale (sulla Gran Via per l’appunto), per poi iniziare una piacevole passeggiata partendo dalla vicina Plaza de Espana, un’ampia piazza con al centro il monumento dedicato a Cervantes.

Plaza de Espana

Scattiamo qualche foto alle fontane ed ai grattacieli limitrofi, tra cui l’emblematica Torre di Madrid e l’Edificio Espana, dopodiché raggiungiamo il Palazzo del Senato, sorto originariamente come convento, ma che dal 1835 è sede della camera alta del parlamento spagnolo.

Camminiamo per poche centinaia di metri ed eccoci di fronte ad una delle attrazioni maggiormente visitate di Madrid: il Palazzo Reale. È tardi, non ci fermiamo a visitarlo preferendo proseguire nella passeggiata fino a raggiungere la Puerta del Sol dove, per la gente presente, si fatica quasi a camminare!!!

Centrale, affascinante, frequentata da turisti e madrileni, rumorosa, vero e proprio centro della città con la placca che segnala il chilometro zero e soprattutto con la presenza della statua dell’Orso ed il Corbezzolo, uno degli elementi presenti nello stemma di Madrid.

Statua dell’Orso ed il Corbezzolo

Qui ammiriamo anche il famoso orologio della Casa de Correos, il più importante di Spagna, per essere anche quello che con i suoi rintocchi scandisce ogni 31 dicembre l’arrivo del nuovo anno da festeggiare con la tradizione dei 12 chicchi d’uva da mangiare. Da notare come anche l’edificio del Correos, oggi sede della Presidenza della Comunità di Madrid, abbia rilevanza storica: dal suo balcone principale nel 1931 venne infatti dichiarata la Seconda Repubblica Spagnola. Ceniamo in uno dei tanti locali situati lungo la Gran Via e rientriamo in camera per la notte.

La mattina seguente iniziamo la visita dal vicino Tempio di Debod del II secolo avanti Cristo, situato poco distante da Plaza de Espana e donato alla Spagna dall’Egitto per evitare che venisse sommerso in seguito alla costruzione della diga di Assuan.

Tempio di Debod

La giornata è luminosa, con un tiepido sole primaverile che ci invita a passeggiare per le splendide vie della città. Raggiungiamo così senza alcuna fatica Plaza Mayor, vicina alla Puerta del Sol, il centro storico di Madrid.

Progettata sulla superficie dell’antica Plaza de Arrabal dove nel XV secolo si trovava il principale mercato della città, la piazza è in stile barocco ed ha visto nel corso della sua storia incoronazioni, beatificazioni, numerose feste religiose e pagane ed anche diverse corride svoltesi sull’ampio slargo circondato da eleganti edifici.

Plaza Mayor

Gironzoliamo tra artisti di strada, pittori che espongono le loro opere, bar e tanti, tantissimi turisti, ammirando la statua equestre di Filippo III che campeggia in posizione centrale, la Casa de la Panaderia, splendido palazzo oggi sede dell’agenzia spagnola per il turismo e l’ampio Arco de Cuchilleros, la più famosa delle porte di accesso all’elegante piazza.

Quello che più ci piace di questo luogo rimane comunque l’atmosfera di gioia e voglia di vivere che si respira ad ogni passo che facciamo in questo luogo, vero e proprio cuore pulsante della capitale spagnola.

La pausa pranzo la facciamo nel vicino Museo del jamon, un pittoresco e vivace locale dove mangiamo un delizioso panino con il prosciutto, circondati da centinaia di cosciotti di maiali appesi al muro. Il luogo è simpatico, molto affollato, dal servizio veloce e dai prezzi molto contenuti.

All’interno del Museo del Jamon

Riprendiamo il tour attraversando l’attiguo Mercado de San Miguel, un antico mercato coperto anche questo molto caratteristico, per poi proseguire lungo Calle Mayor e ritornare alla Puerta del Sol.

