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2009 – Shanghai, crociera, Dubai, Londra e….altro ancora!

Per la vacanza estiva Alessandro programma un viaggio abbastanza complesso per gli scali da effettuare ma allo stesso tempo sicuramente molto vario e particolare visti i tanti luoghi, estremamente differenti tra loro, che visiteremo nel corso delle 3 settimane di tour.

Partiamo come sempre da Fiumicino con un volo Emirates e, dopo un doppio scalo (Londra con tanto di pernottamento al The Gatwick White House, adiacente all’aeroporto e Dubai) raggiungiamo Shanghai il giorno successivo.

Pranzo in aereo

Una volta sbrigate le classiche formalità, effettuiamo il trasferimento dall’aeroporto al centro con il treno a lievitazione magnetica Maglev, quindi ci sistemiamo all’hotel Shanghai Holiday Inn.

Per far contento Samuele, dopo tante ore di viaggio, decidiamo come prima cosa di visitare lo zoo di Shanghai, dove per la prima volta ha la possibilità di incontrare il mitico panda, uno dei suoi (ma anche nostri…) animali preferiti.

Ci sono diversi esemplari all’interno di uno spazio ampio, ben curato e composto da vari ambienti sia all’aperto che al chiuso. Gli animali hanno effettivamente un aspetto dolcissimo e Samuele ci “costringe” a rimanere ad osservarli per diverso tempo!!!

Lo zoo di Shanghai

Il parco nel complesso è grande, ordinato, pulito e con gli animali che sembrano essere tenuti in condizioni accettabili. Il clima particolarmente caldo ed afoso ci rende il pomeriggio molto pesante e, complice il jet lag e la stanchezza del lungo viaggio, rientriamo in hotel per una leggera cena per poi andare presto a letto.

La mattina seguente cominciamo la scoperta vera e propria della megalopoli cinese con un giro panoramico in battello, dal quale la prima cosa che notiamo è come Shanghai è un immenso cantiere a cielo aperto in vista dei preparativi per l’Expo 2010. Dal giro sul fiume già vediamo anche la nave da crociera che prenderemo il giorno seguente e con cui viaggeremo alla volta del Giappone.

La città si prepara ad Expo 2010

Siamo colpiti dallo skyline della città ed in particolare dalla Oriental Pearl Tower, la torre televisiva di Shanghai, data la sua forma originale e colorata. Successivamente la visitiamo da vicino e rimaniamo affascinati dall’altezza (ben 468 metri che la rendono la quarta costruzione più alta d’Asia nonché la quarta torre di telecomunicazioni più alta del mondo) ma allo stesso tempo anche dall’eleganza della struttura.

Saliamo fino al punto più alto dal suolo (350 metri) per poi visitare anche il balcone panoramico con tanto di pavimento in vetro posto ad un centinaio di metri più in basso. Samuele è quello che soffre di meno di vertigini e non si fa nessun problema nel correre e saltare sul vetro con sotto i pullman e le auto che sono a mala pena visibili per quanto piccoli.

Dall’alto della Oriental Pearl Tower

Una volta usciti, ci mescoliamo tra la folla facendoci quasi trascinare nel quartiere dello shopping, pieno di decine e decine di negozi di ogni tipo, seppur con una netta prevalenza di vestiario.

Prendiamo poi un taxi per farci portare al Giardino del Mandarino Yu, una sorta di microcosmo con piante, boschetti di bambù, piccoli ponti che attraversano una sorta di laghetto e diverse costruzioni tradizionali, alcune delle quali somiglianti a veri e propri templi. Il giardino fu fatto edificare nel 1500 da un funzionario dell’epoca come luogo di riposo per i propri genitori e rappresenta tuttora uno dei luoghi più amati da turisti ma anche dagli stessi abitanti locali, che vengono spesso a passeggiarci per sfuggire al caos della città. Quello che più colpisce Samuele non sono tanto le splendide piante oppure i classici padiglioni dai tetti splendidamente decorati, bensì le gigantesche carpe koi che nuotano tranquille nel laghetto al centro del giardino.

Vi rimaniamo fino al pomeriggio inoltrato

A passeggio nel Giardino del Mandarino Yu

Il giorno seguente è in programma l’imbarco sulla nave da crociera Costa Allegra e Samuele non sta nella pelle: è la sua prima crociera (ma lo è anche per noi) ed è molto emozionato dal poter trascorrere 5 intere giornate su una nave così grande!!!

