2006 – Barcellona
Vacanze di Natale a Barcellona, un ritorno per Alessandro dopo tanti anni, la prima volta per me e, ovviamente, per il piccolo Samuele, entusiasta di riprendere l’aereo per un nuovo viaggio.
Arriviamo nella capitale della Catalogna con un comodo volo dell’Alitalia ed in breve tempo siamo nel centro della città. Abbiamo prenotato l’hotel Ramblas situato, come suggerisce il nome, direttamente sull’omonimo viale e nel mentre ci stiamo preparando per uscire alla scoperta della città, Samuele ci fa prendere un bello spavento: infatti è uscito dalla camera da solo e viene ritrovato all’ultimo piano del palazzo dalla cameriera che lo ha visto tranquillamente allontanarsi dall’ascensore come se niente fosse…
Passata la paura, iniziamo la scoperta di Barcellona dalle Ramblas, il viale più famoso ed animato di Barcellona, lungo oltre un chilometro che da Piazza Catalona raggiunge la statua di Colombo e successivamente il Porto Vecchio (Port Vell).
La via è affollatissima, piena di turisti ma anche di molti abitanti del luogo intenti a passeggiare ed a fare gli ultimi acquisti natalizi. Samuele è interessato dalla folla ma soprattutto dai diversi artisti di strada che popolano la via. Vuole fermarsi in pratica da tutti, curioso di vedere quale spettacolino riuscirà a fare, per poi lasciargli un “soldino”.
Dalla Rambla facciamo una piccola deviazione e visitiamo il mercato della Boqueria, uno dei mercati più emblematici di Barcellona e senza ombra di dubbio il più frequentato, grazie anche alla privilegiata posizione a pochi passi dalle principali attrazioni turistiche.
Il mercato offre di tutto, dal pesce alla carne, dalla frutta ai formaggi e salumi. La struttura della Boqueria, cosi come la vediamo, risale al 1840, ma già a partire dal 1300 sembra la zona sia stata adibita a luogo di contrattazioni e compravendita di prodotti alimentari.
Continuiamo la passeggiata per arrivare alla carrer Josep Anselm Clavé, che a partire dalla Plaça del Duc de Medinaceli si chiama carrer Ample, una delle strade nobiliari della vecchia Barcellona, che ospita molti dei palazzi e delle case di famiglie benestanti e che è divenuta una delle principali arterie della Barcellona a partire dal XVIII secolo.
Terminiamo la giornata gustando un’ottima paella di pesce in uno dei tanti ristorantini siti lungo la rambla e torniamo in albergo non prima di aver ammirato gli addobbi natalizi che decorano ogni parte del centro.
La mattina seguente ci dirigiamo al Camp Nou, lo stadio del Barcellona. La visita interessa soprattutto Alessandro anche se Samuele già sembra manifestare interesse verso ogni palla che rotola. Il tour è comunque molto interessante, così come lo è la visita al museo dei trofei posto all’interno dello splendido e moderno complesso calcistico.
Samuele, al momento della visita delle panchine situate a bordo campo, prova a fare qualche passo all’interno del terreno di gioco ma una signorina della sorveglianza lo blocca subito e, in maniera molto gentile, gli spiega che non può allontanarsi da noi.
Lasciamo il mitico stadio e raggiungiamo in pullman il Parco Guell, famoso nel mondo per la sua particolare architettura e le sculture presenti, tutte ideate da Gaudì.
Sembra di entrare all’interno di un luogo fiabesco, con diverse costruzioni che hanno forme fantasiose e colorate, come ad esempio la casa del custode e quella che Gaudì si progettò per sé stesso.
Il parco venne costruito nei primi anni del 1900 e nacque da una iniziativa dell’impresario catalano Guell che incaricò il suo amico Gaudì di realizzare una sorta di quartiere privato, una città-giardino all’interno della città. Non avendo avuto il progetto alcun successo, alla morte di Guell gli eredi decisero di mettere a disposizione il parco all’intera area metropolitana di Barcellona e da li a poco tempo divenne pubblico.
Approfittiamo anche della splendida giornata per passeggiare nel complesso, scattare qualche foto della scalinata che rappresenta probabilmente l’immagine più conosciuta dell’intero parco, quella con la doppia rampa di scale con al centro la statua della salamandra.
Ci fermiamo a riposare qualche minuto sulle panchine della Plaza de la Naturaleza e nel contempo ammiriamo il panorama della città con in lontananza anche le guglie della Sagrada Famila e sullo sfondo l’azzurro del mar Mediterrano.
L’arte di Antoni Gaudì caratterizza tutta Barcellona ed il suo genio si manifesta oltre che nella Sagrada Famila anche in altri capolavori come La Pedrera, conosciuta anche come casa Milà. Sorge nel quartiere dell’Eixample, e la raggiungiamo dopo una lunga ma piacevole passeggiata.
