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2014 – Belgio, Olanda, Lussemburgo e Aquisgrana

Per la prima settimana di luglio decidiamo di effettuare una breve vacanza itinerante nel nord dell’Europa continentale, per la precisione nel cosiddetto Benelux, culla dell’Unione Europa e zona tra le più ricche del Vecchio Continente, che comprende il Belgio, l’Olanda ed il Lussemburgo.

Arriviamo con un volo diretto da Roma a Bruxelles, noleggiamo quindi un’autovettura e ci dirigiamo nella vicina località di Waterloo, sede della memorabile ed omonima battaglia del 1815 combattuta tra le truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte e gli eserciti britannici del Duca di Wellington e quello prussiano del feldmaresciallo Gebhard Leberecht von Blucher.

La Collina del Leone

Parcheggiamo a pochi passi dal centro visitatori, situato alla base della Collina del Leone, una montagnola artificiale realizzata dagli olandesi nel 1826 nel luogo in cui si crede che il figlio del Re dei Paesi Bassi fu ferito, sulla cui cima è stata eretta una statua di un leone. Paghiamo l’ingresso ed assistiamo alla visione di un paio di filmati che riproducono la famosa battaglia dopodiché usciamo e ci avviamo lungo la scalinata che ci conduce alla vetta della collina. Il panorama dall’alto è suggestivo ed abbraccia tutti i luoghi della feroce battaglia combattuta circa due secoli or sono.

Il panorama dall’alto della Collina del Leone

Scattiamo qualche foto, ridiscendiamo i 226 gradini della scalinata e, ripresa l’auto, ci dirigiamo verso Bruges, capoluogo delle Fiandre Occidentali ed importante centro per la pesca ed il commercio con il suo porto che è tra i principali d’Europa.

Il centro storico è davvero incantevole, con il suo aspetto medioevale, le case in mattoni, i vecchi ponti ed i campanili che svettano ai vari angoli della città.

Uno scorcio della Piazza del Mercato con le caratteristiche case

Passeggiamo tra le strade acciottolate e ci godiamo la bella giornata nonostante sia ormai pomeriggio inoltrato. Sostiamo con molto piacere nell’ampia Piazza del Mercato, la Grote Markt, una volta il centro commerciale della città ed oggi il suo vero e proprio cuore pulsante.

Piazza del Mercato, Bruges

Samuele rimane molto affascinato dalle caratteristiche case dalle guglie appuntite, un tempo sedi delle corporazioni. Saliamo in cima al Belfort, la torre campanaria simbolo di Bruges, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, dal quale abbiamo la possibilità di ammirare tutto lo splendido centro cittadino.

Il Belfort

A pochi passi dalla Belfort troviamo il Burg, altra piazza tra le principali di Bruges, una volta sede del castello fortificato per proteggere la città dagli attacchi dei vichinghi ed oggi luogo ove sorge lo Stadhuis, il municipio gotico edificato nel 1300 con guglie, torrette e la facciata costellata di finestre e decorazioni.

Un’ultima sosta la facciamo nella Basilica del Santissimo Sangue ove, secondo la tradizione, viene ospitato un frammento del tessuto con il quale fu asciugato il sangue di Gesù Cristo dopo la crocifissione. Gli interni, in stile gotico, seppur a volte cupi, meritano comunque una visita, che noi facciamo anche se abbastanza velocemente. È infatti sopraggiunta ora di cena ed abbiamo tutti fame. Samuele ed Alessandro scelgono per uno dei tanti ristorantini che servono il piatto tipico locale: cozze e patatine fritte!

Cozze e patatine fritte

Ne mangiamo in abbondanza e, nonostante la stanchezza per la giornata appena trascorsa, prima di ritirarci al Green Park Hotel, siamo per così dire costretti a fare un’altra passeggiatina per le vie del centro per smaltire quanto ingerito.

La mattina seguente riprendiamo il viaggio raggiungendo un’altra importante città portuale: Anversa, principale località delle Fiandre, situata alla foce del fiume Schelda, nota per essere considerata anche la capitale mondiale della lavorazione e del commercio dei diamanti.

Come prima tappa visitiamo la Grote Markt, la principale piazza della città, dalla forma triangolare con ai lati i caratteristici palazzi delle Gilde e delle Corporazioni delle Arti e dei Mestieri sui quali spicca lo splendido Stadhuis, il municipio di Anversa, che tanto colpisce Samuele per il suo stile rinascimentale ma soprattutto per le numerose bandiere di molte nazioni del mondo esposte lungo la facciata.

La Fontana di Silvius Brabo con dietro il Municipio di Anversa

Al centro della piazza ammiriamo la Fontana di Silvius Brabo dedicata al leggendario personaggio la cui storia è legata alle origini della città. Samuele ascolta divertito la leggenda che narra del legionario romano che avrebbe ucciso il gigante Antigon che era solito tagliare le mani ai mercanti che non pagavano il dazio per navigare lungo il fiume. La statua rappresenta proprio Brabo che sta per gettare la mano del gigante nel fiume.