Una volta effettuato l’imbarco, ci rechiamo subito nella cabina e Samuele prova il suo letto sopraelevato con grande soddisfazione, dopodiché andiamo fuori sul ponte ad ammirare ancora gli splendidi grattacieli moderni di Shanghai. La nave è piena di asiatici tanto che ci viene riferito da un ufficiale che siamo solo 7 italiani e pochi altri europei, in tutto al massimo una ventina.

Si parte per la crociera!!!

La cosa ci sorprende in un primo momento ma poi ci fa veramente piacere pensare di trascorrere qualche giorno con compagni di viaggio orientali in una nave italiana!

Samuele è scatenato, indossa il costumino ed approfitta della bella giornata per un bagno in piscina prima e poi nella vasca idromassaggio, che gradisce di più per l’acqua calda: in pochi minuti ha già imparato a godersi i piaceri della crociera! Noi ci rilassiamo su comodi sdrai, quindi a turno ci facciamo un giro esplorativo per cercare di orientarci e prendere conoscenza dei principali servizi offerti a bordo.

A metà pomeriggio la nave salpa ed attraversiamo tutto il porto di Shanghai mentre Samuele fa 1000 domande sulle navi mercantili che incrociamo e sulle grandi strutture industriali che ci sfilano davanti ai nostri occhi.

Panorama di Shanghai dalla nave con l’Oriental Pearl Tower in primo piano

Anche il giorno successivo è di navigazione e, nonostante il mare sia un poco mosso, tutto si svolge all’insegna del relax e del divertimento. La sera partecipiamo all’incontro con il comandante Massimo Pennisi, un italiano come buona parte degli ufficiali di bordo, che si mette anche un poco a scherzare con Samuele, affascinato da avere l’onore di indossare per pochi minuti anche il suo prestigioso cappello.

Incontro con il Capitano

L’atmosfera è comunque sempre molto festosa durante tutta la giornata, così come in ogni momento abbiamo la possibilità di gustare le specialità dei cuochi di bordo grazie ad un buffet di fatto sempre aperto e fornito di ogni leccornia. Il pasto che Samuele però preferisce è la cena: ci viene infatti servito un ottimo risotto al tartufo ed a seguire una porzione di aragosta, degna conclusione di una splendida serata!!!

Cena a bordo

La mattina seguente siamo pronti per la prima tappa della crociera che la facciamo a Kagoshima, capoluogo dell’omonima prefettura, città situata nell’isola di Kyushu, nel sud del Giappone.

Per poter ottimizzare al massimo i tempi, decidiamo di partecipare ad una delle più complete escursioni proposte dalla Costa, quella che ci permette di visitare anche il vulcano Sakurajima, famoso per essere ancora attivo oltreché per dominare la baia di Kinko, situata dalla parte opposta della città di Kagoshima.

Il vulcano Sakurajima

Dopo un breve tragitto con il pullman, attraversiamo la baia con il traghetto proprio per raggiungere le pendici del Sakurajima. Qui ci viene fornita una breve narrazione delle principali caratteristiche del luogo, quindi iniziamo una splendida passeggiata lungo alcuni sentieri, molto curati, che ci permettono di esplorare in tutta sicurezza la zona ed ammirare lo splendido panorama della baia da un lato e del vulcano dall’altro.

Panorama della baia

Scattiamo diverse foto, acquistiamo qualche souvenir nelle bancarelle quindi veniamo condotti fino all’ingresso di Sengan-en un tipico giardino paesaggistico in stile giapponese situato lungo la costa a pochi chilometri da Kagoshima e dal quale si gode anche qua di una bella vista sul mare.

Il giardino, dai colori vivaci, oltre a numerosi alberi tutti dalle chiome ben definite e curate, comprende anche diversi stagni, ruscelli dove Samuele si diverte ad osservare gigantesche libellule, cascatelle d’acqua, piccoli laghetti con pesci ed anche un caratteristico boschetto di bambù.

Il giardino Sengan-en

Al centro del magnifico giardino, fatto costruire nel 1658 dal clan Shimazu ed oggi patrimonio mondiale dell’Unesco, troviamo una caratteristica e tradizionale abitazione giapponese, dallo stile aristocratico, con tanto di gentilissime donne in kimono pronte a dare spiegazioni ed a prestarsi per le classiche foto di rito.