Approfittiamo di uno dei tanti bar presenti per rinfrescarci con una fresca bibita e quindi, percorrendo l’ampia calle de Alcalà, raggiungiamo Plaza de Cibeles. Questa piazza affascina moltissimo Samuele soprattutto per l’omonima fontana che spicca al centro del trafficatissimo incrocio stradale.

La fontana, costruita nel 1782, raffigura la dea Cibeles su un carro trainato da leoni ed inizialmente aveva lo scopo di rifornire i madrileni di acqua mentre oggi è uno dei monumenti più rappresentativi della città, dove peraltro si festeggiano anche le vittorie calcistiche del Real Madrid e della nazionale spagnola.

Plaza de Cibeles

Visitiamo il maestoso Palacio de Comunicaciones, inaugurato nei primi anni del ‘900, sede prima delle Poste e successivamente del Comune. Gli interni sono molto eleganti e ben tenuti ma quello che più ci piace è la splendida vista che si gode dal belvedere.

Ridiscesi in strada, costeggiamo il Paseo del Prado, dei giardini ben curati, oltrepassiamo la Fontana di Nettuno ed eccoci di fronte al Museo Nazionale del Prado.

Pur non essendo grandi appassionati di arte, non possiamo non visitare una delle pinacoteche più importanti al mondo, dove vi sono esposte le opere dei maggiori artisti spagnoli come Velaquez e Goya ma anche di italiani, tra cui Caravaggio e Raffaello.

Il Museo del Prado

La visita è breve ma non per questo di poco interesse: rimaniamo infatti affascinati soprattutto dalle opere del Goya, ma anche dalle sculture presenti e dagli stessi eleganti ambienti che contengono una delle collezioni d’arte più preziose al mondo.

Terminata la visita, ritorniamo in centro per cenare con una succulenta paella in un locale a poche decine di metri da Plaza Mayor, dove poi passeggiamo per ammirarla elegantemente illuminata.

Il giorno seguente Madrid ci saluta con un’altra splendida giornata e noi ne approfittiamo per visitare di primo mattino il Palazzo Reale.

Costruito intorno alla metà del 1700 sullo stile dei Louvre di Parigi, è stato la residenza reale da Carlo III fino ad arrivare ad Alfonso XIII, che abbandonerà la reggia nel 1931 trasferendosi a Roma nel mentre veniva proclamata la Seconda Repubblica Spagnola.

Il Palazzo Reale

Per entrare dobbiamo fare una lunga fila all’ingresso ma l’attesa viene abbondantemente ripagata non appena ci troviamo nell’ampio patio quadrato che fa da fulcro all’intero edificio. Visitiamo una parte degli interni (il palazzo conta oltre tremila stanze), la real armeria (una delle collezioni più importanti di armi ed armature appartenenti ai re di Spagna) e la galleria di pittura, dove ci sono ritratti e quadri di notevole importanza.

Usciamo in tarda mattinata, ripassiamo per le principali vie e piazze di Madrid, facciamo ancora una volta una sosta alla “Casa del prosciutto” per poi arrivare al Parco del Retiro, una immensa oasi verde di circa 125 ettari con oltre 15000 alberi situata nel centro della capitale spagnola.

Qui le attrazioni non sono solo naturalistiche, con i suoi giardini di notevole interesse, ma anche artistiche e storiche con numerose statue ed edifici particolari come ad esempio il Palazzo di Cristallo ed il Palazzo di Velazquez, entrambi utilizzati oggi come sale espositive.

Il Palazzo di Cristallo nel Parco del Retiro

Alterniamo passeggiate a piacevoli soste nelle tante panchine disposte all’ombra delle piante, gustandoci anche un buon gelato ed il via vai dei turisti presenti ma anche di numerosi madrileni che cercano un poco di frescura nel principale parco cittadino.

Molto bello è l’Estanque Grande, il grande lago, dove è possibile noleggiare anche le barche a remi, così come l’eccezionale monumento ad Alfonso XII, una statua equestre circondata da un maestoso colonnato presidiato da leoni in marmo e la splendida Fuente de los Galapaos, un’elegante fontana abbellita da figure umane e animali.

