AzerbaijanCulture, storia e natura

Qobustan: un libro di pietra dell’umanità

Durante la nostra visita a Baku, abbiamo dedicato mezza giornata alla scoperta della Riserva Statale di Qobustan, un sito archeologico tra i più straordinari del Caucaso. Situata a circa 60 km dalla capitale azera, in un paesaggio roccioso e desertico, questa riserva ci ha offerto uno sguardo diretto sull’umanità antica.

L’ingresso del Museo e delle Riserva

Appena arrivati, siamo stati colpiti dalla quiete del luogo e dalla bellezza austera del territorio, fatto di colline brulle, pietre scolpite dal tempo e una luce calda che avvolge tutto. L’attrazione principale sono i petroglifi: oltre 6.000 incisioni rupestri risalenti a periodi compresi tra il Paleolitico superiore (circa 40.000 anni fa) e il Medioevo.

Bufali e cavalli

Abbiamo camminato tra rocce su cui sono rappresentate scene di caccia, danze rituali, animali selvatici e persino barche, un dettaglio sorprendente se si considera che oggi il mare si trova a decine di chilometri.

I disegni rupestri: la barca e sotto alcuni uomini del tempo

Ogni disegno racconta frammenti di vita quotidiana, riti spirituali e visioni del mondo di popoli antichissimi. Alcune figure umane sono stilizzate, con braccia aperte, quasi a simboleggiare un gesto sacro. Una delle curiosità più affascinanti è il cosiddetto “Tamburo di Qobustan”: una grande roccia che emette suoni quando colpita, utilizzata probabilmente per scopi cerimoniali o di comunicazione.

Animali disegnati sulle rocce

Abbiamo visitato anche il piccolo museo prima di addentrarci nel sito, dove sono esposti pannelli interattivi, reperti e ricostruzioni delle incisioni. Questo ci ha aiutato a comprendere meglio cosa cercare e interpretare tra le rocce.

Vista del sito

La riserva include anche spettacolari vulcani di fango, presenti nella zona poco distante: piccoli crateri da cui fuoriesce fango freddo e denso, un fenomeno geologico raro e affascinante.

Un vulcano di fango

La passeggiata tra le pietre è semplice ma coinvolgente: ogni angolo può nascondere una scoperta. In silenzio, immersi nella storia, abbiamo camminato su terra che ha visto nascere i primi racconti visivi dell’umanità.

A pochi centrimetri dai vulcani di fango

Qobustan non è solo archeologia: è una connessione viva con i nostri antenati, un libro di pietra che ancora oggi possiamo sfogliare, con rispetto e stupore.