Edificata tra il 1906 ed il 1912, è una costruzione unica nel suo genere: all’esterno sembra di osservare una sorta di cava (motivo del termine Pedrera) mentre in realtà si tratta di due edifici collegati tra loro da due cortili che si ergono per nove piani per 1300 mq per ciascun piano. La visitiamo internamente e la parte che maggiormente ci affascina è il tetto, pieno di camini e di condotti per la ventilazione dalle forme stravaganti che paiono essere dei guerrieri.
Mentre noi osserviamo con stupore la costruzione, Samuele scorrazza da una parte all’altra del piano e sembra divertirsi come se stesse in una sorta di casa stregata.
Facciamo pochi passi e raggiungiamo un’altra opera del celebre architetto Gaudì: la Casa Batllò. Anch’essa è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità e la prima cosa che notiamo è la sua splendida facciata, scolpita in pietra arenaria decorata in ceramica. Visitiamo gli interni, similari per certi versi alla Casa Milà, ricchi di curve, con angoli praticamente assenti e con dettagli che richiamano la natura, come ad esempio i lucernari a forma di tartaruga ed i corrimani che sembrano riprodurre la spina dorsale di un mostro marino.
Ritorniamo alle ramblas per la cena e quindi raggiungere il vicino hotel, dopo una lunga passeggiata con sosta obbligata ad ogni artista di strada che si incontra….
La mattina seguente la dedichiamo interamente alla visita della Sagrada Familia, capolavoro dell’Art Nouveau e vero e proprio emblema di Barcellona. La basilica della Sagrada Familia è l’opera più celebre e il progetto più ambizioso di Antoni Gaudí. La prima pietra è stata posta il 19 marzo del 1882 e a tutt’oggi i lavori non sono affatto finiti!!!
Infatti, nonostante Gaudì si sia dedicato per oltre quarant’anni alla sua costruzione, alla sua morte (1926) era stata posta solo la prima campana della facciata della natività.
Prima di fare il biglietto per l’ingresso, l’ammiriamo dall’esterno, cercando i punti migliori per scattare alcune foto ricordo. Restiamo soprattutto affascinati dalle torri e dalla facciata della natività che, leggiamo, essere stata costruita da Gaudì in persona per rendere omaggio all’infanzia e all’adolescenza di Gesù. L’interno è altrettanto affascinante, grazie alla luce che trapela dalle splendide vetrate e che invade le navate piene di turisti con la testa all’insù come Samuele.
Lasciamo la cattedrale che è ormai tarda mattinata e raggiungiamo il caratteristico quartiere Barri Gotic, caratterizzato da strette stradine medioevali ricche di locali e ristoranti. Ne approfittiamo per mangiare qualcosa ed Alessandro per bere un bicchiere della sua amata sangria!
A breve distanza visitiamo il Museo di Picasso, una collezione di alcuni dipinti del celebre pittore spagnolo ospitati all’interno di un bel palazzo medioevale.
Ormai è pomeriggio inoltrato ed usciti dal museo decidiamo di camminare prima lungo la trafficata Passeig de Colom per poi arrivare al monumento di Cristoforo Colombo, eretto in onore dell’esploratore italiano per volere del mercante Antoni Fages e costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1888. Dopo la consueta passeggiata per le Ramblas ed una deliziosa cena con tapas di vario genere torniamo in albergo per la notte.
L’ultimo giorno della nostra breve vacanza lo iniziamo raggiungendo la verde collina del Montjuïc, la più famosa di Barcellona, fino ad arrivare al Castello dal quale parte la Teleferica del Porto. La camminata è lunga ma piacevole grazie anche al clima temperato e soprattutto la vista che si gode dal castello ripaga ogni sforzo effettuato per raggiungere questo fantastico luogo.
La teleferica è lunga oltre un chilometro ed è in funzione dal 1929, quando è stata inaugurata per L’esposizione Universale di Montjuïc. Scende lentamente e ne approfittiamo per scattare diverse foto dall’alto al porto dove arriviamo in pochi minuti.
Samuele ha molto apprezzato la “traversata”, per niente intimorito dall’altezza né dai movimenti a volte bruschi della cabina dovuti agli snodi ed al vento.
Abbiamo ancora tempo prima di dover andare all’aeroporto e ne approfittiamo per una bella passeggiata in spiaggia. La zona è piena di locali, bar e caffetterie, molto frequentata da giovani e coppie con bambini. Ne ricaviamo un’ottima impressione e ci riproponiamo, la prossima volta che torneremo, di trascorrerci maggior tempo e magari mangiare anche in uno di quei ristorantini che espongono invitanti menù di pesce. Per questa volta ci dobbiamo accontentare di quanto visitato. È infatti ora di riprendere i bagagli ed avviarsi in aeroporto…la vacanza è finita!