Prima di rientrare in nave, ci viene lasciato del tempo libero che lo trascorriamo in un supermercato per curiosare tra i prodotti locali ed osservare come è organizzato. Quello che ci balza agli occhi sono la grande pulizia (con tanto di fontanelle per lavarsi le mani disposte in ogni angolo del piccolo supermercato) e la presenza di numerose casse automatiche a fronte di una sola cassa tradizionale. All’interno del centro commerciale vi sono anche negozi di abbigliamento con tanto di costumi tradizionali.

Negozio con abiti tipici

Samuele prova un kimono e decidiamo di comprarlo in maniera da farglielo indossare la sera sulla nave e soprattutto come ricordo di questi luoghi dove le tradizioni sono ancora parte della vita quotidiana delle persone e non semplici ricordi da utilizzare solo in poche occasioni.

Nel tardo pomeriggio rientriamo sulla Costa e, nel mentre siamo in attesa di salpare, ecco che dal vulcano inizia a fuoriuscire del fumo!!! Lo spettacolo è davvero straordinario, il fumo si intensifica, a dimostrazione della vitalità del Sakurajima, ma allo stesso tempo vediamo come tutte le persone che lavorano nel porto sono tranquilli, nessuno è in (apparente) agitazione: non vi è alcun pericolo ed è per loro normale assistere alle “fumate” del loro vicino di casa.

Nella vasca idromassaggio con dietro il vulcano fumante

Lasciamo il porto nel mentre un gruppo folkloristico locale, in abiti tipici, ci saluta con musiche, canti e balli oltre a calorosi cenni con le braccia. Nel mentre la navigazione riprende verso Nagasaki, Samuele si diverte facendo amicizia con alcuni coetanei cinesi con i quali gioca a tennis tavolo e soprattutto a biliardino: è proprio vero che lo sport unisce tutte le culture!!! Noi invece preferiamo rilassarci con un caldo e piacevole idromassaggio.

Un animatore della crociera

La mattina seguente ci svegliamo presto e ci godiamo un’abbondante colazione osservando la nave che attracca al porto di Nagasaki. Anche per la visita di questa città abbiamo optato per una gita organizzata, essendo la città grande ed abbastanza dispersiva.

Dopo una passeggiata per le vie del centro, visitiamo il Museo della Storia e della Cultura, un museo dalle medie dimensioni che illustra l’evoluzione della città dall’antichità sino ai tempi moderni, con tanto di collezioni di artefatti di diverso materiale e differenti dimensioni.

All’interno del Museo… nel locale delle preghiere…

Terminata la visita con la partecipazione ad una simpatica rappresentazione della storia locale effettuataci in abiti tipici all’interno della struttura, ci dirigiamo verso quello che è il luogo di maggior interesse della città: il Parco della Pace, dove il 9 agosto 1945 fu lanciata la bomba atomica dall’aereo americano B-29.

L’ingresso al museo della bomba atomica

Qui visitiamo il museo della bomba atomica e Samuele apprende che proprio in questo luogo è scoppiato il potentissimo ordigno che ha distrutto l’intera città e ucciso migliaia e migliaia di persone, causando danni gravissimi anche alle generazioni future. Testimonianze, foto, video ed oggetti carbonizzati dimostrano l’orrore dell’evento, in particolare ci colpisce un orologio con le lancette ferme alle 11:02 ora esatta in cui la città fu bombardata.

L’ipocentro del Parco della Pace

Usciti dal museo, ci dirigiamo verso l’ipocentro del Parco della Pace, il punto dove è fisicamente caduta la bomba atomica, oggi simboleggiato da un monolite di colore nero con vicino i memoriali donati dai vari paesi del mondo come speranza per un futuro di pace.

Monumento di preghiera per la pace

L’esperienza della visita al museo della bomba ed al Parco della Pace ci ha lasciato veramente senza parole: un conto è leggere libri, vedere vecchie foto e filmati ed un conto è trovarsi nel luogo dove è accaduto uno dei fatti più tristi e sconvolgenti della storia umana!

Rientriamo nel pomeriggio in nave e poco dopo lasciamo il porto di Nagasaki sempre accompagnati da musica e balli di un simpatico gruppo folkloristico locale.

