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La scalinata della celebre “Corazzata Potemkin”

Una delle attrazioni che maggiormente ci incuriosiva della nostra visita di Odessa era senza dubbio la scalinata Potemkin, scenario principale del film di Sergei M. EisensteinLa corazzata Potëmkin”, film di elevata fattura seppur reso celebre in Italia dal ragionier Ugo Fantozzi nella citatissima scena de “Il secondo tragico Fantozzi” del ’76, quando ne veniva imposta la visione ai lavoratori italiani da acculturare.

La scalinata dall’alto

Anello di congiunzione tra la città vecchia di Odessa e l’affaccio sul Mar Nero, la scalinata Potemkin è lunga 142 metri con ben 192 gradini divisi in dieci rampe (originariamente i gradini erano 200 ma otto furono distrutti per ampliare il porto). 

Vi arriviamo dall’alto e, lasciandoci alle spalle la statua del duca di Richielieu, primo governatore della città, iniziamo la discesa con l’impressione di una scalinata che non sembri offrire nulla di particolare, apparendo anche in alcuni tratti un poco mal tenuta.

Man mano che scendiamo la prospettiva però cambia, con la scalinata che si allarga dai 12,5 della cima fino ad arrivare ai quasi 22 metri della base, dove una volta giunti si ha la sensazione di aver percorso una discesa ben più lunga di quanto realmente fatto.

Arrivati in fondo alla scalinata Potemkin

Un’ultima curiosità: la scalinata fu realizzata dall’architetto sardo Francesco Carlo Boffo, molto apprezzato per le sue opere in Russia, utilizzando lastre di marmo provenienti dal porto di Trieste, successivamente sostituite da altre di granito ucraino a causa dell’erosione dovuta dagli agenti atmosferici.