La Grote Markt

Scattiamo diverse foto, ci mangiamo un gelato e raggiungiamo la vicina cattedrale di Nostra Signora, uno splendido esempio di architettura gotica il cui interno ci colpisce per le sue sette navate. L’elemento comunque più caratteristico della grande struttura rimane la torre che, grazie ai suoi 123 metri di altezza, è a più alta dell’intero Benelux.

Visitiamo la maestosa Central Station, una delle più belle al mondo con i binari addirittura collocati su due piani, per poi raggiungere il vicino distretto dei diamanti, un vero e proprio quartiere nel quale ammiriamo numerosi negozi, saloni, show room ed uffici legati alla lavorazione, importazione e commercializzazione di questo prezioso materiale: peccato che Alessandro non si rende disponibile a nessun acquisto ma solo a visitare una sorta di fabbrica-museo nella quale possiamo assistere alle principali fasi del trattamento dei diamanti, ivi comprese le operazioni di taglio e di incastonatura.

Lasciamo Anversa e per il momento in Belgio. Fatti pochi chilometri siamo infatti in Olanda e come prima cosa ci fermiamo nei pressi della piccola cittadina di Kinderdijk, situata nel bassopiano Alblasserwaard e nota per il suo meraviglioso ambiente ricco d’acqua dove sorgono diciannove splendidi mulini a vento, edificati intorno al 1740. Costruiti per cercare di mantenere asciutto il bassopiano, rappresentano uno dei simboli dei Paesi Bassi tanto che nel 1997 hanno ottenuto il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

A Kinderdijk, foto con due simboli olandesi: gli zoccoli ed il mulino a vento

Appena arrivati ci facciamo dare alcune spiegazioni nel centro visitatori, mangiamo un hot dog nell’attiguo chiosco e noleggiamo poi 3 bici per la gioia di Samuele con le quali iniziamo a percorrere la pista ciclabile che costeggia i due canali tra loro paralleli con i mulini a vento situati all’esterno di questi.

Passeggiata in bici tra i canali ed i mulini a vento

Il panorama è veramente particolare ed affascinante, con i “windmolens” che si stagliano nell’azzurro del cielo con vicino i due corsi d’acqua, il tutto circondato da una sterminata pianura.

Scattiamo numerose foto e ci fermiamo a visitare all’interno un mulino con tanto di guida che ci spiega il complesso sistema di pompaggio dell’acqua che ha evitato in molte occasioni pericolose inondazioni. Scopriamo così che oggi, dei diciannove mulini presenti, solo due sono rimasti in funzione.

Uno splendido mulino a vento

Lasciamo questo splendido posto e, ripresa l’auto, nel tardo pomeriggio giungiamo ad Utrecht, famosa per essere una delle città al mondo con la più alta densità di…biciclette!!!

Da ogni angolo spuntano ciclisti ed anche le vie nel centro (dove peraltro è impossibile parcheggiare se non nei garages a pagamento) dedicano in alcune parti maggior spazio alle due ruote che alle auto.

Facciamo una passeggiata nell’accogliente centro pedonale e visitiamo la Torre del Duomo, edificata nel 1254 e vero e proprio punto di riferimento della città, sulla quale peraltro spicca per la sua altezza di 112 metri che la rende visibile da ogni sua parte.

Torre del Duomo ad Utrecht

Di fronte alla Torre ammiriamo anche la Cattedrale della città, bell’esempio di architettura gotica che comunque non ci pare al livello di quella di Anversa. Sicuramente più affascinanti ci appaiono infatti i canali solcati da tante piccole imbarcazioni, curati, puliti, a fianco dei quali sorgono numerosi splendidi palazzi seicenteschi, cafè, ristoranti e locali molto frequentati soprattutto da giovani.

In serata (per fortuna le giornate di questo periodo sono molto lunghe…) siamo ad Amsterdam, dove alloggiamo all’hotel Tulip Inn Riverside, situato alla periferia della città ma ottimamente collegato al centro dall’efficiente sistema ferroviario locale.

È ormai tardi e decidiamo di cenare nella vicina cittadina di Weesp, peraltro molto graziosa e vivibile, dove Samuele osserva incuriosito anche il funzionamento di un caratteristico ponte levatoio sotto il quale passa un piccolo battello.

Il piccolo ponte levatoio di Weesp

All’indomani, di buon mattino, è proprio il treno a portarci in poche decine di minuti alla Centraal Station, dalla sua imponente struttura in stile neorinascimentale, situata a pochi passi da piazza Dam, cuore della capitale olandese.

La raggiungiamo percorrendo la Damrak, un grande viale molto trafficato, e la prima impressione che ne abbiamo appena giunti è quella di maestosità ed eleganza. La piazza infatti, di forma rettangolare, è infatti molto grande e soprattutto è circondata da bellissimi palazzi storici, sui quali spicca lo splendido Koninklijk Paleis con l’adiacente Chiesa Nuova.

