La cucina macedone
Durante la nostra visita a Skopje abbiamo avuto modo di conoscere (ed anche apprezzare) la cucina macedone, un mix tra quella mediterranea, balcanica ed ottomana.
Assaggiamo diversi piatti, tutti caratterizzati da prezzi contenuti e porzioni abbondanti, la maggior parte dei quali a base di carni (manzo, maiale, montone e pollo le più comuni), latticini e verdure.
Una delle vivande preferite da Alessandro è la cevapcici, polpette grigliate dalla forma cilindrica con paprika, cipolle ed insalata. La gusta spesso con l’ajvar, una salsa a base di peperoni rossi sott’olio che, personalmente, trovo troppo piccante.
Per me sono di gran lunga più gustose le sarma, degli involtini di carne macinata e riso racchiusi in foglie di vite, pietanza molto diffusa nel medioriente.
Samuele mangia sempre molto volentieri la borek, una sorta di torta salata, farcita da spinaci e carne macinata (la versione con i formaggi non lo attrae) e la tavce gravce, uno dei piatti macedoni maggiormente conosciuti. Si tratta di una pietanza, spesso servita all’interno della stessa casseruola di terracotta dove viene cotta, costituita da fagioli bianchi e verdure miste.
Una sera ci mangiamo anche una bella porzione di moussaka, piatto più volte gustato anche nella vicina Grecia, composto da uno sformato a base di melanzane a cui vengono aggiunte patate e carne tritata su diversi strati. Non facile da digerire ma certamente molto appetitoso.
Per finire i dolci. Il più diffuso è molto probabilmente la baklava, un multistrato di pasta sfoglia farcita con noci e sciroppo, per noi dal sapore un poco troppo melato. Più semplice ed allo stesso tempo molto gradevole al palato è lo shequerpare, un dolcetto rotondo sopra e appiattito alla base, che viene cotto al forno e cosparso poi di uno sciroppo di acqua, zucchero, vaniglia e limone.
Quello che però abbiamo preferito è il sutlijash, ovvero una sorta di budino di riso decorato da frutta secca, noci e mandorle.
Abbiamo nel complesso trovato la cucina macedone molto simile a quella greca, peraltro da tutti noi particolarmente apprezzata, ad eccezione di ciò che riguarda il pescato (nei menù abbiamo visto solo la classica trota ed a volte la carpa e le anguille). Seppure i sapori sono abbastanza decisi e le spezie molto presenti, siamo sicuramente rimasti soddisfatti dai piatti assaggiati e soprattutto sorpresi dalle abbondanti porzioni che ci sono state servite in tutti i ristoranti da noi frequentati.
Quelli da noi preferiti sono stati Kaj Serdarot per la qualità del cibo seppure servito in un locale rustico e spartano e l’Old City House, uno storico ristorante dall’ambiente molto bello e curato.