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2012 – Sudafrica, Swaziland ed Emirati Arabi Uniti

Quest’estate abbiamo programmato un viaggio particolare, prima d’ora mai effettuato da nessuno di noi, tutto incentrato sulla natura e soprattutto sugli animali della savana: infatti vivremo per la prima volta l’esperienza di un lungo safari in Sudafrica, effettuato nella rinomata riserva del Kruger!

Per arrivare alla nostra meta facciamo scalo a Dubai che raggiungiamo con un volo diretto da Roma operato dall’aereo più grande del mondo, l’airbus A380-800 della Emirates (dove i passeggeri della business Class possono addirittura farsi la doccia…), viaggiando per quanto ovvio in economy!

Arriviamo all’aeroporto Tambo di Johannesburg nel primo pomeriggio e, noleggiata un’automobile, partiamo subito alla volta di Nelspruit, piccola cittadina situata ai confini del Kruger, dove passeremo la notte all’hotel Mercure, albergo nel quale, per la gioia di Samuele, ha soggiornato la nazionale dell’Uruguay nel corso dei mondiali del 2012.  

Prima di andare a letto ci gustiamo una discreta cena da Wimpy un semplice ristorante situato a poche decine di metri dall’albergo che però, su suggerimento del portiere dell’hotel, raggiungiamo con la nostra auto, lasciandola poi custodita nel parcheggio limitrofo al locale: capiamo subito con questo banale episodio che la sicurezza da queste parti è una cosa seria!!!

Ingresso al Kruger

La mattina seguente, di buon’ora, ci mettiamo in viaggio per raggiungere il vicino Kruger National Park. Siamo tutti molto emozionati perché è la nostra prima esperienza di safari e Samuele non vede l’ora di vedere tanti splendidi animali in natura. Appena svolte le procedure d’ingresso, Alessandro rallenta vistosamente ed inizia a procedere quasi a passo d’uomo. Il nostro primo incontro lo facciamo dopo un paio di centinaia di metri, non di più: alla nostra destra, tra alcuni arbusti, è impossibile non vedere una bellissima giraffa, alta ed elegante, con vicino un gruppo di gazzelle e di impala. Siamo appena entrati nel Parco e lo spettacolo, per noi amanti della natura, è già fantastico!!!

Eleganti gazzelle

Siamo soli in mezzo alla natura incontrastata e selvaggia, poche le auto che incontriamo, molto di più gli animali: ecco che scorgiamo in lontananza una coppia di rinoceronti, di cui uno enorme con un pelo grigio lucido, tranquillamente intenti a mangiare.

È un susseguirsi di incontri, con gnu, gazzelle e impala che scorrazzano indisturbati e con i grandi erbivori che sono di contro più difficili da incontrare.

Uno splendido esemplare di kudu

Dopo qualche decina di minuti ecco che ci imbattiamo in un gruppo di elefanti: sono grandissimi, si muovono con lenta sicurezza non facendo allontanare dal branco alcuni cuccioli. Samuele, seduto a fianco del papà per poter avere la vista migliore, rimane poi senza parole quando vede passare a pochi metri gli elefantini seguiti dalle mamme che attraversano la strada proprio di fronte alla nostra auto: uno spettacolo veramente unico, sembra quasi di essere all’interno di uno di quei documentari che tante volte abbiamo visto in tv.

Elefante con il suo cucciolo che ci attraversa la strada

Riprendiamo l’esplorazione per fermarci poco dopo vicino ad altre auto intente ad osservare la savana. Scrutiamo per qualche secondo l’orizzonte ed ecco che riusciamo a scorgere una bellissima leonessa intenta a mangiare voracemente la sua preda: è un altro momento molto emozionante per tutti noi, con il felino incurante dei nostri sguardi che si gode talmente tanto il pasto che, aperto leggermente il finestrino, riusciamo addirittura ad udire il rumore delle fauci che spolpano le ossa del povero malcapitato.

Carichi di entusiasmo giungiamo vicino ad un corso d’acqua dove vanno ad abbeverarsi gli animali e qui possiamo ammirare diversi ippopotami crogiolarsi nell’acqua e sull’altra sponda zebre, giraffe, gazzelle e gli imponenti kudu, una particolare specie di antilope.

