2006 – Repubblica Domenicana
Samuele fra poche settimane compirà 2 anni e decidiamo di festeggiare anticipatamente con il primo, lungo viaggio lontano dall’Europa: destinazione Repubblica Domenicana, l’isola caraibica da noi mai visitata neanche precedentemente la nascita di nostro figlio.
All’aeroporto di Fiumicino, prima di imbarcarci, siamo abbastanza agitati e timorosi di come possa reagire al lungo viaggio ma, una volta saliti sull’aereo, ci sembra tutto molto semplice e naturale: Samuele inizia a giocare e lo farà per buona parte del volo mentre per il resto approfitta di una comoda culletta messaci a disposizione dall’equipaggio per dormire.
Arriviamo a Santo Domingo che è notte e sbrigate le formalità veniamo trasferiti al villaggio Veraclub dove resteremo l’intera settimana. Il mattino seguente, anche a causa del fuso orario, siamo presto svegli e facciamo un giro all’interno della grande struttura per renderci conto di dove siamo: un vero e proprio paradiso terrestre!!!
Tutto è perfetto: dalla cura dei giardini all’attenzione riposta nelle piscine presenti, dai tanti ristoranti disseminati nel resort alla strepitosa spiaggia di sabbia bianca, lunghissima, ampia e disseminata di palme da cocco, che digrada leggermente fino ad arrivare ad un caldo mare con sfumature che vanno dal blu al verde smeraldo. Del resto siamo nella bellissima Punta Cana!!!
Chi non sembra invece gradire molto il mare è proprio Samuele. Infatti appena arrivati a pochi metri dall’acqua per una passeggiata inizia a piangere forsennatamente (forse perché leggermente mosso???) e vuole salire in braccio! Rimaniamo sorpresi dal comportamento ed allo stesso tempo divertiti, sicuri che in breve tempo avrà modo di cambiare idea.
Onde evitare ulteriori capricci, decidiamo di rimanere sotto uno dei tanti e piacevoli ombrelloni in paglia a giocare con la sabbia per poi rientrare nel villaggio per fare il bagno nella piscina principale.
All’interno della struttura troviamo anche un piccolo laghetto con fenicotteri bianchi e rosa che diventa ben presto la meta più apprezzata da nostro figlio dell’intera vacanza insieme all’adiacente giardino tropicale dove svolazzano indisturbati colorati e simpatici pappagalli.
Rimaniamo piacevolmente colpiti anche dal clima. È marzo e mentre in Italia ancora le giornate sono abbastanza fredde ed instabili, ai Caraibi godiamo di un caldo ventilato che ci permette di restare fuori anche nelle ore più calde della giornata.
Decidiamo di non visitare l’interno dell’isola (Samuele è ancora troppo piccolo e non ce la sentiamo) ma di passare mezza giornata facendo una splendida escursione su una grande barca per andare a fare il bagno con gli squali e le razze. Saliti a bordo siamo accolti da musica e balli in abiti tipici locali che ci accompagnano per tutto il tragitto.
Dopo una breve navigazione raggiungiamo una sorta di grande recinto posto in mezzo al mare. Insieme a molti altri turisti, alternandoci per non lasciare solo nostro figlio ancora incapace di nuotare, ci tuffiamo in mare per raggiungerlo. All’interno vi troviamo diversi squali nutrice e soprattutto razze e mante di vari colori e dimensioni per niente impressionate dai tanti turisti intenti ad effettuare snorkeling. Ci dispiace che Samuele non possa godersi lo spettacolo… ma siamo certi si rifarà fra qualche anno!!!
Nei giorni successivi riusciamo anche a convincerlo che il mare non fa poi così tanta paura e finalmente inizia a fare qualche bagnetto nell’acqua turchese, alternandoli a quelli in piscina che ancora gradisce maggiormente.
Giunti quasi al termine della vacanza, durante una passeggiata sulla battigia, uno dei locali ci propone di effettuare “in solitaria” la medesima escursione fatta nei giorni precedenti, ovvero il bagno con gli squali e le razze. Decidiamo di accettare, tanto ci è piaciuto e tanta è la voglia di gustarci con maggior tranquillità lo snorkeling con questi fantastici animali. Samuele questa volta ci attende in una piccola barca, senza timore per le onde che anzi osserva ormai con indifferenza.
Essere da soli all’interno di questo grande recinto in mezzo al mare ci lascia inizialmente perplessi e timorosi ma, una volta presa un poco di confidenza, ci iniziamo a divertire senza alcuna paura con le razze che sembrano quasi venirci a salutare incuriosite. Rimaniamo a nuotare per una mezz’ora abbondante dopo di ché risaliamo sulla barca con Samuele che si era appena addormentato!!!
È passata la settimana e dobbiamo rientrare a casa. Freschi della positiva esperienza del volo di andata, affrontiamo il rientro con serenità tanto più che la partenza è a sera tardi. Samuele fortunatamente non ci smentisce e dorme per quasi tutto il tragitto. Abbiamo ora la conferma (se ce fosse stato bisogno) che siamo pronti per affrontare anche viaggi più lunghi ed impegnativi!!!