Amsterdam, il Palazzo Reale

Dopo aver scattato qualche foto, decidiamo di visitare all’interno il Palazzo Reale, vero simbolo architettonico della città con il suo stile barocco, ex-municipio di Amsterdam trasformato in residenza per i monarchi solo agli inizi del 1800 da Luigi Bonaparte, fratello di Napoleone. Oggi l’edificio viene utilizzato dalla famiglia reale solo per visite di Stato oppure per eventi di importanza nazionale.

L’interno è ricco di sale, gallerie e numerose opere d’arte di pittori locali ma non solo. Quello che più di tutto ci colpisce è comunque la Burgerzaal, una delle principali sale, con diversi dipinti ai muri e soprattutto caratterizzata dal soffitto alto circa 28 metri splendidamente affrescato.

Nieuwe Kerk sulla Piazza Dam

Torniamo sulla Dam, che scopriamo essere stata costruita su una diga (dam) edificata nel 1270 sul fiume Amstel, per ammirare la Nieuwe Kerk, un tempo chiesa cattolica tra le principali della città ed oggi luogo sconsacrato nel quale si svolgono concerti, mostre ed altre manifestazioni artistiche.

Al centro della piazza spicca il Monumento Nazionale, una scultura alta 22 metri in travertino bianco con due leoni ai lati eretto nel 1956 in memoria dei caduti della Seconda Guerra Mondiale.

Il Monumento Nazionale a Piazza Dam

Lasciamo la Dam senza visitare le altre attrazioni presenti, tra cui il museo delle Cere di Madame Tussaud, quello dell’Erotismo oppure la Galleria De Bijenkort, preferendo camminare lungo le strette vie del centro storico, accerchiato dai caratteristici canali che hanno reso famosa la capitale olandese nel mondo, consegnandogli anche l’appellativo di “Venezia del Nord”.

Raggiungiamo quindi un’altra delle principali attrazioni della città, ovvero la casa-museo di Anna Frank, l’abitazione ove la piccola ha vissuto nascosta per ben due anni nel corso della seconda guerra mondiale, durante i quali ha scritto il famoso diario, prima di essere scoperta e poi deportata dai nazisti in un campo di concentramento ove morì.

La statua di Anna Frank a pochi passi dalla sua casa-museo

La visita all’interno è molto toccante in quanto si ripercorre con foto e filmati non solo la vita di questa povera ragazza ma, più in generale, la tragedia che ha colpito l’intera umanità tra il 1939 ed il 1945. Oltre al famoso diario originale, visitiamo le stanze vuote, il corridoio con la libreria semovibile che fungeva da schermo al nascondiglio ed in ultimo una sala multimediale.  

Non possiamo ovviamente farci mancare una gita sul battello, per la gioia di Samuele, che così ha la possibilità di ammirare alcuni degli splendidi edifici considerati di interesse storico nazionale, costruiti in larga parte durante il 1600, da una visuale veramente particolare. Molta curiosità suscitano in noi le famose “case inclinate”, abitazioni costruite con una facciata che sporge in avanti nella parte superiore rispetto a quella inferiore. Un tempo erano proprio i regolamenti edilizi della città a specificare che le case fossero edificate con tale tecnica per la quale il piano superiore è più grande delle dimensioni del piano sottostante in maniera tale che, essendo nella maggior parte dei casi strutture di legno, quando piove l’acqua scorre via dal tetto senza penetrare nei solai di legno e indebolire la struttura.

Vista dai canali di alcune case inclinate

Altra immagine che incuriosisce molto Samuele è quella dei ponti mobili, sparsi in varie parti della città, con l’obiettivo di coniugare la viabilità di superficie con quella dei battelli lungo i canali. Il più famoso è senza dubbio Magere Brug, il Ponte Magro, un ponte levatoio in legno sul fiume Amstel di color bianco, ricostruito nel 1934 in sostituzione di precedenti versioni risalenti addirittura al 1691.

Dopo esserci fermati per una veloce merenda (anche il pranzo è stato a dir poco leggero…ma Samuele non aveva alcuna intenzione di “perdere” il battello…) iniziamo a girovagare per il caratteristico mercato dei fiori galleggiante, tra simpatiche bancarelle che vendono ogni tipo di bulbo (in particolare ovviamente di tulipani) ma anche altri prodotti tra cui quelli a base anche di cannabis!!!

Vendita di piantine di cannabis insieme a souvenir e fiori

Samuele si diverte nel visitare le botteghe di formaggi dove è possibile trovare anche piccoli souvenir locali insieme a prodotti tipici con l’intento di assaggiare qualche pezzettino di gustoso cheese, spesso aromatizzato nei gusti più particolari e curiosi.