L’Estanque Grande nel Parco del Retiro

Rientriamo nel pieno centro di Madrid per acquistare qualche ricordo e poi per mangiare in un piccolo ristorante con tavoli all’aperto direttamente sulla Gran Via. Prima di andare a letto, facciamo anche una visita alla famosa cioccolateria San Gines, che lavora dal 1894, per assaggiare i churros insieme ad una succulenta cioccolata calda, una vera leccornia anche se gustata dopo una lunga attesa in quanto il posto è davvero molto, ma molto frequentato.

In attesa di entrare nella Chocolateria San Gines

Il mattino seguente Alessandro e soprattutto Samuele si alzano con ancora maggior entusiasmo: è infatti il giorno della partita di calcio Real Madrid-Granada, prevista alle ore 12.00 allo stadio Bernabeu. Arriviamo con largo anticipo, parcheggiamo l’auto e facciamo un giro orientativo intorno a questo vero e proprio tempio del football.

Ci sono già molti tifosi, bancarelle e stand dove vendono gadgets e magliette dei tanti campioni che militano nei blancos.

Dopo esserci informati sulla porta di ingresso ed aver verificato che i biglietti acquistati dall’Italia erano conformi, restiamo in attesa dell’arrivo del pullman del Real Madrid e Samuele riesce addirittura a scorgere Ronaldo e Zidane!

All’interno del Bernabeu

Una volta entrati l’atmosfera è al massimo, lo stadio strabiliante, il tifo durante la partita continuo ed assordante. Per la cronaca la squadra di casa stravince l’incontro, addirittura per 9 ad 1 con 5 gol di Ronaldo!!! I nostri posti erano fantastici, proprio dietro alla porta, tanto che un tiro di un attaccante del Granada terminato fuori è stato parato dai pugni di Alessandro e Samuele il giorno successivo si è visto in una foto su un giornale nazionale dietro ad alcuni giocatori del Real che festeggiavano un gol!!!

Dalla nostra postazione…un momento della partita con Ronaldo in primo piano

Con la partita, termina anche la nostra visita di Madrid che lasciamo alla volta di Toledo, una delle mete turistiche più visitate dell’intera Spagna, capoluogo della regione della Castiglia-La Mancha e Patrimonio Unesco dell’Umanità.

L’antica città sorge su un colle di 650 metri d’altezza, circondato per buona parte dal fiume Tago, che domina le pianure circostanti. Raggiungiamo facilmente il centro storico, protetto da possenti mura che racchiudono monumenti di rara bellezza, come la prestigiosa Cattedrale di Santa Maria, chiamata Catedral Primaria, la chiesa primaria di Spagna, costruita tra il 1226 ed il 1493.

La Cattedrale di Santa Maria a Toledo

Simbolo della storia della città, vero e proprio capolavoro gotico dell’arte spagnola, ciò che più ci colpisce all’esterno sono le due torri campanarie e i tre maestosi portali, scolpiti tra il 1418 ed il 1450. Scattiamo numerose foto, cercando l’angolazione migliore tra gli stretti vicoli circostanti nel mentre Alessandro fa i biglietti per entrare all’interno.

Solitamente le chiese le preferiamo osservare da fuori, nella loro maestosità ed imponenza e quando entriamo ci capita di rimanere in parte delusi. Beh…non è certo il caso della Cattedrale di Toledo, tanto bella fuori quanto ricca di tesori, affreschi, dipinti, reliquie ed opere d’arte di inestimabile valore al suo interno.

Un particolare dell’interno della Cattedrale

Apprezziamo in particolare la Capilla Mayor, la parte più antica in stile mudejar, chiusa da una cancellata dalla quale si ammirano numerose opere; la scultura in marmo e alabastro de El Transparente, posizionata sotto un oculo dal quale penetra una luce soffusa e la Sagrestia con gli affreschi di El Greco, Goya, Tiziano e Raffaello.