Ippopotami

Prima di raggiungere l’alloggio dove trascorreremo le prossime 4 notti, siamo fortunati nell’incontrare sulla nostra strada un branco di bufali. Sono veramente tantissimi, con diversi cuccioli che vengono protetti nel mezzo della mandria. Ad un certo punto l’auto è praticamente circondata tanto che ci sovviene anche qualche timore che però ci passa subito vedendo altri nelle nostre condizioni e soprattutto capendo che i bufali non hanno alcuna intenzione bellicosa ma vogliono soltanto raggiungere una pozza poco distante da noi.

Un bufalo che si appresta ad attraversare la strada

La giornata, una delle più belle e ricche di emozioni che abbiamo mai passato, volge al termine e la natura ci regala un ultimo dono: uno splendido tramonto con la savana che ci offre mille sfumature di colori in poche decine di minuti!!!

Raggiungiamo quasi al limite della chiusura il nostro lodge, lo Skukuza, una struttura ricettiva che si trova proprio nel bel mezzo del Kruger composto da bungalows, ristorante, distributore di benzina e un piccolo ma fornitissimo store.

La nostra sistemazione nel lodge all’interno del Kruger

La nostra sistemazione è spartana ma molto confortevole e, dopo aver cenato nel ristorante del lodge, ce ne andiamo a letto pronti per ripartire all’indomani di buon’ora.

Tramonto al Kruger

Il giorno successivo ci riserva altre numerose emozioni. Oltre alle specie animali che avevamo visto ventiquattrore prima, è la volta di nuovi entusiasmanti incontri come quando Samuele riesce a scorgere tra alcuni arbusti una coppia di iene oppure quando sempre immersi nella vegetazione i nostri occhi vengono catturati da un fantastico esemplare di leopardo che però, giusto il tempo di uno sguardo veloce, si alza e se ne va.

Per il pranzo decidiamo di rimanere in auto a mangiarci un panino con carne di kudu, yogurt e dolcetto nel mentre a pochi passi da noi ci sono un gruppo di elefanti intenti anche loro a banchettare nel bel mezzo della savana.

Poco dopo, riusciamo finalmente a vedere i leoni e questa volta sono addirittura 3: un adulto e due giovani che stanno godendosi un bel riposino in un’area fangosa.

Uno splendido esemplare di leoni a pochi metri da noi

Sembrano dei gattoni, con un aspetto regale e fiero che non ci incute alcun timore (anche perché siamo al sicuro nella nostra macchina…) e rimaniamo diverso tempo ad osservarli, con Samuele che non gli stacca gli occhi da dosso!

Cena nel ristorante del lodge: zuppa di coccodrillo

La sera partecipiamo ad un safari notturno con la jeep e con guida locale alla ricerca dei tanti animali notturni che popolano la savana e che, al calar della luce, sono attivi nella ricerca di prede. Muniti di torce che attiviamo al comando della guida ecco che avvistiamo una mandria di bufali intenti a mangiare. Alla luce dei fari gli occhi appaiono rossi e gli animali assumono veramente un aspetto impressionante!

Mentre la jeep cammina lentamente, ferma sul bordo della strada che ci guarda incuriosita incontriamo una iena, dall’aria docile e tenera, contrariamente a quanto viene solitamente rappresentata.

Ad un certo punto la guida alza il tono della voce ed inizia ad agitarsi: ha visto dei leoni! Guardiamo nella sua direzione e riusciamo a vederli mentre attraversano un fossato. Sono due coppie e sembra che stiano giocando tra loro in una sorta di lotta mentre emettono dei ruggiti che ci incutono un certo timore.

Il mattino seguente riprendiamo il safari con la nostra auto e la giornata comincia bene perché, appena usciti dal Camp, ci imbattiamo in due iene che stanno giocando tra loro e che poi si mettono a correre a fianco della nostra auto come se ci dovessero accompagnare.

Due iene a bordo della strada

Successivamente facciamo uno degli incontri più belli del tempo trascorso al Kruger, quando ci troviamo di fronte uno spettacolare leone dalla folta criniera e dal bel colore rossiccio con a fianco una splendida leonessa. Si trovano a pochissimi metri dal bordo della strada, incuranti della presenza di alcune auto che si sono fermate sul ciglio con i passeggeri tutti intenti a scattare foto e fare filmati.