Una classica bottega di formaggi

Inizia ad esser pomeriggio inoltrato e, dopo aver attraversato abbastanza velocemente il quartiere a luci rosse (non certo luogo adatto, seppur caratteristico, per un bambino di 9 anni), decidiamo di fermarci a cena per mangiare la caratteristica stamppot, una specie di salsiccia affumicata accompagnata da purè di patate, quindi riprendiamo il trenino per tornare in albergo, stanchi ma molto soddisfatti per la giornata appena trascorsa.

Il mattino seguente decidiamo di lasciare Amsterdam e dirigerci verso nord per visitare la località di Zaanse Schans, un caratteristico e delizioso paesino con casette colorate perfettamente curate immerse nel verde, con tanto di una decina di mulini a vento, tutti ancora funzionanti ed anche visitabili dai turisti.

Zaanse Schans

Purtroppo il tempo non è dei migliori e non riusciamo a godere dello splendido panorama del canale costeggiato dai mulini, ma la visita rimane molto interessante e piacevole.

I mulini di Zaanse Schans

Ci fermiamo ad osservare anche alcuni artigiani che lavorano nel laboratorio degli zoccoli dove Samuele rimane colpito dalla velocità con la quale un ragazzo riesce a creare la tipica calzatura olandese partendo da un semplice pezzo di legno. Ce ne sono di tutte le misure, tutti i tipi, ogni colore ed alcuni sono anche decorati con gemme preziose. Un vero spettacolo!

L’esterno della fabbrica di zoccoli

Entriamo poi in una piccola fabbrica-latteria dove osserviamo come, partendo dal latte, si arrivi alla produzione delle tipiche forme rotonde del formaggio olandese per eccellenza: il gouda. Per la gioia di tutti noi, l’istruttiva visita termina anche con una degustazione di alcune prelibatezze locali!!!

Lasciamo Zaanse Schans e, fatti pochi chilometri, raggiungiamo un’altra caratteristica località olandese: Edam. Alessandro aveva letto in internet che nella mattinata ci sarebbe stata una festa folkloristica legata al famoso formaggio ed ovviamente decidiamo di non perdercela. Si tratta di una rievocazione storica del mercato di questo alimento che per secoli si è tenuto nel centro del paese, ove affluivano i fattori per pesare, vendere ed esportare il loro prodotto.

La pesa del formaggio

Chiuso ufficialmente nel 1922, viene oggi riproposto avendo cura di rispettare l’antica tradizione, con tanto di produttori che portano il formaggio su di un carro trainato da buoi, per poi essere scaricato da personaggi in costume d’epoca, pesato, assaggiato dai mercanti che, in base alla qualità, ne dovrebbero determinare il prezzo.

Ad Edam, durante il mercato del formaggio

Samuele ammira il tutto molto incuriosito ed al termine della manifestazione approfittiamo delle numerose bancarelle presenti per assaggiare ed acquistare il tipico ed ottimo edammer.

Prima di lasciare il paese visitiamo velocemente anche la bella Grote Kerk (Chiesa Antica) con il suo alto campanile che nel 1600 fu colpito in pieno da un fulmine e la Torre dell’Orologio, caratterizzata da una lieve pendenza. Ripresa l’auto, raggiungiamo il piccolo villaggio di Volendam, direttamente situato sul Markermeer, uno dei due grandi laghi artificiali dei Paesi Bassi.

Storicamente abitato da pescatori, il paesino è oggi un’altra meta turistica molto visitata per le incantevoli abitazioni presenti, i numerosi negozi di souvenir e soprattutto per la possibilità di incontrare ancora molti abitanti vestiti in abiti tradizionali. Decidiamo di pranzare in un chiosco situato lungo la Havendijkje, con Alessandro e Samuele che si mangiano due abbondanti porzioni di kibbeling (una sorta di frittelle di pesce) alle quali preferisco un più semplice panino con salmone affumicato.

Facciamo pochi chilometri direttamente lungo il lago ed arriviamo al piccolo paese di Marken, dove sostiamo per fare un breve giro del minuscolo ma curatissimo centro. Samuele rimane colpito da un particolare albero costruito interamente da zoccoli mentre noi siamo più affascinati dalle case con giardini ricche di fiori, aiuole e prati perfettamente tenuti.

A Marken, l’albero degli zoccoli

Torniamo poi verso Amsterdam per fermarci alla sua periferia per visitare la Johan Cruijff Arena, lo stadio di calcio della città, sede delle partite casalinghe dell’Ajax.

All’esterno dello stadio di Amsterdam

Alessandro e Samuele sono dei veri cultori degli stadi ed ovviamente non si lasciano sfuggire l’occasione di visitare quest’impianto, tra i più importanti e soprattutto tra i più moderni dell’Europa intera. Partecipiamo ad un tour guidato che ci porta sugli spalti, attraversiamo il corridoio che conduce al campo, sostiamo sullo stesso terreno di gioco dove sono posizionate le panchine dei giocatori, nella sala stampa, all’interno degli spogliatoi per poi finire nel classico museo dove è possibile acquistare una miriade di oggetti a marchio “Ajax”.