Dopo la visita della Cattedrale passeggiamo per il paese che da ogni angolo trasmette la sua importanza storica avendo conosciuto sul suo territorio la civiltà islamica, ebraica e cristiana. Molto bello è l’Alcazar, la fortezza situata in posizione strategica che gli permette di dominare tutta la città. Allontanandosi dal centro si rimane colpiti dal paesaggio che circonda Toledo, tranquille colline attraversate dal Tago che rendono la città ancora più suggestiva.

L’alcazar di Toledo

Oltre che per le sue bellezze artistiche, la città è famosa anche per la produzione di oggetti in acciaio, in particolare per la costruzione di spade oggi vendute soprattutto come preziosi souvenir, ma anche di coltelli ed altri arnesi che invece trovano l’utilizzo tuttora nella vita quotidiana di tutti noi, acquistabili nelle numerose botteghe specializzate situate nel centro storico cittadino.

La Cattedrale illuminata

Dopo aver trascorso la notte all’hotel Zentral Mayoral, fatta un’ultima breve passeggiata, riprendiamo l’auto per scendere verso Sud, destinazione Valencia, terza città della Spagna per numero di abitanti e capoluogo che ha avuto un forte sviluppo negli ultimi anni specie dopo essere stata sede della Coppa America nel 2010 che di fatto la rese famosa in tutto il mondo.

In viaggio verso Valencia

Vi arriviamo dopo circa 3 ore e mezza di auto e, come prima tappa, ci fermiamo alla città delle Arti e delle Scienze, un vero e proprio capolavoro di architettura moderna con tre aree dedicate alle scienze, all’arte ed alla natura.

La città delle Arti e delle Scienze

Pochi anni prima avevamo visitato la città in maniera abbastanza approfondita, dedicandogli un lungo week end durante il quale non ci siamo persi nulla delle attrazioni presenti e pertanto optiamo per una semplice ma piacevolissima passeggiata all’interno del parco per poi riprendere l’auto e dirigerci nel centro di Valencia per pranzo.

Lo consumiamo al Saona La Virgen, proprio nella centralissima placa de la Verge, a base (e non poteva essere altrimenti) di paella valenciana, il piatto tipico della città ma anche una delle pietanze più conosciute ed amate dagli spagnoli.

Pranzo a base di paella

Facciamo poi una passeggiata nel piccolo ma stupendo centro storico, la cosiddetta Ciutat Vella, partendo dalla Cattedrale cittadina, situata a pochi passi dal ristorante, con l’emblematico Michelete, la torre campanaria costruita a cavallo tra il 1300 ed il 1400. Consacrata nel 1238, la Cattedrale è in stile prevalentemente gotico ed è stata costruita sopra una vecchia moschea.

Entriamo per una veloce visita, cosicché possiamo ammirare alcuni bei dipinti in stile rinascimentale, le sue possenti navate, l’altare maggiore e la Cappella del Santo Calice. Molto interessante, anche se noi, come quasi sempre ci capita, preferiamo la parte esterna!

La Cattedrale di Valencia

Camminiamo fino alla piazza del mercato per ritrovarci di fronte la famosa Loggia della Seta, un gruppo di edifici risalenti al 1400, anche questi in stile gotico, un tempo luogo dove si riunivano i mercanti di olio e di seta. La struttura è veramente molto affascinante oltreché ben tenuta, tanto che è stata anche dichiarata nel 1996 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Come detto, nonostante Valencia meriti molto più di poche ore di visita, il fatto di averci recentemente soggiornato, ci induce a lasciare presto la città alla volta di Barcellona, ultima tappa del nostro viaggio, dove arriviamo soltanto in serata, in tempo comunque per una passeggiata lungo le Ramblas ed una cena tipica all’Experience Jamon oltreché ovviamente, per prendere possesso della nostra camera all’Amrey Sant Pau Hotel.

La mattina seguente iniziamo la visita della capitale della Catalogna partendo da uno dei suoi simboli: il parco Guell, con l’arte, l’architettura e le splendide sculture di Gaudì.