La baia di Nagasaki

Il giorno successivo raggiungiamo la nostra ultima destinazione in terra nipponica: Fukuoka, capoluogo dell’omonima prefettura e tra i principali centri dell’isola di Kyushu con circa 2,5 milioni di abitanti.

L’escursione della Costa ci porta alla scoperta di questa città partendo dal santuario scintoista Dazaifu Tenmangu, situato a pochi chilometri dalla centro cittadino, che ogni anno attira migliaia di persone (in particolare studenti che si stanno preparando per gli esami) che accorrono per ricevere benedizioni e buona sorte dalla divinità Sugawara.

L’ingresso al santuario Dazaifu Tenmangu

Il santuario è immerso all’interno di un parco con migliaia di alberi (soprattutto susini), piccoli ruscelli e laghetti, con tanto di costruzioni tipiche e templi dove incontriamo effettivamente numerosi fedeli di tutte le età.

All’interno del santuario tra i tanti templi scintoisti

Samuele prima si diverte ad osservare uno stagno pieno di carpe e tartarughe, poi si ferma a fissare i più devoti intenti in caratteristiche preghiere che sembrano seguire un rituale molto preciso. Le persone si fanno scorrere l’acqua santa sulla mano sinistra usando lo hishaku, un mestolo di bambù, tenuto con la mano destra. Dopo aver ripetuto lo stesso processo a mani invertite, viene purificata con l’acqua anche la bocca quindi, una volta lavato e riposto lo hishaku e fatto qualche inchino il fedeli si dirige verso una campana che viene suonata tirando una cordicina con lo scopo di scacciare le entità malvage. Il rituale effettivamente è molto interessante da vedere per noi occidentali, non abituati a questo tipo di religione né a questa cultura così differente dalla nostra.

La preghiera con l’hishaku

Terminata la visita del santuario, raggiungiamo il pullman attraverso una caratteristica strada costellata di negozi di souvenir e prodotti tipici (con tanto di assaggini che Samuele non disdegna mai…) dove è impossibile non fermarsi per provare qualcosa. Decidiamo di provare un umegae mochi, un caratteristico dolce ripieno di fagioli rossi ed un gelato al gusto di tè verde e sesamo nero: buoni entrambi, specie il gelato!!!

Uno dei tanti chioschi di prodotti tipici

Dopo una visita in uno dei posti simbolo di Fukuoka, veniamo condotti in quello che forse meglio rappresenta la modernità della città: la Fukuoka Tower, la torre costiera più alta del Giappone con i suoi 234 metri. Vi saliamo in alto e lo spettacolo a 360 gradi che godiamo dai 123 metri di altezza è veramente piacevole, seppur in parte rovinato dalla pioggia che nel frattempo è iniziata a scendere.

L’ingresso alla Fukuoka Tower

Prima di continuare il tour abbiamo anche il tempo per un veloce (ma squisito) pranzo in un piccolo locale a pochi passi dalla torre, pranzo per quanto ovvio completamente a base di sushi e suoi derivati!!!

Riprendiamo la visita della città con una sosta presso la fabbrica di birra Asahi, un marchio conosciuto non solo in Giappone ma anche nel resto del mondo. Qui veniamo edotti su come si produce la bibita, partendo dalla lavorazione del malto per poi arrivare anche all’imbottigliamento ed al confezionamento finale del prodotto, pronto per essere spedito nei supermercati di ogni angolo del pianeta. Samuele rimane molto affascinato dalla catena di montaggio che prepara centinaia di bottiglie al minuto rimanendo solo contrariato al termine della visita quando gli viene offerto da bere un succo di frutta e non un fresco boccale di birra!!!

L’ingresso al birrificio

Un ultimo giro all’interno di un fornitissimo centro commerciale, con tanto di ultime novità nel reparto dei giochi e soprattutto della tecnologia e, risaliti in nave, salutiamo il Giappone, questa volta senza canti e balli.

La mattina seguente la nave attracca al porto sud coreano di Jeju, una piccola isola conosciuta per le sue spiagge ed il paesaggio vulcanico ricco di crateri e tunnel di lava.

L’escursione a cui prendiamo parte prevede come prima sosta la visita alla Dragon Head Rock, una roccia che somiglia alla testa di drago, situato a pochi passi da una passeggiata edificata sulla scogliera lavica, molto piacevole e rilassante. Per vedere la testa del drago nella roccia ci vuole molta fantasia ma per il resto il posto è carino, pieno di turisti e di venditori di souvenir. Qui incontriamo anche le famose donne-pescatrici dell’isola con tanto di bancarelle che espongono in bella mostra polpi, calamari ed altri pesci tipici del luogo.