Nel mentre che ci avviciniamo ulteriormente, approfittando di un’auto che lascia il suo posto, ecco che i due splendidi esemplari iniziano ad accoppiarsi. Rimaniamo stupiti ed in silenzio osserviamo la scena ascoltando i versi dei leoni con la zona che si è affollata di auto. Dopo poco ecco che la leonessa si alza e, con passo lento ma deciso, inizia a camminare verso una radura seguita dal compagno ed in pochi minuti scompaiono alla nostra vista.

Una coppia di leoni in teneri atteggiamenti

Riprendiamo il viaggio e incontriamo ancora giraffe, zebre, elefanti, ippopotami lungo il fiume, facoceri e poi un’altra specie prima mai vista nel parco: un gruppetto di babbuini, dall’aspetto tanto dispettoso quanto pericoloso!

Babbuino

Abbiamo un poco fame così ci fermiamo per una breve sosta ad una delle diverse aree attrezzate presenti nel Kruger, dove ci mangiamo un salsicciotto con polenta e patatine fritte ma la vera sorpresa è l’avvistamento al di là del fiume di un fantastico leopardo arrivato sulla riva per abbeverarsi: peccato rimanga solo pochi minuti, giusto il tempo di dissetarsi che ritorna nel bel mezzo della boscaglia.

Zebre

I nostri giorni al Kruger purtroppo passano velocemente e lasciamo il parco con molto dispiacere seppur soddisfatti per la bellissima esperienza vissuta. Abbiamo trascorso cinque giornate molto intense, immersi nella natura, con appostamenti a volte anche molto lunghi in attesa che un ghepardo scendesse da un albero poco visibile ai nostri occhi oppure che un leone si alzasse dall’alta erba per poterlo ammirare in tutta la sua bellezza ma mai abbiamo avuto un momento di noia o di stanchezza: la natura in ogni istante regala sempre qualcosa di nuovo e di entusiasmante, specie se non contaminata dalla presenza dell’uomo!!!

Scorcio del Kruger da una delle aree di sosta all’interno del Parco

Il nostro viaggio prosegue verso lo Swaziland, un piccolo stato chiuso tra il Sudafrica a nord, ovest e sud ed il Mozambico ad est, curiosi di attraversare questa piccola nazione e di visitare il Mlilwane Wildlife Sanctuary, un posto straordinario lontano anni luce dalla nostra civiltà industrializzata.

Si tratta di una piccola riserva che si può girare tranquillamente a piedi in quanto non presenti i grandi felini ma soltanto gnu, gazzelle, zebre, ippopotami, coccodrilli e molti facoceri.  

Un docile cerbiatto che si lascia avvicinare ed accarezzare all’ingresso del Parco

Qui il personale della reception molto gentilmente ci offre una camera in bungalow ma Alessandro rifiuta ed insiste per volere la sistemazione in capanna contro la mia volontà, timorosa come sono di poter incontrare serpenti e soprattutto il pericolosissimo mamba.

La nostra sistemazione a Mlilwane

Il posto nel suo complesso è veramente molto bello ed anche la sistemazione per la notte è confortevole e di ottimo livello con tanto di arredamento tipico ed ampio bagno.

Dopo una lunga passeggiata ci avviciniamo alla zona del ristorante, confinante con un piccolo lago dove vivono due ippopotami. Nel mentre scattiamo qualche foto, Alessandro si avvicina in maniera pericolosa ad una famigliola di facoceri e la mamma, per proteggere i cuccioli, gli mette un bello spavento con una “carica” che per sua fortuna si esaurisce dopo pochi metri!!!

L’ippopotamo nel Parco dello Swaziland

La sera ceniamo all’interno di questa splendida riserva, con tanto di vista sul piccolo specchio d’acqua dove diversi animali si recano a turno per dissetarsi. Il cibo è ottimo e abbondante ed il costo nel complesso accettabile per noi turisti ma sicuramente fuori dalla portata della stragrande maggioranza degli abitanti locali.