All’interno della Johan Cruijff Arena

Lasciamo definitivamente la capitale olandese per dirigerci verso la città di Eindhoven dove trascorreremo la notte al Boutique Hotel Sycamore, a pochi passi dal centro.

La serata è particolare, ovunque ci sono bandiere “orange”, pochi i ristoranti aperti e tutti in attesa della partita di calcio valida per la semifinale dei mondiali che si stanno svolgendo in Brasile e che la nazionale di casa giocherà contro l’Argentina. Prendiamo posto in un affollatissimo pub sulla stratumseind, vero e proprio luogo di ritrovo dei giovani, e ci gustiamo la partita tra i tifosi locali, anche noi rigorosamente vestiti in arancio. Alessandro e Samuele si divertono a tifare Olanda e soprattutto ad osservare gli altri avventori del pub, ben più presi dal match rispetto a noi. Peccato che alla fine l’Olanda perda ai calci di rigore, ci dispiace per tutta la gente presente che comunque in maniera ordinata e senza alcun segno di squilibrio riprende la via di casa.

Al pub durante la partita dell’Olanda

La mattina seguente facciamo un giro per Eindhoven, visitando come prima cosa la Cattedrale cattolica di Santa Caterina, dallo stile gotico, con le sue due alte torri visibili da ogni angolo della città. Passeggiamo per il centro, moderno e ben curato, tralasciando per motivi di tempo la visita al museo della Philips, azienda che ha avuto un ruolo fondamentale per la città, dopodiché riprendiamo la macchina per dirigerci verso Maastricht, una delle città più antiche dei Paesi Bassi, nota per essere stata la sede della firma dell’omonimo Trattato che fissa le regole dell’Unione Europea.

Lasciamo la macchina fuori dal centro storico ed iniziamo la nostra passeggiata lungo le strette vie lastricate della città fino ad arrivare alla principale piazza, l’Het Vrijthof dove sorge la Basilica di San Servazio, primo vescovo di Maastricht, sorta proprio sul suo luogo di sepoltura.

Basilica di San Servazio

Proseguiamo poi fino a raggiungere l’Helpoort (la “porta dell’inferno”) la più antica porta cittadina dei Paesi Bassi, edificata nel 1229 ed usata originariamente come parte del sistema di difesa della città nonché l’unica tutt’ora rimasta in piedi.

La Porta dell’Inferno (Helpoort) a Maastricht

Facciamo due passi nel lussureggiante City Park, costeggiamo il fiume Mosa fino ad oltrepassarlo attraverso lo storico ponte Saint Servaasbrug, per poi riprendere l’auto e raggiungere la vicina Aquisgrana, città tedesca della Renania Settentrionale-Vestfalia, che ha vissuto i suoi maggiori fasti nel periodo di Carlo Magno, quando divenne per un breve periodo anche la capitale del Sacro Romano Impero.

Nonostante sia stato duramente bombardato durante la seconda guerra mondiale, il centro ed i principali luoghi di interesse sono stati poi ricostruiti e, laddove possibile, ristrutturati nel miglior modo possibile, tanto che oggi Aquisgrana è una rinomata meta turistica.

La Cattedrale di Aquisgrana

Come prima tappa, dopo aver mangiato per pranzo un classico wurstel, visitiamo il Duomo di Aachen, cattedrale eretta proprio per volere di Carlo Magno tra il 786 e l’804 d.C., dove tuttora sono conservate le sue spoglie. Primo monumento tedesco dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, il Marienkaiserdom è situato nella centralissima Munsterplatz ed ha un aspetto veramente imponente, maestoso ed affascinante, con le varie aggiunte effettuate nel corso dei secoli rispetto all’originaria costruzione che consisteva in una sorta di chiesa-palazzo. Ancor più interessante ci appare l’interno della Cattedrale, ricco di tesori storici come ad esempio il reliquario d’oro contenente i resti di Carlo Magno, il candelabro di Federico Barbarossa, la celebre Pala d’Oro in stile carolingio e soprattutto il trono di marmo bianco che, secondo la tradizione, non venne mai utilizzato da Carlo Magno ma solo dai suoi successori unicamente in occasione della cerimonia di incoronazione.

Aquisgrana

Passeggiamo poi per il centro, completamente pedonale, ci gustiamo un gelato ed acquistiamo un paio di souvenir nel mentre ammiriamo le fontane, le statue e le sculture che abbelliscono le strette vie della città. Sostiamo in ultimo nella piazza del Municipio, dove scattiamo qualche foto all’altra principale attrazione di Aquisgrana ovvero il suo splendido ed imponente Rathaus, in perfetto stile gotico.

Il Municipio di Aquisgrana

Lasciamo questa splendida località per raggiungere Liegi, la principale città belga in lingua francese, tra le più importanti della regione della Vallonia. Ci rimaniamo poco, giusto il tempo di visitare la cattedrale con le sue splendide vetrate e soprattutto inerpicarci lungo la scalinata che dalla parte bassa arriva fino alla cittadella: 274 scalini che, al termine di una giornata trascorsa interamente in giro per città, ci mettono tutti a dura prova. Fortunatamente, giunti in cima, siamo ripagati dello sforzo dal bel panorama della città che si gode dall’alto!