Polpi ad essiccare

Il pullman ci porta poi nel parco di Samseonghyeol, vero e proprio luogo leggendario per gli isolani, dove si narra siano nati i primi tre abitanti di Jeju, “fuoriusciti” da tre grotte chiamate ohonghyol che si trovano proprio all’interno di questa zona verde e caratteristica. Passeggiamo tra sculture naturali molto particolari e piacevoli, con Samuele che corre spensierato come per “liberarsi” dalle giornate trascorse all’interno della nave!!!

All’interno del Parco Samseonghyeol

Dopo una sosta in un piccolo centro commerciale con tanto di negozio di souvenir, rientriamo sulla nave, giusto in tempo per gustarci un ottimo pranzo.

Il resto della giornata la trascorriamo rilassandoci a bordo piscina e giocando con Samuele a carte ed a ping pong oltreché intrattenerci piacevolmente a conversare con un paio di famiglie orientali, curiose di conoscere dove abitiamo con relativi luoghi da vedere per un eventuale loro viaggio in Italia.

Il giorno dopo siamo nuovamente a Shanghai. La nostra crociera è purtroppo terminata ma fortunatamente abbiamo ancora diversi giorni di vacanza e soprattutto tante altre mete da visitare prima di rientrare a casa.

Si rientra a Shanghai

Un ultimo giro nella megalopoli cinese lo facciamo veramente molto volentieri, soprattutto per dedicarci allo shopping e gustare la sera degli ottimi ravioli presso un ristorante all’interno di un centro commerciale che ci era stato consigliato da alcuni abitanti locali conosciuti durante la crociera.

Cena a base di ravioli e non solo…

Visitiamo inoltre il Tempio di Buddha di Giada, costruito nei primi anni del 1900 e tutt’oggi principale luogo di culto buddista di Shanghai. Caratterizzato da uno stile tradizionale e classico, il tempio custodisce al suo interno diverse statue del Buddha, tra cui due in giada bianca: una che rappresenta il Buddha seduto ed è collocata nella torre di giada, mentre l’altra rappresenta il Buddha reclinato che simboleggia la morte e si trova nell’omonima sala.  

Il Tempio di Buddha di Giada

La mattina seguente raggiungiamo l’aeroporto di Pudong, dal quale un comodo volo Emirates diretto ci porta nella lussuosa Dubai.

La prima giornata la trascorriamo in piscina nel nostro hotel, il Millennium Dubai Airport, con Samuele che trascorre larga parte della giornata in acqua mentre noi fatichiamo non poco a rimanere all’aperto per il caldo che, in alcuni momenti, è veramente asfissiante.

Una particolarità che molto apprezziamo della struttura è la presenza di una splendida piscina, parte della quale all’ombra, con all’interno un bar/pizzeria. Possiamo infatti mangiare mentre comodamente siamo seduti su degli sgabelli in acqua e Samuele non si lascia sfuggire certo questa occasione per provare qualcosa di nuovo!!!

La piscina del nostro hotel a Dubai

Il giorno seguente noleggiamo un taxi per visitare le principali attrazioni della città, iniziando dal Burj Al Arab, il famoso hotel a forma di vela, primo al mondo per essersi fregiato delle 7 stelle per qualità, confort e servizi offerti ai suoi fortunati clienti.

Lo splendido Burj Al Arab

Scattiamo qualche foto dalla Jumeirah Beach e dall’ingresso della passerella che unisce la spiaggia all’isolotto artificiale dove è stato costruito, alla fine degli anni ’90, questo magnifico hotel, sulla cui cima svetta anche un eliporto.

Prima di squagliarci al sole, riprendiamo il taxi e ci dirigiamo verso Palm Jumeirah, una delle tre isole artificiali a forma di palma non completamente ultimate che dovrebbero incrementare di oltre 500 km le spiagge della città oltreché creare un gran numero di centri commerciali, alberghi, strutture turistiche e per il tempo libero.

