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2016 – Rodi e Marmaris

Giugno: tempo di sole, mare e vacanza. Non vogliamo allontanarci molto dall’Italia e decidiamo di tornare in Grecia, per la precisione a Rodi, meta di una delle prime vacanze di Samuele, quando addirittura aveva solo pochi mesi. Ora è ormai grande e sicuramente avrà modo di apprezzare le tante bellezze che offre l’isola, sia paesaggistiche che culturali.

Alloggiamo in una piccola località, Stegna, situata direttamente sul mare, a metà strada tra la città di Rodi e Lindos. Non ci siamo mai stati ma i genitori di Alessandro ci hanno passato già diverse estati, hanno fatto amicizia con alcune persone del luogo e dai loro racconti e dalle loro foto ci siamo ben presto innamorati del posto.

La baia di Stegna dal terrazzo del nostro appartamento

La “nostra casa” è un piccolo appartamento di proprietà di Gianni e Sabica, titolari anche della Taverna Pitropos, posta proprio sotto la nostra camera. Sono persone splendide e nei dieci giorni che saremo loro ospiti avremo modo di apprezzare la loro cortesia e gentilezza.

I primi giorni li passiamo a riposare, fare lunghe passeggiate sulla baia, nuotare nell’acqua fresca ma pulitissima e a giocare a carte o con il pallone in spiaggia con Samuele.

La lunga baia di Stegna

Per la cena proviamo ogni sera un piatto diverso e tipico, sempre nella Taverna Pitropos. La cucina è semplice, pulita e molto curata con piatti abbondanti e ben presentati. Gianni o Sabica non ci fanno mancare nulla ed ogni sera ci offrono anche un piccolo dolce tipico oppure qualche succulenta fetta di cocomero.

Taverna Pitropos

Dopo qualche giorno di relax ci organizziamo per visitare l’isola. Noleggiamo una piccola utilitaria e, come prima tappa, raggiungiamo la città di Rodi, situata a circa mezz’ora di auto.

Lasciamo la macchina nei pressi del porto, dove si narra che ci fosse il famoso Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico mentre ora si ergono due colonne sormontate da arieti, e ci incamminiamo per il centro storico.

Ingresso del porto di Rodi

Costeggiamo le mura antiche, ci fermiamo ad osservare piccole botteghe che vendono souvenir e prodotti tipici ed entriamo nella città vecchia attraverso una delle undici porte che interrompono le mura difensive.

La parte antica di Rodi, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1988. È un vero e proprio gioiellino, con vicoli caratteristici, piena di attività commerciali e di turisti intenti a fare acquisti, foto e mangiare nelle tante taverne presenti.

All’interno della città vecchia

Passeggiamo lungo la via dei Cavalieri e raggiungiamo il Palazzo del Gran Maestro, costruito nel XIV secolo, trasformato poi in prigione nel periodo ottomano, andato distrutto a metà del 1800 ed infine ricostruito sotto il dominio degli italiani.

Altro luogo interessante è la Moschea di Solimano, eretta nel 1500 e tutt’oggi utilizzata come luogo di culto da parte della comunità turca.

Quello che più ci affascina del luogo non sono tanto i singoli palazzi, seppur molto eleganti, ma soprattutto l’atmosfera che si respira nel camminare in questa piccola città medioevale, perfettamente conservata, con vicino un mare dall’azzurro intenso.

Prima di lasciare Rodi per rientrare a Stegna, prenotiamo l’escursione che faremo la giornata successiva: un’intera giornata a Marmaris, in Turchia, un ritorno per noi mentre per Samuele è la prima volta in questa nazione.

Raggiungere la riviera turca da Rodi è semplice, il traghetto infatti vi impiega poco più di un’ora e la traversata nel nostro caso è stata molto tranquilla.

Lasciamo Rodi alla volta di Marmaris

Appena arrivati, dopo i rituali controlli del passaporto, veniamo accompagnati su di un pullman per iniziare il giro turistico. La prima tappa è un locale con annesso il classico negozio di souvenir, dove però abbiamo la possibilità di gustare una buona colazione turca. Quindi raggiungiamo un punto panoramico della città dalla quale abbiamo la possibilità di fotografare l’ampia baia sulla quale sorge Marmaris.

Marmaris dall’alto

Fatta una breve sosta (per noi per niente interessante) in un negozio di pelletteria, raggiungiamo il lungomare della città, dove ci viene lasciato tempo libero per lo shopping nell’ampio e caratteristico bazar turco oppure per passeggiare.

Il Bazar

Decidiamo come prima cosa di visitare il piccolo castello che sorge a poche centinaia di metri dal bazar. Ci arriviamo percorrendo stretti e caratteristici vicoli in leggera salita ed una volta dentro apprezziamo soprattutto la visuale che si gode da diversi punti delle mura, ottimamente conservate e facilmente percorribili. Il castello è di modeste dimensioni ma ben curato ed i pochi spiccioli pagati per la visita sono tutto sommato ben spesi.

All’interno del Castello

Ritorniamo sul lungomare e, dopo aver mangiato un gustoso kebab, ci dedichiamo anche noi allo shopping. Possiamo dire che Marmaris è una sorta di mercato a cielo aperto, tanti sono i negozi per turisti presenti. Per il resto, non offre particolari attrazioni culturali ed artistiche ma rappresenta per la maggior parte dei viaggiatori un utile punto di partenza per la visita di tante meraviglie naturali e non solo presenti nelle vicinanze.