Tornati in centro, il tempo di scattare un paio di foto al bel Palazzo dei Principi-Vescovi di Liegi, in passato sede vescovile e governativa della città, oggi utilizzato come palazzo di giustizia e poi ci lasciamo andare ad una abbondante cena a base di…polpette, il piatto tipico della città, “boulette a la liegeoise”.

Il Palazzo dei Principi-Vescovi di Liegi

Pernottiamo in un piccolo ed accogliente bed and breakfast appena fuori Liegi, La Beole, e la mattina seguente ripartiamo di buon’ora alla volta del Lussemburgo.

Arriviamo nell’omonima capitale che il tempo non è proprio il massimo ma fortunatamente non piove e possiamo iniziare la visita della città con tranquillità partendo dalla sua via principale, la Grand Rue, interamente adibita a percorso pedonale dove vi troviamo numerosi negozi di marca, ma anche bar, ristoranti e locali turistici.

In centro a Lussemburgo

In breve siamo in Place d’Armes, un’ampia piazza alberata piena di gente nella quale spicca la colonna eretta in memoria di due poeti lussemburghesi, Dicks e Michel Lentz ed il bel palazzo una volta sede del Municipio ed oggi facente parte del complesso culturale Cercle-Cité.

L’ex municipio, oggi Cercle-Cité

Pochi passi ed eccoci in Place Guillaume, la principale piazza storica della città, dedicata al Gran Duca Guglielmo II con tanto di statua a cavallo che lo raffigura. Qui sorge il City Hall, un elegante palazzo a due piani dallo stile sobrio, sorvegliato ai lati da due statue in pietra di leoni.

Ci lasciamo alle spalle il municipio per raggiungere la Cattedrale di Notre-Dame, sicuramente meno famosa e non paragonabile all’omologa parigina, ma comunque di sicuro interesse, con le due guglie slanciate verso l’alto che ne rendono uno dei simboli della capitale. Costruita nel 1600 in stile gotico, ne visitiamo velocemente il suo interno dove troviamo interessante un paio di opere artistiche e le decorazioni rinascimentali e barocche presenti in discreta quantità.

La cattedrale di Notre-Dame in Lussemburgo

Sempre nel pieno centro della capitale, ammiriamo il Palais Grand-Ducal, la più prestigiosa rappresentazione architettonica del Lussemburgo, residenza cittadina del Granduca, con la splendida facciata in stile rinascimentale del XVI secolo. Non visitiamo gli interni, non avendo prenotato precedentemente e soprattutto non disponendo di molto tempo, pur consci di perderci sicuramente qualcosa di molto interessante.

Il Palais Grand-Ducal

Continuiamo a camminare molto piacevolmente, tra eleganti edifici sedi di banche e palazzi storici ottimamente conservati, fino ad arrivare ad un breve sentiero panoramico, Chemin de la Corniche, dal quale si gode uno splendido panorama sul quartiere sottostante del Ground e sulle vallate che circondano la Città del Lussemburgo.

Panorama dal Chemin de la Corniche

Prima di lasciare il Granducato, ci fermiamo ad osservare per qualche minuto il Monumento della rimembranza, un obelisco di granito alto 21 metri dedicato alle migliaia di cittadini lussemburghesi che rimasero uccisi durante la prima guerra mondiale. Alla sommità si erge una statua di bronzo dorato raffigurante una donna che solleva una corona di alloro mentre alla base ammiriamo due statue di guerrieri greci.

Lasciamo il Granducato per rientrare in Belgio e raggiungere dopo circa un paio d’ore la cittadina di Dinant, situata nelle Ardenne e famosa per aver dato i natali a Sax, l’inventore del sassofono.

Ci rendiamo subito conto che si tratta di poco più di un borgo, collocato sulla riva del fiume Mosella, ma nel quale trovano sede numerose e spettacolari attrazioni turistiche come la cattedrale gotica di Notre Dame e la pittoresca Cittadella. Iniziamo la visita proprio da quest’ultima che raggiungiamo dopo aver salito oltre 400 scalini durante i quali non poche sono le soste (almeno per me…).

La cattedrale di Dinant sul fiume Mosella con alle spalle la Cittadella

Realizzata nel 1500, completamente ristrutturata tre secoli dopo, la Citadelle si presenta come una vera e proprio fortezza, dalla quale si gode un superbo panorama sul paese sottostante attraversato dal fiume nel quale spicca senza ombra di dubbio la chiesa di Notre Dame con il suo caratteristico campanile a bulbo che tanto piace a Samuele.

Dopo esser tornati in basso, la raggiungiamo per visitarla anche da vicino ed ammirare così il portale romanico, il suo interno con l’elegante pulpito del Settecento e la vetrata di color blu.

