Volontari per un giorno
Un’esperienza unica per gli amanti della natura che si può fare in Sudafrica è quella di trascorrere come volontari uno o più giorni all’interno di un parco, di una riserva o di un centro di salvaguardia di animali selvatici. Ce ne sono diversi e noi abbiamo optato per il Cheetah Experience.
Si tratta di una struttura non molto grande che si trova alla periferia di Bloemfontein, nel bel mezzo del Paese, dove a farla da padroni sono i ghepardi.
La visita la prenotiamo con largo anticipo dall’Italia, direttamente sul loro sito internet e la mattina presto, quando ci presentiamo all’ingresso, siamo emozionati ed incuriositi per la giornata che ci attende.
Veniamo accolti dalla responsabile, una giovane donna, che ci presenta le altre persone che collaborano a questo progetto di tutela di molte specie animali, larga parte dei quali volontari per un paio di settimane, prevalentemente ragazze e ragazzi provenienti da ogni angolo del mondo.
Siamo fortunati: è il giorno settimanale di chiusura al pubblico e pertanto la signora ci anticipa che avremo più tempo per stare a contatto con gli animali e vivere al meglio l’esperienza. Facciamo una breve passeggiata orientativa e vediamo come le specie presenti siano veramente molte: numerosi i ghepardi, divisi in ampi recinti vicini tra loro, ma ci sono anche leopardi, servals, caracals, gatti selvatici, leoni, suricati, lupi ed una splendida tigre siberiana (confiscata dalla polizia locale ad uno “stravagante” proprietario).
Dopo un veloce briefing, durante il quale vengono assegnati i compiti tra i volontari per l’intera giornata, si inizia il lavoro con la pulizia dei recinti. A me ed Alessandro ci tocca quello dei caracals mentre a Samuele quello dei gatti selvatici. Ho qualche timore ad entrare ma, vedendo la nostra accompagnatrice giocare con questi tre gattoni, mi convinco a seguirla. Gli animali si lasciano avvicinare ed accarezzare senza alcun timore, si vede che sono abituati all’uomo, e le pulizie si rivelano una piacevole scusa per poter interagire con questi splendidi felini.
Allunghiamo gli occhi verso il recinto di Samuele e vediamo come anch’egli si comporti alla stessa maniera: poco (molto poco) lavoro e tanta voglia di accarezzare i due gatti selvatici (piuttosto simili ai nostri gatti, solo un poco più grandi).
Dopo tanto lavoro, ci viene concesso come premio quello di entrare all’interno del recinto dei servals, un elegante felino selvatico di circa 50-60 cm di altezza, con i quali giochiamo con una palla legata ad un filo come si fa a casa con la nostra gattina Kira.
Lasciati per il momento i felini, la nostra tutor ci accompagna all’interno di un grande recinto dove ci sono due lupi, anche questi frutto di un sequestro ai danni di qualche criminale. Sono docili come cagnoloni, soltanto ci viene spiegato che bisogna farsi prima “amico” il capobranco con coccole e carezze e poi dedicarsi anche all’altro. Ciò per non suscitare gelosia e conseguente rischi di non essere accolti nel migliore dei modi…
È ora di tagliare un poco di erba su un vialetto. Lo facciamo con piacere anche perché ci troviamo a pochi metri dai recinti dei ghepardi. Questi splendidi felini ci guardano con indifferenza, incuranti della nostra presenza, preferendo continuare a riposare all’ombra di qualche arbusto.
Dopo una mezz’oretta di lavoro, ci viene offerta la colazione e facciamo qualche chiacchiera con gli altri volontari presenti, tra i quali anche una ragazza italiana, tutti comunque entusiasti dell’esperienza che stanno vivendo.
Veniamo poi accompagnati all’interno del recinto di James un fantastico esemplare di ghepardo, molto docile e tranquillo che sta riposando sopra una piccola collinetta. Lo raggiungiamo a turno, ci facciamo numerose foto nel mentre lo accarezziamo. L’animale è contento di tante coccole e, dopo poco, ce lo dimostra addirittura con delle dolcissime fusa.
Ci spostiamo poi nel piccolo recinto dei suricati. Anche qui ci dedichiamo ad una sbrigativa pulizia nel mentre questi simpatici animali corrono da una parte all’altra della struttura. Ne accarezziamo qualcuno al volo ma prestiamo attenzione a non infastidirli in quanto ci viene riferito che, se molestati, potrebbero anche mordere.