All’interno del Parco Guell

Nonostante lo avessimo già visitato alcuni anni addietro, quando Samuele aveva solo 3 anni, passeggiare all’interno di questa area rimane per noi una delle cose più belle di Barcellona. Il panorama che si gode (comprensivo dell’iconica Sagrada Famila), i mosaici presenti in ogni angolo, i disegni ed i colori che riempiono il parco sono unici e sempre attuali.

Il mosaico con la salamandra

Samuele rimane in particolare colpito dal bellissimo mosaico con la salamandra che si trova sulla scalinata all’ingresso del parco oltreché dalla particolarità della casa Museu Gaudì, la casa ove il maestro ha trascorso i suoi ultimi 20 anni di vita, recentemente trasformata in museo con tanto di reperti, dipinti e fotografie che illustrano la sua storia ed i suoi metodi di lavoro.

Placa d’Espanya

Lasciato il parco, raggiungiamo la bellissima Placa d’Espanya, una delle più grandi e significative piazze di Barcellona, costruita in occasione dell’esposizione mondiale del ’29, che ci accoglie con la sua monumentale fontana d’ispirazione classica e le imponenti torri ispirate al campanile di San Marco di Venezia.

A fianco della piazza ammiriamo la vecchia arena della corrida, costruita pochi anni prima della piazza, in stile moresco, oggi trasformata in un complesso per il tempo libero.

Saliamo verso il Palau Nacional

Saliamo lungo un’ampia e panoramica scalinata fino ad arrivare davanti al Palau Nacional, il museo di arte Catalana, che si erge in maniera regale tra Placa d’Espana e la collina del Montjuic, il vero e proprio “polmone verde” di Barcellona.

Nel Parco Olimpico, sullo sfondo lo Stadio Lluis Companys

Continuiamo nella salita e, non senza fatica, arriviamo di fronte allo Stadio Olimpico Lluis Companys, uno degli impianti sportivi costruiti e/o rimodernati per ospitare le Olimpiadi del 1992. Siamo in pratica all’interno dell’anello olimpico, la zona che racchiude non solo lo stadio, peraltro sede fino al 2009 delle partite interne dell’Espanyol, ma anche il Palau Sant Jordi, il palazzetto considerato tra le più importanti opere di architettura moderna della città e la Torre di Calatrava, dall’imponente altezza, obliqua, che rappresenta una fiaccola portata in mano da un atleta.

La Torre di Calatrava

Costeggiamo il Jardin de Joan Brossa, scattiamo una foto alla panoramica Piscina Municipale del Montjuic ed arriviamo poi al Parc del Mirador, dove possiamo ammirare una splendida visuale della zona del porto. Da qui, per la gioia di Samuele, prendiamo la “Teleferica del porto”, originariamente inaugurata nel 1929 in occasione dell’esposizione universale, con la quale raggiungiamo in pochi ma emozionanti minuti la spiaggia della Barceloneta. La vista dall’alto è veramente bella, con la collina del Montjuic che pian piano di allontana per far spazio al porto prima ed alla zona balneare poi.

Vista dalla teleferica

Il quartiere della Barceloneta è uno dei più vivaci ed affascinanti della città, specie in estate oppure in giornate ricche di sole come (fortunatamente) quella nella quale ci siamo stati. Molti i turisti, altrettante le famiglie, i bambini e gli anziani locali che vi passeggiano per godere del clima particolarmente piacevole.

Facciamo una bella passeggiata direttamente sulla lunghissima spiaggia, ci prendiamo un gelato, una sosta su una delle tante panchine mentre osserviamo incuriositi l’incessante via-vai per poi decidere di rientrare in centro passando per la piazza Portal de la Pau, dove svetta il Mirador de Colom, un imponente monumento dedicato a Cristoforo Colombo che si erge in cima ad una colonna alta 60 metri.

Arriviamo quindi alla Rambla, il principale viale di Barcellona, vero e proprio luogo di ritrovo e punto di riferimento per ogni turista che visita la città.