Prima di ritornare al porto, Samuele si mangia un tipico gelato turco, con il venditore che, prima di preparargli il cono, lo “delizia” con uno spettacolino veramente divertente!

Il gelato turco

Apprezziamo la gita, ben consci che della Turchia Samuele non ha ancora visto nulla e che per adesso si deve accontentare dei nostri racconti di Istanbul, della Cappadocia, di Efeso, ecc. ecc..

Torniamo a Stegna che il sole sta tramontando e ci godiamo il panorama della baia dall’alto, prima di raggiungere direttamente Pitropos per una squisita ed abbondante cena greca.

Il giorno successivo, scendiamo al sud dell’isola e torniamo dopo tanti anni a visitare Lindos e la sua splendida acropoli.

Lasciata l’auto, passeggiamo tra le pittoresche case bianche del villaggio, già piene di turisti nonostante siamo ancora a metà mattinata. È caldo, anzi caldissimo. Fortunatamente siamo attrezzati con cappellini e creme solari ed una fresca  spremuta di arance ci tonifica e prepara per salire verso l’Acropoli. Alessandro sale a piedi mentre noi lo facciamo sugli asinelli. Il panorama è mozzafiato e Samuele si diverte un mondo nel vedere la mia espressione piena di timore che l’asinello mi faccia sbattere addosso ai muri che costeggia lungo la salita.

In sella verso l’Acropoli

Visitiamo l’acropoli, posta ad oltre cento metri sul livello del mare. All’interno merita una menzione il tempio dorico di Atena Lindia con le sue epigrafi e soprattutto il castello, rifatto completamente al tempo dei Cavalieri di Rodi e successivamente ricostruito sotto il dominio italiano (1913-1947) con i resti di una chiesa bizantina dedicata a San Giovanni ed un vasto cortile con tre cisterne.

Dall’alto dell’Acropoli

Torniamo al villaggio di Lindos per una passeggiata tra i tanti negozi di artigianato locale e souvenir per poi dirigerci nella splendida Saint Paul’s Beach, una deliziosa caletta naturale con spiaggia di sabbia circondata da costoni rocciosi.

Lindos

La baia è molto affollata di turisti ma riusciamo a trovare un piccolo spazio dove poterci sdraiare per godere dello spettacolo ed allo stesso tempo farci un fresco bagno. Lasciamo la spiaggia solo nel tardo pomeriggio e torniamo a Stegna per cena.

Saint Paul’s beach

Dopo un altro paio di giorni di solo mare, dedichiamo un ultimo giorno alla visita di altre meraviglie dell’isola.

La prima tappa è a pochi chilometri di distanza, una vallata con boschi ed un ruscello che, secondo la tradizione locale, nasce da sette sergenti, da cui il nome della zona: Epta piges. Il posto è carino, con numerosi pavoni che girano indisturbati e con la possibilità di effettuare una piacevole passeggiata nel fresco della natura circostante.

Epta Piges

Niente di particolare in confronto alle altre bellezze dell’isola, ma trascorriamo pur sempre una bella oretta senza soffrire il caldo (cosa rara di questo periodo a Rodi).

Risaliamo in macchina e ci dirigiamo alla famosa Valle delle farfalle, distante una quarantina di minuti che tanto ci era piaciuta la prima volta che l’avevamo visitata.

La valle delle farfalle

Il ricordo non ci tradisce: la vallata è splendida, solcata da un ruscello che crea numerose piccole cascate, con rocce ed alberi sui quali di posano migliaia di farfalle creando una sorta di tappeto giallo e nero, il colore delle loro ali.

Quando invece prendono il volo, notiamo come l’interno delle ali sia rosso e lo spettacolo che creano è veramente unico. Facciamo uno spuntino nel chiosco alla sommità della valle ed una volta ridiscesi lasciamo la vallata per dirigerci verso il mare.

Centinaia di farfalle che coprono un tronco di albero

Visitiamo le famose Terme di Kalithea, la cui denominazione deriva dal fatto che nell’antichità qui sgorgavano delle acque termali che però da centinaia di anni non sono più sfruttate. Vi si trova però una struttura, costruita anche questa durante il periodo dell’occupazione italiana, che ricorda un ambiente orientale tanto che è sede di numerose cerimonie ed eventi mondani.

Terme di Kalithea

Tra le rocce troviamo una splendida caletta, con tanto di spiaggia, ombrelloni e lettini che la rendono meta giornaliera di turisti provenienti da ogni parte dell’isola. Samuele non si lascia sfuggire l’occasione per rinfrescarsi mentre noi preferiamo osservare il panorama e riposarci su un comodo lettino.

Bagno alle Terme di Kalithea

Prima di rientrare a Stegna facciamo una sosta presso la Baia di Antony Queen dove nel 1961 è stato girato il film “I cannoni di Navarone” interpretato dall’attore che, innamorato del posto, acquistò l’intera spiaggia. Nel 1990 l’attore restituì la baia all’isola che per riconoscenza gli mantenne il suo nome.

La baia di Antony Quinn

Inizia ad essere pomeriggio inoltrato ed approfittando del fatto che molti turisti sono ormai tornati ai loro alberghi, possiamo godere di un tramonto favoloso sullo sfondo di un mare turchese.

Anche questa giornata è terminata e con essa la nostra vacanza a Rodi, un’isola ideale non solo per lo splendido mare che la circonda ma soprattutto per la storia e per il paesaggio che la contraddistingue e che ne fa una delle mete turistiche più gettonate del Mar Mediterraneo.

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