BrasileVacanze di mare

2006 – Brasile

E’ novembre, ed in Italia stanno arrivando le prime piogge con il freddo cosicché, grazie ad un suggerimento di una nostra amica, anche lei amante di viaggi, voliamo in Brasile per una settimana di mare a Maceiò.

Relax in volo

La raggiungiamo con un volo della Air Livingstone dopo uno scalo a San Salvador de Bahia. Il viaggio è lungo ma tranquillo ed in tarda serata arriviamo al Villaggio Blu Club d’Anatureza. La mattina successiva ci svegliamo di buon’ora, sia per il fuso orario che soprattutto per la voglia di conoscere subito il luogo dove passeremo la successiva settimana. Il villaggio è nel complesso semplice, molto pulito ma soprattutto completamente immerso nella natura, circondato da centinaia di palme di cocco.

Dopo aver gustato un’abbondante colazione, approfittiamo di una leggera e piacevole brezza per completare la visita dell’area circostante, quindi raggiungiamo la spiaggia attraversando un piccolo ponticello in legno in mezzo a delle mangrovie.

La spiaggia è molto ampia, il mare di un bel colore blu. Samuele comincia subito a giocare con il secchiello e le formine all’ombra delle bellissime palme mentre noi approfittiamo del piacevole clima per rilassarci godendo del passeggio in riva al mare di turisti e locali senza comunque perdere di vista il piccolo.

Incontro con un bambino locale

La giornata scorre tranquilla e dopo pranzo decidiamo anche di fare il nostro primo bagno al mare. L’acqua è calda ed a riva vediamo anche diversi pesci seppur con un fondale abbastanza “melmoso” dovuto probabilmente a qualche giornata di mare mosso avuta prima del nostro arrivo.

La piscina è situata a pochi metri dalla nostra camera e pertanto, come faremo per tutto il resto della vacanza, decidiamo di approfittarne prima di andare in camera per fare un altro piacevole e rinfrescante bagno.

La piscina

Le giornate sono piacevoli, grazie al clima caldo ma non molto umido, all’ottimo cibo cucinato nel villaggio, alla piacevole animazione ma soprattutto grazie alla bellezza della natura che ci circonda.

Raccolta della noce di cocco

Samuele è affascinato dalle noci di cocco che vede ovunque! Un gentile giardiniere locale si offre di prenderne una direttamente dall’albero. In un attimo si arrampica a piedi nudi e con un macete prima recide la parte fibrosa che unisce il frutto alla pianta e poi, una volta portato a terra, lo apre sulla punta per permetterci di gustare il fresco latte. Samuele è talmente entusiasta di avere il suo cocco che la sera ci va addirittura a letto insieme, abbracciandolo come fosse un cuscino!

A letto con il cocco!!!

Altro passatempo di nostro figlio, oltre a correre in spiaggia fino al mare dove fare un bel bagnetto è quello di andare a cercare le piccole scimmie cappuccino che popolano gli alberi sul sentiero che collega il mare al villaggio. La mattina spesso gli porta delle banane da mangiare ed aspettiamo tutti l’arrivo di questi simpatici animaletti che si avvicinano con circospezione, prendono le banane, le sbucciano con maestria e se le mangiano in tutta calma a pochi metri da noi.

Una simpatica scimmietta

In spiaggia, oltre ai classici venditori di souvenir, incontriamo spesso gente del luogo intenta a pescare. Una mattina ci avviciniamo ad alcune donne impegnate a tirar fuori dalla sabbia delle grandi vongole a mani nude ed una di loro coinvolge nella pesca anche Samuele che prova con grande impegno ad aprirle senza però grande successo.

Barca di un pescatore

Nonostante le giornate scorrano tranquille, non ci sono momenti di noia grazie anche all’animazione che, in maniera comunque discreta, riempie quelle poche pause tra un bagno di sole ed uno di mare o piscina.

Samuele con gli animatori del villaggio

A metà settimana decidiamo di effettuare un’escursione di mezza giornata per visitare la città di Maceiò con un comodo taxi che ci accompagnerà per tutto il tempo. Visitiamo come prima tappa il lungomare dove troviamo una bella spiaggia utilizzata in larga parte dalla gente del posto. Facciamo una breve passeggiata, scattiamo qualche foto, ma poi risaliamo in taxi non suscitando in noi particolare interesse la zona.