Al termine dell’asse della palma si trova Atlantis, hotel aperto al pubblico solo nel 2008, costruito sullo stile dell’Atlantis Paradise Island di Nassau. Non si tratta di un semplice albergo di lusso ma di un vero e proprio centro multifunzionale con all’interno un grandioso parco acquatico, un delfinario, una teleferica ed altre attrazioni adatte sia agli adulti che ai piccoli.

L’Hotel Atlantis

Lasciata la Palma, ci facciamo portare allo Ski Dubai, un centro commerciale immenso, tra i più grandi della città, che ha al suo interno una gigantesca struttura dove si può sciare sulla neve, fare lo slittino, il bob e tante altre attività non proprio tipiche per una città che vive spesso oltre i 40 gradi!!! Osserviamo con curiosità i tanti bambini presenti all’interno dello sky dome, intenti a giocare con le palle di neve, a scattare foto ad alcuni pinguini e più in generale a divertirsi come se si trovassero in un luogo di montagna!!! Facciamo un giro tra i tanti negozi e boutique di lusso, uno spuntino e via alla ricerca del taxi che ci attende nel parcheggio sotterraneo.

La tappa successiva è Dubai Mall, il più grande centro commerciale al mondo, inaugurato proprio da pochi mesi (1200 negozi e un parcheggio che può ospitare oltre 14000 auto solo per avere un’idea…). Qui Samuele non si lascia sfuggire l’occasione per visitare l’acquario con tanto di galleria subacquea che passa sotto un’enorme vasca con squali e razze.

Appena fuori il Mall, ammiriamo il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo che è in fase di ultimazione (con tanto di gru ancora presente nei piani alti della costruzione).

Il Burj Khalifa in costruzione

Dopo tanta modernità, ci facciamo portare sul Dubai Creek, di fronte a Deira, a pochi passi da Bur Dubai, il quartiere “storico” della città. Attraversiamo il braccio di mare con una tipica imbarcazione, l’abra, e facciamo una breve passeggiata nel piccolo souk tra venditori di souvenir, stoffe, tessuti e prodotti tipici.

Ritorniamo verso il taxi ed in pochi minuti arriviamo al mercato del pesce, molto grande e caratteristico, pieno di pescato di ogni tipo compresi, purtroppo, una moltitudine di squali di diverse taglie e dimensioni.

Al mercato del pesce

Una sosta al mercato dell’oro (gold souk) per una breve passeggiata e poi rientriamo in hotel in tempo per un rinfrescante bagno in piscina.

Gold Souk

Anche larga parte della giornata successiva la trascorriamo in hotel, con pranzo direttamente in piscina e relax nel giardino, sempre ovviamente riparati dal sole cocente. La sera per cena ci facciamo portare nella zona vecchia e scegliamo un piccolo ristorante, con tavolo con vista sul creek, il Golden Fish. Il cibo, seppur abbastanza speziato, è comunque buono ed abbondante ma il caldo appiccicoso e l’afa ci fanno lasciare il tavolo non appena terminato di mangiare.

Per il giorno seguente abbiamo organizzato un’escursione fuori Dubai, alla scoperta dell’oasi di El Ain, distante circa un’ora e mezza dal nostro albergo.

La strada è comoda e siamo circondati completamente dal deserto sin tanto che non arriviamo nella storica oasi, una zona abitata da oltre 4000 anni e che deve la sua fortuna alla presenza di acqua che, seppur in profondità, viene estratta attraverso una serie di pozzi che nel corso dei secoli si sono sempre più ammodernati fino a permettere oggi un’ampia coltivazione di diverse specie vegetali e frutti tra i quali squisiti datteri.

Nell’oasi di El Ain

Qui facciamo una piacevole passeggiata in sentieri ombreggiati dalle numerose palme presenti, ci rinfreschiamo (per modo di dire visto che l’acqua è calda…) da una delle fontanelle presenti dopodiché risaliamo in auto per raggiungere la vicina Jabel Hafeet, una delle montagne più alte degli Emirati Arabi Uniti dalla quale godiamo anche di un bel panorama sull’oasi sottostante.

Le montagne di Jabel Hafeet

Prima di rientrare a Dubai, facciamo una deviazione in Oman, precisamente nel piccolo centro di Al-Buraymi, una tranquilla e curata città situata proprio al confine con El Ain. Dopo esserci fermato in un piccolo mercato locale dove acquistiamo qualche prodotto tipico da mangiare (in particolare degli squisiti datteri) ed un paio di souvenir, l’autista ci fa visitare la moschea Sultan Qaboos Grand Masjid, la principale della città. Peccato il gran caldo che ci “consiglia” di rientrare velocemente in auto senza poter fare altri giri nella città omanita.