Dopo aver riposato tranquillamente nella capanna, senza l’incontro di alcun serpente (i rangers sono soliti bruciare anche delle sterpaglie in maniera che il fumo li tenga lontani dalle abitazioni), la mattina ripartiamo per una lunga passeggiata nella savana, percorrendo soprattutto sentieri di terra rossa e tutt’intorno la natura ci offre il meglio di sé con colori vivi, forti ma allo stesso tempo dalle tante sfumature diverse.

Panorama del Parco

Vediamo numerosi animali intenti soprattutto a mangiare e Samuele rimane in particolare colpito da una piccola zebra che cammina a fianco di quella che presumibilmente è la sua mamma: si lasciano avvicinare senza paura fino a pochi metri per poi scappare a gambe levate nel mezzo del bush.

Una famigliola di facoceri

Lasciamo il Mlilwane Sanctuary e, fatta una breve sosta nella capitale Mbabane dove approfittiamo di un caratteristico mercato per acquistare splendidi souvenir in legno, rientriamo in Sudafrica, direzione Rustenburg.

Una classico “alimentari” lungo la strada

Arriviamo in questa piccola città in serata, dopo quasi cinque ore di viaggio e, stanchi per l’impegnativa giornata trascorsa, andiamo direttamente a dormire al N4 Guest Lodge, dove abbiamo una camera prenotata dall’Italia per due notti.

Lo scopo di raggiungere questa località è quello di poter visitare il giorno successivo il parco di Pilanesberg, una riserva privata di medio-piccole dimensioni situata all’interno di un antico cratere vulcanico.

Il parco è molto piacevole anche se non paragonabile minimamente a quello del Kruger sia in termini di dimensioni che di qualità delle strutture presenti. Durante il nostro safari incontriamo diversi animali, tra cui una splendida coppia di leoni, un ghepardo e tantissime giraffe, elefanti e molti altri erbivori.

Elefanti al Parco Pilanesberg

La serata la trascorriamo nella vicina Sun City, chiamata la “Las Vegas sudafricana” per le attrazioni presenti con tanto di casino, parchi giochi e divertimenti per tutte le età. Prima di cena riusciamo anche a visitare il Kwena Crocodile Farm, un piccolo parco pieno di coccodrilli di tutte le età e dimensioni, dai piccoli appena nati di poche decine di centimetri agli adulti di qualche metro di lunghezza!!!

Kwena Crocodile Farm

Il giorno successivo raggiungiamo la vicina Johannesburg, dirigendoci immediatamente in un grazioso, comodo e centrale bed and breakfast, di proprietà di una coppia di olandesi da anni residenti in Sudafrica, che ci daranno numerose informazioni sulla vita del luogo e soprattutto ci accompagneranno per la visita delle principali attrazioni della città.

Il Bed and Breakfast di Johannesburg

Nei due giorni che saremo in città avremo modo di visitare tutte le principali attrazioni a cominciare dal quartiere di Soweto, la più grande township del Sudafrica che conta circa 3 milioni di abitanti e che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’apartheid.

Soweto con le sue Towers

Dopo un lungo giro in auto, senza mai per ovvi motivi scendere, raggiungiamo Vilakazi street, l’unica strada al mondo dove hanno abitato due premi Nobel (entrambi per la pace), vale a dire Nelson Mandela e
l’arcivescovo anglicano Emeritus Desmond Tutu.

Tutu House

Qui visitiamo la casa nella quale Mandela ha vissuto ai tempi in cui lottava per i diritti della sua gente, oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Madiba, il soprannome con cui viene chiamato in Sudafrica.

Si tratta di una semplice villetta dove all’interno sono conservati diversi documenti, oggetti, premi ed onorificenze consegnate a vario titolo da ogni angolo del mondo, con tanto di filmati nei quali sono ripresi i momenti chiave della vita di questo uomo così importante nella storia del mondo intero.

La camera da letto di Mandela

Una breve sosta la facciamo anche alla Freedom Square, una grande piazza con al centro il monumento di Kliptown, per celebrare ciò che accadde nel giugno del 1955, quando una moltitudine di persone si riunì in quello che fu definito il Congresso del Popolo e adottò la Carta delle Libertà con Nelson Mandela, all’epoca bandito dal partecipare a ogni genere di riunione, che assistette segretamente al Congresso.

