Gli ultimi cannibali
Vanuatu è un piccolo Stato composto da diverse isole situato nel sud dell’Oceano Pacifico che si caratterizza per le sue splendide foreste, i temibili vulcani, di cui 3 ancora oggi attivi e le fantastiche spiagge incontaminate ancora poco scoperte dal turismo di massa. Abbiamo avuto la fortuna di visitare la capitale Port Vila ed i suoi dintorni durante una tappa della crociera delle isole Fiji ed in questa occasione non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di conoscere una tradizione cruenta ed ancestrale tipica di larga parte della Melanesia ancora in essere fino a pochi decenni or sono: il cannibalismo.
Ampiamente diffusa nel mondo animale, la pratica di cibarsi di membri della propria specie accompagna l’uomo fin dalla preistoria ed in alcune parti del mondo, come le isole Fiji e la stessa Vanuatu, ha rappresentato un atto rituale molto comune, soprattutto quando a venir cucinati erano i nemici poco prima uccisi in battaglia.
Visitiamo nelle vicinanze della città di Port Vila un piccolo villaggio da poco tempo trasformato in una sorta di centro culturale per i turisti (ancora pochi) che vengono da queste parti. Qui incontriamo alcuni discendenti delle antiche tribù che popolavano la zona e, dopo averci mostrato le principali attrazioni del luogo legate non solo alla tradizione ma anche alla splendida natura circostante, ci raccontano alcuni aneddoti sugli ultimi cannibali e le loro principali peculiarità.
Scopriamo così ad esempio che numerosi missionari fino al XIX secolo caddero vittime di questa brutale usanza e che il cannibalismo molto spesso si mischiava alla superstizione, ai riti tribali ed alla credenza che, mangiando parti del corpo del nemico, si potesse assorbire la sua forza ed il suo coraggio. Le parti del corpo preferite erano il cervello ed il cuore e spesso tali “prelibatezze” venivano riservate ai capi del villaggio. Il resto invece, dopo essere stato smembrato e lavorato, era appannaggio di tutta la tribù.
Ci vengono mostrati diversi reperti originali, vecchie foto del villaggio e dei suoi abitanti e soprattutto un grande pentolone che (forse) ha ospitato qualche sventurato…. anche se su questo abbiamo (fortunatamente) diversi dubbi!!!
Samuele è molto incuriosito dalle storie che ci vengono narrate mentre a noi fa più effetto pensare che gli antenati di questi indigeni coreografici, che ci accolgono con molta ospitalità e cortesia, potessero uccidere e cibarsi dei loro simili con la stessa naturalezza con la quale oggi si mangia una semplice bistecca!