La moschea Sultan Qaboos Grand Masjid ad Al-Buraymi

Riprendiamo la strada del ritorno, attraversando un paesaggio dai colori caldi, tendenti al rosso e, nel tardo pomeriggio, eccoci nuovamente in acqua a rilassarci dopo la lunga escursione.

Un’ultima cena effettuata sempre nella zona di Bur Dubai e la mattina seguente siamo in aeroporto per il volo che ci riporta nel vecchio continente dove, prima di rientrare a casa, abbiamo ancora qualche giorno di vacanza da trascorrere a Londra.

Dopo aver sistemato i bagagli al Camden Lock Hotel, iniziamo la visita della City. Per Samuele è la prima volta nella capitale inglese mentre noi ci siamo già stati in occasione del capodanno del 2000 (ed Alessandro anche altre volte da giovane per le vacanze-studio) ma in questo periodo possiamo approfittare del clima decisamente favorevole e soprattutto delle lunghe giornate per poterla visitare a fondo ed ammirarla in tutto il suo fascino e bellezza.

Iniziamo da quello che è il simbolo della città: il Big Ben, la famosa torre del palazzo di Westminster in stile neogotico, alta 96 mesi, con l’orologio che suona ogni quarto d’ora.

Il famoso Big Ben

Ci concediamo quindi una breve passeggiata lungo il Tamigi per poi visitare l’abbazia di Westminster, il più importante luogo di culto anglicano di Londra dopo la cattedrale di San Paolo, sede delle incoronazioni dei sovrani d’Inghilterra nonché luogo di sepoltura di personaggi importanti come ad esempio Charles Dickens, Shakespeare ed Oscar Wilde.

L’iconica cabina telefonica inglese con sullo sfondo Westminster

Usciti dalla splendida cattedrale, attraversiamo il Tamigi per raggiungere, per la gioia di Samuele in particolare, la London Eye, la ruota panoramica posta proprio sulla riva del fiume inaugurata il 31 dicembre 1999 da Tony Blair, inaugurazione alla quale ho avuto la fortuna di assistere insieme ad Alessandro.

Facciamo una lunga coda ed alla fine saliamo su una delle spaziose cabine che ci permette di raggiungere fino ai 135 metri di altezza, dai quali si gode veramente uno splendido panorama su buona parte della città.

Dall’alto della London Eye

Una volta scesi, rimaniamo a passeggio nella zona e, prima di rientrare in hotel per la notte, passiamo anche davanti al numero 10 di Downing Street, posto super blindato, essendo la residenza e la sede del Primo Ministro del Regno Unito.

Il giorno seguente, dopo un’abbondante colazione gustata in hotel, raggiungiamo con il tipico autobus rosso a due piani il centro di Londra e per la precisione la nota Trafalgar Square, la piazza dedicata all’omonima battaglia dove la flotta dell’ammiraglio Nelson sconfisse quelle francesi e spagnole.

Sempre a piedi (alla sera avremo percorso oltre 15 chilometri…) arriviamo in breve tempo in un altro luogo iconico della città: Piccadilly Circus. Qui Samuele rimane affascinato dai giganteschi display luminosi e dalle insegne a led poste sugli edifici circostanti. Vi troviamo moltissimi giovani, alcuni vestiti anche in modo stravagante ma d’altronde questa zona rappresenta uno dei principali punti di ritrovo di Londra ed è normale vederla affollata a qualsiasi ora del giorno e della notte!

Piccadilly Circus

Pochi passi e siamo a St James Park, dove Samuele si ferma ad ogni scoiattolo che incontriamo… e solo con numerosi rimproveri lo riusciamo a trascinare di fronte a Buckingham Palace, la residenza ufficiale della Regina d’Inghilterra.

Buckingham Palace

Qui abbiamo la fortuna di assistere al famoso cambio della guardia, con la bandiera issata sul palazzo ad indicare la presenza della Regina: Samuele osserva interessato il bellissimo spettacolo della sfilata reso ancor più suggestivo dalle guardie a cavallo.