Dopo questa visita interessante, lasciamo Soweto e riprendiamo il tour, sempre accompagnati dalla nostra guida “olandese” e sempre in auto per raggiungere il modernissimo stadio di calcio “Soccer City” dove si è disputata la partita inaugurale e la finale dei mondiali del 2010.

Il Soccer City di Johannesburg

Uno degli aspetti che più ci colpiscono durante il nostro giro in città sono i grandi contrasti che ci appaiono in ogni immagine: anche lo stesso stadio sorge nelle immediate vicinanze di un degradato quartiere pieno di baracche in alluminio, bancarelle sporche, animali di tutti i tipi in strada, donne che portano cesti con verdure o merce varia sulla testa e tanti, tantissimi bambini in giro a cercare qualcosa da mettere sotto i denti. La guida capisce le nostre perplessità ed il nostro dispiacere nel vedere tutto ciò e ci dice come tutto questo non è altro che l’Africa, una terra con grandi potenzialità ma dove c’è ancora tanto da fare!

Il giorno successivo ci facciamo portare all’Apartheid Museum, uno dei musei che troveremo tra i più interessanti da noi visitati.

Ingresso al museo in perfetto stile…

All’inizio si viene classificati come bianchi o neri a prescindere dal reale colore della pelle, proprio per far provare anche ai bianchi come ci si possa sentire ad essere discriminati. Successivamente ci sono molte immagini e documenti in cui viene mostrato come la società era nel passato divisa in due parti completamente distinte e cioè bianchi e non bianchi e che, grazie proprio all’impegno di uomini come Mandela, fortunatamente tutto ciò è stato faticosamente superato.

Incontro con giovani studentesse locali

Samuele chiede se è possibile visitare la casa dove oggi vive questo grande Personaggio e la guida lo accontenta passando proprio di fronte alla sua villa, completamente recintata e dove non è possibile fermarsi neanche per scattare una foto per motivi di sicurezza.

Il resto del pomeriggio lo trascorriamo passando da un negozio di souvenir ad uno dei tanti mercatini presenti per riempire completamente i bagagli di oggetti tipici locali che ci possano ricordare questo piacevole viaggio.

La mattina seguente lasciamo infatti Johannesburg per volare a Dubai, dove abbiamo in programma uno stop over di qualche giorno, durante i quali visiteremo anche la vicina Abu Dhabi che raggiungiamo direttamente dall’aeroporto con un comodo pullman.

Ci sistemiamo subito in hotel, The Royal International ed approfittiamo della piscina interna per un rilassante bagno per poi terminare la giornata con un’ottima cena nel ristorante libanese dell’albergo.

Cena libanese

Il giorno dopo con un taxi raggiungiamo la Grande Moschea dello Sceicco Zayed, costruita tra il 1996 ed il 2007, tutta in marmo bianco e oro, una delle più grandi del mondo.

La Grande Moschea dello Sceicco Zayed

Per visitarla debbo indossare una specie di burqa ed Alessandro una tunica bianca, tra l’ilarità di Samuele che invece può tranquillamente entrare in pantaloncini.

L’interno della moschea è veramente affascinante: qui si trova il tappeto più grande del mondo oltre a lampadari in oro e cristalli swarowski, colonne intarsiate in madreperla e pareti impreziosite da motivi floreali.

Valeria all’interno della Grande Moschea

Usciti dalla moschea raggiungiamo sempre in taxi la principale spiaggia pubblica della città, situata su Corniche Street, per trascorrere il resto della giornata. Qui entriamo nella zona riservata alle famiglie (vi sono infatti altri due ingressi, per uomini e donne…) e notiamo come tutto sia molto semplice ma estremamente curato. Il mare è calmo e soprattutto caldo, la sabbia soffice e digradante nell’acqua di un bel color azzurro. Peccato la temperatura: sicuramente oltrepassiamo i 40 gradi e riusciamo a fare il bagno solo nel tardo pomeriggio, quando è possibile uscire dall’ombra per qualche decina di minuti consecutivi!!!