L’ingresso al viale delle Rambla

Camminiamo osservando con curiosità l’andirivieni di persone, sostando ad apprezzare le evoluzioni di giocolieri e artisti di strada più o meno bravi, scattando qualche foto e fermandoci un paio di volte ad acquistare piccoli ricordi della città. Una sosta la facciamo volentieri anche davanti al grande mosaico di Mirò, al Mercato della Boqueria (sarebbe bene comunque visitarlo la mattina, come fatto nel precedente viaggio) ed in ultimo in Piazza Catalunya, un’altra delle piazze più importanti della città con al centro una splendida fontana che di notte si illumina di mille colori.

Giunta ormai l’ora di cena, Samuele ed Alessandro optano per fermarsi in un posto non molto spagnolo… ma che li attira molto: Wok to Walk, un piccolo ristorante, più adatto per il pranzo che per la cena, che offre ai suoi avventori soltanto noodles in diverse varianti. Effettivamente il cibo è buono anche se il locale molto piccolo e spartano.

La splendida Sagrada Famila

Il giorno successivo siamo di buon’ora di fronte alla Sagrada Familia, uno dei monumenti più significativi della città, un edificio in perenne costruzione (la prima pietra venne posata nel lontano 1882, su progetto di Gaudì) che forse, proprio per questa sua caratteristica unica, ha un fascino che poche altre strutture hanno al mondo.

Altra particolarità della chiesa della Sagrada Familia è quella di far condividere una varietà di stili diversi che convivono in un unico edificio rappresentativo della viva religiosità spagnola.

Dato che è possibile effettuare la visita, saliamo al campanile e mentre percorriamo le scale verso l’alto da un’apertura vediamo più da vicino la bellezza e la particolarità di questa chiesa dove tutto è studiato nei minimi particolari.

L’interno della Sagrada Famila

Prima di lasciare il centro di Barcellona facciamo una sosta nel viale Passeig de Gracia, dove visitiamo altre due splendide opere di Gaudì: la Casa Milà (conosciuta come La Pedrera, un vero e proprio museo che ha nel tetto il suo pezzo forte) e la Casa Batlò (uno degli edifici residenziali più stravaganti della città).

Vi dedichiamo poche decine di minuti, memori della visita effettuata precedentemente ma soprattutto per non rubar tempo alla tappa successiva, il mitico Camp Nou, lo stadio dove gioca il Barcellona di Messi.

All’interno del Camp Nou

Samuele rimane estasiato dalla visita, dalla grandezza dello stadio, dalla vicinanza delle tribune con il campo di calcio e soprattutto dal museo dove si possono ammirare le tantissime coppe vinte dai blaugrana ed anche i trofei personali conquistati dal suo giocatore più rappresentativo, Lionel Messi. Concludiamo la visita con qualche acquisto nel fornitissimo store del Club, provvisto di qualsiasi accessorio vi possa venir in mente (abbiamo visto anche un frigorifero) con il marchio della squadra catalana.

2 dei palloni d’oro vinti da Lionel Messi

Ci dirigiamo in aeroporto per lasciare la nostra auto ma prima di terminare il tour, un’ultima sosta: alla nostra destra ci troviamo infatti lo stadio dell’Espanyol, il secondo club di Barcellona e Samuele non si lascia sfuggire l’occasione di una veloce visita (seppur solo dall’esterno) anche di questo complesso sportivo!!!

Lo stadio dell’Espanyol

La Spagna era già stata meta di diverse nostre vacanze, molte delle quali con Samuele, altre fatte anche prima della sua nascita, diverse città le avevamo già viste e forse il nostro tour è stato per alcuni versi anche troppo esteso per i giorni che avevamo a disposizione. Ciò però ci ha permesso di vedere tante nuove attrazioni, di riammirare spesso con medesimo stupore opere d’arte di interesse mondiale, architetture innovative o paesaggi stupendi che hanno catturato i nostri occhi ed i nostri cuori. Arrivederci a presto!!!

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