Lungomare di Maceiò

Pochi minuti di auto, quindi scendiamo nuovamente per visitare un mercato locale di frutta, verdura ma anche oggetti tipici fatti a mano. Ne approfittiamo per comprare qualche souvenir e gustare un ottimo cocco fresco da bere che ci tagliano proprio davanti ai nostri occhi. Passeggiamo con attenzione tra le bancarelle, osserviamo incuriositi i prodotti venduti quindi, nonostante la gente sembri non accorgersi della nostra presenza, per il fatto di essere in giro con il piccolo Samuele in una zona poco frequentata da turisti decidiamo di riprendere il taxi per un più tranquillo giro della città.

Dopo essere passati per le principali vie di Maceiò, comunque di modesto interesse storico ed artistico, chiediamo di fare una visita della locale favela. Il taxista ci conduce senza problemi, non prima di averci fatto alcune raccomandazioni: non sarà possibile scendere neanche per una foto, finestrini chiusi e soste in auto solo lontano dalle persone.

Una volta raggiunta la zona, popolata da migliaia di persone, siamo subito colpiti dalla povertà estrema in cui vivono soprattutto i tanti bambini che incontriamo. La maggior parte di loro è senza scarpe, con addosso vestiti stracciati. Diversi sono intenti a pulire molluschi e piccoli crostacei (i famosi sururu, molto ricercati nei ristoranti di Maceiò) in fatiscenti bancarelle, altri girano per le strade apparentemente senza alcuna meta prestabilita.

Bancarella di sururu

Tra le baracche di legno, cartone e ferraccio, spuntano diversi campi di calcio, fatti di terra e sassi con due porte traballanti, a ricordare come il Brasile sia comunque la terra di questo sport nel quale molti cercano una fuga dalla triste vita quotidiana.

Ovunque bambini che sorridono

Il taxista ci spiega in uno stentato inglese come le persone qui vivano senza acqua, elettricità e con le fogne che sono a cielo aperto, con uomini e donne che ogni giorno vanno in città alla ricerca di un lavoro anche solo di poche ore e per pochi real che possa permettere alla sua famiglia di mangiare qualcosa.

Il giro all’interno della favela non è lungo, ma certamente molto significativo ed intenso. Difficile scordarsi i volti sofferenti delle persone con le quali abbiamo per pochi secondi incrociato gli sguardi ma soprattutto i visi spesso sorridenti dei tanti bambini che ancora dalla vita non hanno ricevuto nulla di buono.

Rientriamo nel villaggio con un pizzico di tristezza e di malumore che Samuele ci fa passare con la sua allegria e spensieratezza. Prima di cena vuole fare il suo bagnetto in piscina e come non accontentarlo???

Ormai il villaggio per lui non ha più segreti e ci divertiamo nel lasciarlo girare tra la camera ed il mini club o il ristorante da solo, con noi che lo seguiamo a debita distanza.

La spiaggia di fronte al villaggio

Una delle ultime mattine, lungo la passeggiata che conduce alla spiaggia, incontriamo anche uno splendido colibrì! Restiamo diversi minuti ad osservarlo con attenzione. Sbattendo velocemente le sue piccole ali, riesce a tenersi in “equilibrio” ed allo stesso tempo mangiare il nettare da un fiore: è veramente una creatura deliziosa!

Nonostante le intense giornate trascorse tra mare, giochi, passeggiate ed incontri con gli animali, la sera Samuele è sempre in prima fila al teatro per vedere cosa ci offre l’animazione. Per l’ultima serata della vacanza, lo staff ha organizzato lo spettacolo per noi più interessante, ovvero i ballerini brasiliani che si esibivano nella capoeira, una danza locale ricca di significati storici e tradizionali, molto simile ad uno spettacolo di acrobazia.

Capoeira

Samuele ha seguito con interesse l’intero spettacolo tanto che la mattina successiva, durante la consueta passeggiata sul lungomare, ha subito riconosciuto uno dei ragazzi intento ad allenarsi in spiaggia.

Anche questa vacanza purtroppo volge al termine e, con puntualità ed in tutta comodità veniamo accompagnati all’aeroporto di Maceiò dove abbiamo il volo di ritorno. Seppur larga parte del tempo lo abbiamo trascorso all’interno del villaggio, in pieno relax e godendo di tutti i confort possibili, la visita della città, l’incontro con i pescatori locali e con le persone che lavoravano nel villaggio ci ha sicuramente arricchito e fatto assaporare una cultura ma soprattutto uno stile di vita molto diverso dal nostro. Speriamo di poter tornare in Brasile ed aver modo di poter effettuare un tour per conoscere al meglio questo Paese dalle caratteristiche così contrastanti tra loro.

Lascia un commento