Culture, storia e naturaPapua Nuova Guinea

Sosta bollente sotto il vulcano: le hot springs di Tavurvur

Durante la nostra crociera nel Pacifico, una delle tappe più sorprendenti è stata l’isola di Nuova Britannia, in Papua Nuova Guinea dove, una volta a terra abbiamo partecipato ad una escursione che comprendeva anche il Monte Tavurvur, un vulcano attivo che domina il paesaggio con la sua imponenza e la sua storia tumultuosa.

La costa del pacifico con sullo sfondo il vulcano Tavurvur

Tavurvur è noto per le eruzioni del 1937 e del 1994, quest’ultima talmente potente da seppellire la città di Rabaul sotto metri di cenere. Oggi, il vulcano continua a fumare, come se volesse ricordare a tutti che la sua forza è ancora viva.

Il tragitto verso le sorgenti termali è breve ma intenso: si attraversa un paesaggio lunare, fatto di sabbia nera e colate solidificate. Il terreno cambia colore sotto i nostri piedi, passando dal grigio al giallo zolfo, mentre il vapore sale dalle pozze naturali con un sibilo costante.

Alcune pietre laviche lungo la spiaggia

Le hot springs si trovano a pochi passi dal mare, e l’acqua che sgorga dal sottosuolo raggiunge temperature impressionanti. Il contrasto tra il blu dell’oceano e il bianco del vapore crea un’atmosfera quasi mistica. Alcuni locali ci hanno raccontato che il calore proviene da una camera magmatica poco profonda, e che il sito è monitorato da esperti vulcanologi.

Samuele in cima alle hot springs

La comunità di Matupit Island gestisce l’area con grande cura. Ogni mese, un gruppo diverso si occupa dell’accoglienza dei visitatori, della manutenzione del sito e della vendita di piccoli oggetti artigianali: collane di conchiglie, bracciali intrecciati, e persino sculture in pietra vulcanica.

Le hot springs

Abbiamo ascoltato storie di resilienza e orgoglio, di come la popolazione abbia ricostruito la propria vita dopo l’eruzione del ’94, trasformando un luogo di distruzione in una meta di scoperta e bellezza.

La vista dal cratere è mozzafiato: da un lato il Simpson Harbour, dall’altro le distese di cenere che sembrano congelate nel tempo. È stato uno dei momenti più intensi del nostro viaggio, un incontro ravvicinato con la forza primordiale della Terra.