Alla scoperta del Santuario di Ta’ Pinu: fede, storia e panorami di Gozo
Durante il nostro giro a Gozo abbiamo deciso di fermarci al Santuario di Ta’ Pinu, una chiesa che si vede già da lontano, isolata tra i campi e le colline. La sua posizione la rende speciale: sembra quasi chiamarti a entrare. Il santuario, costruito tra il 1920 e il 1931 su progetto dell’architetto Andrea Vassallo, è in stile neoromanico e domina il paesaggio con la sua facciata elegante e il campanile che sembra vegliare sull’isola.

La storia di Ta’ Pinu si accese il 22 giugno 1883, quando una donna di nome Karmni Grima, entrando nella cappella, sentì una voce che le chiedeva di recitare tre Ave Maria. Da quel momento la devozione crebbe e i racconti di guarigioni e miracoli si moltiplicarono.

Karmni, semplice contadina di Għarb, divenne così la protagonista di un evento che avrebbe cambiato la storia religiosa di Malta. La sua esperienza fu riconosciuta dal vescovo Pietru Pace, che confermò l’origine celeste di quella voce.

La chiesa prese il nome da Pinu Gauci, benefattore che nel XIX secolo contribuì al restauro della cappella, rendendo possibile la sua sopravvivenza. Oggi il santuario è il principale luogo di pellegrinaggio dell’arcipelago maltese. Nel 1990 Papa Giovanni Paolo II vi celebrò la Messa, e nel 2010 anche Papa Benedetto XVI vi si fermò in preghiera.

Durante la nostra visita, oltre alla maestosità della basilica, ci hanno colpito i ex-voto custoditi all’interno: fotografie, lettere e oggetti lasciati dai fedeli come testimonianza di grazie ricevute. Camminando tra le navate, si percepisce un silenzio denso di spiritualità. Ogni pietra sembra raccontare la fede di chi, nel corso dei secoli, ha trovato qui conforto e speranza.

La vista dal piazzale è spettacolare: da un lato la basilica, dall’altro il paesaggio rurale di Gozo che si apre fino al mare. Un contrasto che rende Ta’ Pinu non solo un luogo di culto, ma anche un punto panoramico indimenticabile.

La nostra giornata si è conclusa con la sensazione di aver toccato un frammento di storia viva, dove fede, leggenda e architettura si intrecciano. Ta’ Pinu non è solo una chiesa: è un racconto che continua a parlare a chiunque vi entri, proprio come accadde a Karmni Grima più di un secolo fa.

