La kava, una bevanda davvero particolare
La kava è una bevanda tipica di diverse isole del Pacifico, tra cui le Fiji, ottenuta dalle radici della pianta piper methisticum, una varietà della pianta delle piperaceae, polverizzate e mescolate con acqua dopo un lungo rituale.
La tradizionale preparazione della kava si basa su una premasticazione delle radici della pianta, effettuata da individui appositamente scelti dal capovillaggio e ritenuti degni di poter partecipare ad una cerimonia così importante.
Le pallottole così prodotte vengono poi collocate in un recipiente con l’acqua, quindi estratte e pressate in modo tale che ne esce una sorta di succo.
Una volta filtrato ecco che abbiamo il prodotto finale: un liquido dal colore beige-marroncino, molto simile all’acqua sporca di terriccio, dal gusto anonimo ed abbastanza insapore.
L’intero processo assume le sembianze di un vero e proprio rito durante il quale gli indigeni indossano bellissimi costumi locali in paglia decorati con fiori. Il contenitore nel quale viene effettuata la lavorazione si chiama tanoa ed è una sorta di tavolino-ciotola concavo mentre la bibita viene servita nel bilo, un mezzo guscio di noce di cocco che si passa di mano in mano.
Lo assaggiamo tutti giusto un sorso per la curiosità di provare questa bibita tanto famosa alle Isole Fiji, dove gli abitanti gli attribuiscono poteri magici e la utilizzano come fosse una droga in quanto, ingerita in grandi quantità, ha prima un effetto narcotico poi eccitante.
La guida ci spiega che la kava ha avuto in passato un ruolo religioso e di rafforzamento delle relazioni sociali molto importante e che tale peculiarità per certi versi è tuttora presente soprattutto nelle isole più remote (come ci capita di vedere anche a Dravuni Island).