ArubaCulture, storia e natura

Tra le spine del cadushi: il volto selvaggio di Aruba

Ad Aruba non ci sono foreste, ma cactus. Ovunque si guardi, tra le rocce e la sabbia, spuntano colonne verdi punteggiate di spine, alte anche diversi metri. Durante la nostra escursione nell’isola, ci siamo ritrovati circondati da queste piante resistenti e affascinanti, protagoniste silenziose del paesaggio arubano.

Alcuni esemplari di cactus cadushi

Il più comune è il cactus cadushi, alto e slanciato, spesso usato come barriera naturale: le sue spine fitte scoraggiano chiunque dal tentare di attraversarlo. Alcuni cactus crescono in forma di cespuglio, altri sembrano vere e proprie sculture vegetali. La loro funzione non è solo estetica: trattengono l’acqua, proteggono il suolo dall’erosione e offrono riparo a piccoli animali.

Il panorama del centro dell’isola di Aruba

Le guide ci hanno raccontato che, in passato, alcune varietà venivano usate per produrre liquori locali, oppure come rimedi tradizionali per piccoli disturbi. Il cadushi, ad esempio, può essere bollito per ottenere un succo denso, usato nella cucina creola. Non è collegato alla produzione di aloe vera, che ad Aruba è coltivata separatamente e ha una sua filiera industriale.

Una roccia circondata da numerosi cactus cadushi

Camminando tra i sentieri rocciosi, ci siamo fermati più volte ad osservare da vicino le forme e le geometrie di queste piante. Alcuni cactus ospitano fiori colorati, altri mostrano segni di tagli e incisioni, usati un tempo per segnare confini o messaggi. Il clima secco e il sole costante rendono Aruba un habitat ideale per queste piante. Eppure, nonostante la loro resistenza, i cactus crescono lentamente e vanno rispettati. Sono parte integrante dell’identità dell’isola, tanto quanto le spiagge e il mare.

La nostra escursione ci ha mostrato un volto meno turistico di Aruba: quello selvaggio, spinoso e autentico, dove la natura non è decorativa, ma funzionale e viva.