La polizia a cavallo molto amata da Samuele

Dopo un veloce pranzo, visitiamo un altro dei favolosi parchi presenti in città, forse il più famoso: Hyde Park. Oltre ad essere veramente molto grande, tanto da non sembrare di trovarsi praticamente al centro di Londra, rimaniamo favorevolmente sorpresi dalla pulizia e dall’ordine che possiamo ammirare in ogni angolo del parco, anche questo affollato di scoiattoli, papere, cigni ed altri uccelli acquatici che, neanche a dirlo, catalizzano l’attenzione di Samuele tanto da trascorrere larga parte del pomeriggio a passeggio tra i viali alberati. Curioso in ultimo Speakers’ Corner, l’angolo degli oratori, una piccola area dove, tradizionalmente, ogni persona può esprimere le proprie idee seppur distanti da quelle che sono le convinzioni della maggioranza.

Scoiattolo ad Hyde Park

La giornata la concludiamo con una cena in un semplice ed anonimo pub ed una passeggiata nella City prima di rientrare in hotel per la notte.

Il giorno seguente è l’ultimo della nostra lunga vacanza. Cerchiamo di completare per quanto è possibile la visita di Londra partendo dal Tower Bridge, il ponte levatoio forse più famoso al mondo che collega il quartiere di Southwark a quello di Tower Hamlets. Costruito al termine del 1800, lungo 244 metri, rappresenta tutt’oggi uno dei simboli della capitale inglese. Lo visitiamo anche internamente, attraversando il passaggio pedonale coperto posto a 43 metri di altezza, dal quale abbiamo una stupenda vista del Tamigi oltreché un’esposizione fotografica che racconta la storia del ponte.

Il Tower Bridge

Situata a breve distanza, raggiungiamo la Torre di Londra, un imponente fortezza medioevale costruita a metà dell’XI secolo. Ex-prigione, ex-luogo di esecuzioni, ex-residenza reale, oggi è uno dei luoghi turistici più visitati ed ammirati anche per la presenza dei famosi Gioielli della Corona. Purtroppo la fila all’ingresso è lunghissima e non ce la sentiamo di aspettare. Facciamo un giro all’esterno ripromettendoci che, alla prossima occasione, prenoteremo anticipatamente per poterla visitare come merita.

La Torre di Londra ed il Tower Bridge

Approfittiamo della presenza di diverse bancarelle di cibo da strada per mangiare un tipico hot dog seduti su una panchina in riva al Tamigi e poi riprendiamo la visita della città raggiungendo il Millenium Bridge, un ponte pedonale interamente fabbricato in acciaio che unisce la zona di Bankside alla City.

A pochi passi dal ponte troviamo un’altra delle principali attrazioni della città, il principale luogo di culto anglicano di Londra: Saint Paul Cathedral. Dalle imponenti dimensioni (la cupola è più piccola solo di quella di San Pietro in Vaticano), la Cattedrale è famosa anche per essere stata il luogo dove è stato celebrato il matrimonio tra il Principe Carlo e Diana Spencer, evento tra i primi ad essere stato trasmesso in mondovisione nel 1981.

Saint Paul Cathedral

L’interno della cattedrale è anch’esso maestoso, con una lunga navata con la volta a crociera e la cripta, la più grande d’Europa, che ospita tombe e monumenti dedicati a diversi personaggi famosi inglesi (come il duca di Wellington e l’ammiraglio Nelson).

All’uscita dalla Cattedrale, ci fermiamo ad osservare incuriositi diversi artisti di strada intenti nelle loro esibizioni, con Samuele che si diverte soprattutto nell’ammirare un paio di giocolieri veramente bravi e simpatici.

La restante parte del pomeriggio la trascorriamo a Covent Garden, quartiere famoso per i suoi locali, ristoranti e centri commerciali. Ne approfittiamo per qualche acquisto e per mangiare della squisita carne alla brace presso un ristorante locale (dai prezzi comunque quasi proibitivi…).

Dopo oltre 20 giorni in giro tra oriente, Dubai e Londra, un volo della Easyjet ci riporta in Italia, consapevoli di aver attraversato Paesi tanto differenti tra loro nella cultura, nelle tradizioni, nella storia e nella religione. Un mix di modi di vivere che abbiamo assaporato intensamente, seppur per breve tempo, e che ci ha permesso ancora di più di apprezzare le diversità esistenti nel mondo, ognuna delle quali ha una sua ragione di esistere con pari dignità rispetto alle altre.

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