Il Ponte De Gaulle con, sullo sfondo, la Cattedrale ed in alto la Cittadella

Interessante ci appare anche il Municipio ed il vicino Palazzo di Giustizia ma quello che più colpisce Samuele è il ponte De Gaulle, un ampio ponte dedicato a Charles De Gaulle, qui ferito nel 1914 mentre combatteva contro i tedeschi, dove sono state erette alcuni grandi sassofoni in onore di Adolphe Sax, un vero e proprio genio della musica, inventore di questo strumento.

Prima di lasciare il paesino, ci gustiamo un dolce tipico belga in una splendida pasticceria posta proprio sulle rive del fiume: posto elegante, visuale mozzafiato e merenda gustosa!!!

Ultima tappa del nostro tour non poteva che essere Bruxelles, capitale del Belgio ma anche centro politico dell’Unione Europea, sede delle principali istituzioni continentali e città dall’aspetto multiculturale ed internazionale.

Dopo aver preso possesso della nostra camera all’hotel Belmont, albergo semplice ma dalla posizione ottimale iniziamo la visita della città, dove trascorreremo gli ultimi due giorni di vacanza.

Come prima tappa (e non poteva essere altrimenti) visitiamo la Grand Place, una delle più belle piazze del mondo, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, affollata di giovani in procinto di assistere ad un concerto musicale di famosi artisti locali.

L’Hotel de la Ville

Il luogo ha molto da offrire, come avremo modo di apprezzare soprattutto il giorno successivo, a partire dall’Hotel de la Ville, ovvero il municipio di Bruxelles, costruito tra il 1402 ed il 1455, un vero e proprio capolavoro architettonico con la sua splendida facciata gotica di color bianco, sulla quale ammiriamo le numerose finestre arcate, allineate in due filari orizzontali ed arricchite da baldacchini, statue e pinnacoli. Sulla costruzione spicca inoltre la Tour Inimitable, la torre completata nel 1454 da Jan van Ruysbroeck con in cima la statua in rame di San Michele.

La Maison du Roi

Di fronte al Municipio vi è la Maison du Roi, l’antica Casa del Pane edificata originariamente nel 1200 in legno ed utilizzata come mercato coperto del pregiato cibo per poi essere trasformata nel 1400 in centro amministrativo della città e, dopo varie vicissitudini, completamente ricostruito in stile neogotico nel 1870 per essere adibito a “museo civico”.

Ovunque ci giriamo ammiriamo splendidi palazzi, un tempo sede delle varie Corporazioni cittadine, che raccontano la storia dei mestieri che si sono succeduti nel corso del tempo a Bruxelles. Li visitiamo da vicino, con Samuele che spesso ci chiede delucidazioni circa l’attività svolta e la sua evoluzione rispetto ad oggi ed Alessandro si mostra ben contento di dargli spiegazioni al riguardo.

Manneken-Pis

La mattina seguente riprendiamo la visita da quello che è uno dei principali simboli della città: Manneken-Pis, una statua di bronzo raffigurante un bambino che fa pipì! Samuele si diverte moltissimo ad osservarla e soprattutto ad ascoltare la leggenda che narra come il piccolo Julien fece la pipì proprio sulla miccia di una bomba lanciata dai nemici per incendiare la città, riuscendo ad estinguerla e salvando così la città dalla distruzione.

Jeanneke pis

Sempre sullo stesso tema…ci sono altre due statue in città che ovviamente, il curioso di casa vuole vedere: Jeanneke pis, la signorina Jeanne che fa la pipì, ovvero la versione femminile del simbolo della città, che sembra simboleggi la fedeltà e poi anche Het Zienneke, il cagnolino immortalato sempre al momento dei propri bisognini!!!

Het Zienneke

Mentre passeggiamo non sfuggono a Samuele i numerosi negozi di fumetti presenti: i belgi hanno infatti una vera e propria passione per questa arte e diversi sono i personaggi nati dalle matite di disegnatori locali: i puffi Lucky Luke, Tintin e tanti altri ancora. Fortuna che Samuele è solo in parte interessato cosicché ce la caviamo con un paio di visite in fornitissimi store ma nulla più.

Samuele con la statua di Tintin

Lasciamo per il momento il centro storico e raggiungiamo con la comoda metropolitana il Parlamento Europeo che ha in Bruxelles proprio il cuore dell’attività principale (a Strasburgo si tengono solo le sessioni plenarie ed in Lussemburgo ci sono parte degli uffici amministrativi).

Ci troviamo di fronte un bel complesso di edifici moderni in vetro e acciaio, semplici nell’architettura ma allo stesso tempo dallo stile elegante, con il principale che ha al suo interno la camera parlamentare a forma di emiciclo che però, purtroppo, non possiamo visitare in quanto necessaria la prenotazione e comunque a numero limitato.