Il lungomare di Abu Dhabi

La sera visitiamo l’Emirates Heritage Club, una sorta di riproduzione di un vecchio villaggio tipico con tanto di esposizioni, attrazioni ed abitazioni (una specie di capanne), per far comprendere ai turisti quale era lo stile di vita della popolazione fino a pochi decenni or sono.

Samuele si dirige immediatamente verso le tende con i beduini che permettono di fare un breve giro sui dromedari che ovviamente non si lascia sfuggire!!!

A passeggio sul dromedario

Nel frattempo il sole sta tramontando ed in lontananza ammiriamo lo skyline della città che, man mano che fa buio, assume i contorni di un vero e proprio spettacolo, tanto più se si pensa a quello che poteva essere la stessa visuale 20 o massimo 30 anni prima…

Lasciamo il villaggio per raggiungere il vicino Marina Mall, il più grande centro commerciale di Abu Dhabi. Mangiamo un piatto libanese (la cucina nostra preferita da queste parti…) nell’affollatissimo food court e saliamo sulla Burj Marina con un ascensore a vetro panoramico per godere dall’alto di un bellissimo panorama by night.

Samuele ha trovato interessante e curiosa la Moschea, si è riposato in spiaggia, divertito nel villaggio ed ha apprezzato il Marina Mall ma quello che più di tutto entusiasmava nostro figlio nel visitare Abu Dhabi era la presenza del Ferrari World, il parco a tema sull’isola Yas, a pochi chilometri dalla città, tutto incentrato sulla mitica Ferrari.

L’ingresso al Ferrari World

Lo visitiamo il giorno seguente e, appena entrati, ci rendiamo subito conto come il parco sia luogo ideale non solo per i bambini ma anche (e soprattutto direi io a giudicare dai tanti adulti presenti…) per i grandi. Le attrazioni sono molteplici, tutte incentrate sull’automobilismo con al centro la Rossa di Maranello ed alcune anche sull’Italia, come ad esempio una riproduzione della nostra penisola in miniatura.

Una pista all’interno del Parco

Seppur non facciamo tutti i giochi presenti (come ad esempio le vorticose montagne russe, le più veloci al mondo), rimaniamo nel parco l’intera giornata con il tempo che trascorre velocemente tra un gioco ed un altro.

Il giorno seguente, di buon mattino per evitare il caldo asfissiante, ci facciamo un ultimo giro nel centro della città, tra gli eleganti grattacieli fino ad arrivare al Palazzo Presidenziale che, per quanto ovvio, ammiriamo solo dall’esterno.

Lasciamo Abu Dhabi, città che ci è piaciuta molto, e torniamo a Dubai per trascorrere gli ultimi giorni prima di rientrare in Italia.

La città in parte la conosciamo già per averla visitata qualche anno prima, sempre in uno scalo dei nostri viaggi, ma certo non ci annoiamo a rivisitare quelle che sono le principali attrazioni di questo fascinoso emirato arabo in continua evoluzione.

Soggiorniamo all’hotel Comfort inn, semplice ma funzionale con un’ottima posizione centrale oltreché una piscina sul tetto di cui approfittiamo subito per un piacevole bagno rinfrescante.

Bagno in piscina

Vicino all’albergo si trova una fermata della metropolitana dalla quale si possono raggiungere ogni luogo d’interesse in breve tempo. Ne approfittiamo una volta terminato il bagno per visitare subito quello che maggiormente ci interessa: il Burj Khalifa, il grattacielo più alto al mondo con i suoi 830 metri!!!

Il Burj Khalifa

È molto caldo, si fa fatica a stare all’aperto tanto più al sole, ma lo spettacolo che si ammira dalle piscine antistanti il centro commerciale è veramente strepitoso. Decidiamo di entrare e, dopo aver acquistato i biglietti di accesso, con l’ascensore superveloce giungiamo “at the top” ovvero alla bellezza del 124° piano dal quale abbiamo la possibilità di ammirare uno splendido panorama con gli altri giganteschi grattacieli che sembrano improvvisamente diventati piccolissimi!!!