Prima di andare a pranzo, sostiamo nell’area comune del parco, dove ci sono anche buona parte degli altri volontari e dove, indisturbata, gira tranquillamente Faith, un raro esemplare di ghepardo che è riuscita a sopravvivere alla meningite avuta in giovane età. Cammina a fatica, alcune volte fa anche brevi corsette, ma è dolcissima con tutte le persone presenti, probabilmente riconoscenti agli umani che gli hanno permesso di sopravvivere dalla terribile malattia.
Per mangiare ci spostiamo in una casa situata a poche centinaia di metri dal parco, dove risiedono i volontari e dove una cuoca prepara loro ogni giorno il pranzo. Certamente il cibo non è da “nouvelle cousine” ma la pausa ci è utile per parlare con una mamma e figlia australiane e comprendere le motivazioni che le hanno spinte a trascorrere oltre un mese in questo luogo.
Appena rientrati nella struttura, ci viene concessa la possibilità di rimanere per una mezz’oretta abbondante all’interno della nursery: una piccola casetta dove ci sono 4 splendidi cuccioli di ghepardo!!! Sono veramente fantastici, curiosi, diffidenti ma allo stesso tempo dolcissimi. Tendono a stare vicino tra loro, all’interno di una grande cesta, ma si lasciano accarezzare senza alcun timore e, se infastiditi, non esitano a soffiare come fa un gatto stanco delle attenzioni del padrone.
Gli animali hanno poco più di due mesi, hanno ancora bisogno di cure ed attenzioni ma allo stesso tempo non possono essere stressati più di tanto; pertanto, dopo averci un poco interagito, ci limitiamo ad osservarli ed a seguirli nei loro giochi, nelle loro passeggiatine dentro e fuori la stanza per poi provvedere anche alla pulizia dei bisognini fatti in giro!!!
Vicino alla nursery vi è un altro recinto, questo più piccolo e raccolto, dove all’interno vi può accedere un solo volontario alla volta con tanto di guanti e tuta: vi sono infatti altri 4 cuccioli di ghepardo, di poco più di 4 settimane di vita! Non è possibile però interagire con questi piccoli in quanto, alcuni giorni prima, avevano avuto una brutta infezione che solo da poco avevano superato e pertanto il veterinario ha vietato ogni contatto con le persone per non esporli ad ulteriori rischi.
Nel pomeriggio osserviamo i più esperti del gruppo che preparano il cibo per gli animali per poi aiutarli nel portarlo vicino ai recinti degli animali. Alla vista ed all’odore della carne, vediamo come molti di questi cambino radicalmente aspetto. I leoni che la mattina avevamo intravisto quasi sempre passeggiare o dormire, iniziano ad avere uno sguardo minaccioso ed a ruggire forsennatamente, i leopardi che eravamo riusciti anche ad accarezzare tra le maglie della rete, digrignano i denti con ferocia e la tigre fa balzi a destra e sinistra di qualche metro.
La responsabile della struttura entra all’interno di alcuni recinti, con molta accortezza e deposita il cibo che poi viene voracemente mangiato dai felini.
AI leoni viene gettato dal vialetto limitrofo, con gli animali che spesso afferrano al volo i pezzi di carne mentre ci viene fatto dare direttamente dalle nostre mani un bel tocco di pollo alla tigre che, al di là di un cancello, se la prende con le sue gigantesche fauci.
Terminato il “tour gastronomico”, abbiamo ancora del tempo libero che trascorriamo in compagnia di James, questa volta intento a passeggiare all’interno del recinto e con Faith, sempre disponibile a ricevere le nostre coccole che contraccambia con dolci fusa.
La giornata trascorre veloce ed arriviamo alle 18.00 senza neppure accorgercene. E’ ora di salutare i nostri tutors; ringraziamo la responsabile del centro, alla quale facciamo i nostri complimenti per l’impegno che dedica ogni giorno alla salvaguardia di questi splendidi animali, facciamo un’ultima carezza a Faith che ci accompagna all’uscita come il più ammaestrato dei cani e, consapevoli di aver vissuto un’esperienza straordinaria, lasciamo con un pizzico di malinconia questo magico luogo.