Sede del Parlamento Europeo a Bruxelles

Riusciamo comunque ad effettuare un’altra visita, quella del Parlamentarium, ovvero un giro all’interno del Parlamento Europeo con tanto di guida durante il quale abbiamo modo di scoprire come funziona, come si è sviluppato nel corso degli anni e quale ruolo svolge nella vita quotidiana di tutti noi.

Il tempo trascorso all’interno è stato per me ed Alessandro molto istruttivo mentre Samuele lo ha apprezzato un poco di meno essendo ancora troppo piccolo, seppur ha trovato interessante la sezione interattiva con tanto di cartine ad indicare i Paesi che compongono l’Unione Europea.

L’ingresso per la visita al Parlamentarium

Prima di ritornare in centro, facciamo quattro passi nel vicino Parco del Cinquantenario, un grande giardino urbano di circa 30 ettari risalente al 1800 dove spicca lo splendido Arc du Cinquantenaire, una sorta di “arco di trionfo” composto da tre arcate e circondato da diversi edifici sempre risalenti alla fine del XIX secolo.

Nel parco del Cinquantenario, sullo sfondo l’arco

È ancora presto per andare a cena e pertanto decidiamo di raggiungere il sontuoso Palazzo Reale, residenza ufficiale del Re del Belgio seppur utilizzato negli ultimi decenni solo per svolgere le funzioni di Capo dello Stato e sede di ricevimenti ed eventi ufficiali.
L’edificio è veramente imponente, con un bel giardino, perfettamente curato, che si frappone alla strada e che, per quanto ovvio, non può essere visitato.

Il Palazzo Reale

Pochi passi e ci troviamo a Koningsplein, una storica piazza progettata in stile neoclassico sulla quale spicca la chiesa Sint-Jacob-op-Koudenberg e la statua equestre di Godefroid de Bouillon.

La koningsplein

Passeggiamo fino alla Concattedrale dei Santi Michele e Gudula, chiesa in stile gotico costruita nel 1200 sulle basi di un precedente edificio romanico ed oggi principale luogo di culto cattolico di Bruxelles. Allo sfarzo degli esterni segue la sobrietà della parte interna della chiesa che trova, a nostro avviso, il suo particolare più interessante nel grande organo di Grenzing costituito da più di quattromila tubi e 4 tastiere.

La Concattedrale dei Santi Michele e Gudula

Per la nostra ultima cena in Belgio decidiamo di tornare un poco all’origine della vacanza, ordinando 3 abbondanti porzioni di cozze con patatine fritte in un piccolo ma accogliente ristorantino situato a pochi passi dalla Grand Place.

Fortunatamente il giorno seguente abbiamo ancora del tempo da dedicare alla visita della città, che impieghiamo dapprima per passeggiare in centro e scattare le ultime foto alla Gran Place quindi per raggiungere alcune attrazioni poste fuori dal centro.

Visitiamo così la bella Cattedrale di Notre Dame du Sablon, vero e proprio capolavoro dello stile gotico brabantino e successivamente la Basilica del Sacro Cuore, la chiesa più grande del Belgio e quinta al mondo con i suoi 89 metri di altezza e 167 di lunghezza.

Cattedrale del Sacro Cuore

La sua costruzione è durata quasi settant’anni, essendo stata conclusa solo nel 1971 dopo che la prima pietra era stata posta ad inizio secolo. Quello che ci colpisce di più è senza ombra di dubbio la sua imponente cupola di color verde mentre l’interno, se non fosse per la sua vastità, ci lascia abbastanza indifferenti. Saliamo in cima alla terrazza e dai suoi 53 metri di altezza ci godiamo veramente un bel panorama della zona dopo di ché riprendiamo l’auto per arrivare ai piedi di uno dei monumenti simbolo di Bruxelles: l’Atomium.

L’Atomium

Situato nel parco Heysel, costruito in occasione dell’Expo 1958, è un’imponente costruzione in acciaio che rappresenta i 9 atomi di una cella unitaria di un cristallo di ferro.

Lo visitiamo anche dall’interno, con le sfere che sono tra loro collegate da scale mobili e che ospitano al loro interno mostre di varia natura. Bello il panorama che ammiriamo dall’alto, con Bruxelles che si scorge in lontananza e con diversi campi di calcio ed altre strutture sportive situate a poche centinaia di metri dall’attrazione.

Dall’alto dell’Atomium

Ultima visita la lasciamo per lo stadio Heysel, tristemente noto per essere stato teatro della tragica finale Liverpool-Juventus del 1985 dove morirono 39 persone. Non è possibile visitarlo internamente e, nel suo complesso, la struttura è abbastanza anonima e non certo all’altezza di quello di Amsterdam né degli altri stadi ammirati nei precedenti viaggi.

Uno degli ingressi dello stadio Heysel

Nel tardo pomeriggio siamo in volo per ritornare a casa, arricchiti di nuove esperienze, conoscenze e felici di esserci tutti divertiti senza mai annoiarsi neanche un minuto!

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