At the top

Come detto, eravamo già stati a Dubai ma all’epoca il Burj Khalifa non era stato ancora terminato e dunque vedere questo capolavoro compiuto per noi è una vera soddisfazione e dall’alto Dubai ci appare davvero come una meraviglia dell’ingegneria moderna.

Le fontane dal 124° piano del Burj Khalifa

Trascorriamo la serata nel Dubai Mall, dal quale ammiriamo lo spettacolo delle fontane danzanti a ritmo di musica, altra attrazione nuova della città, affascinante e coinvolgente come le fontane danzanti che avevamo ammirato io ed Alessandro in viaggio di nozze a Las Vegas.

Le fontane del Dubai Mall

Il giorno successivo con un taxi raggiungiamo il centro commerciale Mall of the Emirates per ammirare Sky Dubai, una vera e propria stazione sciistica con tanto di neve all’interno di uno dei più grandi centri commerciali del mondo: ebbene sì, a Dubai è possibile anche sciare!

Oltre alla stazione sciistica con tanto di seggiovia, vi è una pista per gli slittini, una piccola zona con i pinguini e diverse altre attrazioni adatte soprattutto ai bambini, numerosissimi all’interno della struttura.

Ski Dubai

Nel pomeriggio torniamo al Dubai Mall per visitare un’altra strepitosa attrazione: l’acquario, uno dei più grandi al mondo, dove Samuele rimane affascinato dai tanti pesci ed animali marini presenti, alcuni dei quali mai visti. La parte che troviamo più interessante rimane comunque il lungo tunnel di vetro che attraversa un’enorme vasca con squali, razze, mante e murene. Ci passeggiamo per diversi minuti fintanto che Samuele non decide di raggiungere le altre vasche presenti, tra le quali spicca quella con i pesci rinoceronte!

All’interno dell’acquario

La sera la trascorriamo ancora una volta sotto il Burj Khalifa che illuminato in versione by night è uno spettacolo unico al mondo, così come le fontane danzanti che non ci stanchiamo di ammirare.

Per la cena questa volta optiamo per un ristorante iraniano a buffet dove, oltre a mangiare abbondantemente, gustiamo anche alcune specialità mai provate prima come ad esempio il ghormeh sabzi, uno stufato di verdure con erbe aromatiche dal sapore forte ma allo stesso tempo gradevole.

Il giorno seguente visitiamo la parte vecchia della città, iniziando dal Deira Fish Market, il mercato del pesce, dove sono in bella vista decine e decine di pesci appena pescati, di diversi tipi e dimensioni. Purtroppo tra le tante specie, vi sono anche numerosi squali, cibo considerato prelibato non solo per i locali ma anche per i tanti turisti (soprattutto orientali) presenti nell’Emirato.

Mercato del pesce

Dopo aver visitato i profumati mercati della frutta e delle spezie, raggiungiamo il vicino souk dell’oro, costituito da un intrigo di strade, pedonali e non, alcune coperte, altre sotto il cocente sole di agosto, ma tutte con decine di negozi sulle cui vetrine brillano manufatti e gioielli soprattutto in oro ma anche in argento ed altri materiali preziosi come per esempio diamanti.

Una delle tante oreficerie nel mercato dell’oro

Facciamo un veloce spuntino per poi attraversare il Khor Dubai con l’abra, la classica imbarcazione usata dai locali (ed anche dai turisti) per passare da un lato all’altro di questo braccio di mare.

Dopo qualche acquisto ed una breve passeggiata nel souk Al Kabir, decidiamo di rientrare in hotel per un bagno rilassante (e soprattutto rinfrescante) nella piscina dell’ultimo piano.

Il nostro soggiorno termina qua e, in tarda serata, prendiamo un taxi per raggiungere l’aeroporto e tornare in Italia con un volo notturno della Emirates.

Il viaggio è stato nel suo complesso molto interessante, vario ed emozionante. Gli incontri con gli animali durante i safari, i panorami ammirati, i volti delle persone nei loro abiti tradizionali, gli odori ed i sapori percepiti nei mercati ci rimarranno sempre tra i ricordi più preziosi di queste tre magnifiche settimane trascorse insieme a Samuele, con la consapevolezza che diverranno anche per lui parte del suo bagaglio culturale.

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