2009 – Corfù e Butrinto
Tra le nostre mete preferite per una vacanza di mare vi è senza dubbio la Grecia, con il suo clima caldo ma ventilato, le mille sfumature di azzurro dell’acqua, la possibilità di abbinare al relax sempre qualche interessante escursione ed in ultimo per l’ottima cucina, senza dimenticare il buon rapporto qualità-prezzo che ha sempre contraddistinto le nostre precedenti esperienze in terra ellenica.
Decidiamo quindi di trascorrere una settimana nella vicina isola di Corfù, che raggiungiamo con un comodo volo diretto da Roma, dove alloggiamo per tutto il periodo all’Elea Beach Hotel, situato direttamente sulla spiaggia di Dassia, piccola località balneare situata a circa 20 minuti di auto a nord dell’aeroporto.
L’arenile è spazioso, la spiaggia è lunga e composta prevalentemente di sassi e sabbia, attrezzata con sdraio ed ombrelloni ed il mare di uno splendido color turchese che, unito alla trasparenza dell’acqua, ci invoglia a tuffarci senza alcun timore. Samuele è il più entusiasta e trascorre molto tempo a mollo con noi che ci alterniamo nel fargli compagnia e sorvegliarlo che non si allontani troppo dalla riva.
Trascorriamo così i primi giorni di vacanza, gustandoci anche dei piacevoli pranzi in un caratteristico chiosco con vista sulla piccola insenatura, facendo piacevoli passeggiate nei dintorni e lunghi bagni al mare alternati a qualche tuffo nella piscina dell’hotel.
Noleggiamo quindi per un paio di giorni una piccola auto con la quale riusciamo a visitare le principali attrazioni dell’isola. Come prima tappa raggiungiamo il centro di Corfù, elegante capoluogo dell’isola, caratterizzato da un dedalo di viuzze lastricate in pietra antica, ricco di antiche dimore bizantine e pittoresche piazze dal caratteristico stile veneziano. Inutile dire come la zona sia tutta molto vivace, ricca di turisti che passeggiano o gustano qualche prelibatezza in uno dei numerosi locali tipici che troviamo in ogni angolo della cittadina.
Ci dirigiamo nella parte vecchia, considerata un vero e proprio gioiello della Grecia moderna, dove vi sono diversi palazzi di interesse storico e culturale come quello di San Michele e San Giorgio, realizzato tra il 1819 e il 1824 su progetto del Colonnello Whitmore ed in passato sede dei cavalieri di San Giorgio e San Michele, da cui l’edificio ha poi preso il nome. Oggi ospita il Museo di Arte Asiatica ed una pinacoteca che comunque decidiamo di non visitare preferendo rimanere a passeggio negli splendidi giardini al cui centro spicca una fontana sormontata dalla statua di bronzo di Sir Frederick Adam, generale scozzese che curò la costruzione dell’acquedotto cittadino.
Facciamo pochi passi e ci troviamo di fronte la splendida chiesa greco-ortodossa di St. Spyridon. Costruita nel 1580, sormontata dal campanile più alto delle isole Ionie, ospita al suo interno le reliquie di San Spiridione, santo protettore di Corfù. Approfittiamo anche noi della vasta scelta di locali per fermarci a mangiare una squisita frittura di pesce e la tradizionale moussakà che tanto piace ad Alessandro.
Nel pomeriggio proseguiamo la visita raggiungendo un altro luogo simbolo dell’isola: il monastero di Vlacherna. Edificato nel corso del XVII secolo, ha la sua principale particolarità nel fatto che si trova in mezzo al mare ed è collegato ad un porticciolo da uno stretto pontile che funge anche da attracco alle barche dei pescatori.
Il monastero è rimasto attivo fino al 1980 ed oggi la piccola e deliziosa chiesa è ancora utilizzata per le celebrazioni religiose oltre ad essere accessibile anche ai turisti.
Ritorniamo verso il centro di Corfù e ci fermiamo per visitare la Fortezza Vecchia che occupa tutta l’isoletta all’estremità orientale della città.
Edificata nel Cinquecento con i resti delle rovine della vecchia Corfù che si chiamava Paleopoli, venne ricostruita in un’area più facilmente difendibile dagli attacchi nemici e successivamente fu circondata da imponenti mura, tanto da renderla un vero e proprio capolavoro dell’architettura militare dei tempi passati.
La Fortezza serviva sia per difendere la città che per controllare tutte le coste vicine e vi accediamo attraverso un ponte che attraversa il fossato per poi raggiungere prima il cortile interno e successivamente, dopo aver percorso una breve galleria, il centro vero e proprio della cittadella. Passeggiamo tra gli stretti vicoli ammirando le antiche costruzioni come ad esempio la vecchia prigione, le caserme e l’ospedale militare fino ad arrivare alla piccola chiesa di San Giorgio, costruita dai soldati inglesi nel 1840 ispirandosi ad un antico tempio greco. Oltre alle bellezze storiche, rimaniamo però soprattutto colpiti dallo splendido panorama che si gode da ogni angolo della fortezza: fantastici scorci della città di Corfù esaltati dall’azzurro del mare che non ci stanchiamo mai di osservare. Samuele trova invece più interessanti i cannoni dorati posizionati, come nell’antichità, verso il mare a difesa dell’Isola da potenziali nemici.
La giornata vola via veloce, cosicché decidiamo di rientrare in serata a Dassia per gustare l’ottimo buffet del resort e fare due passi in paese prima di andare a letto.
Il giorno seguente abbiamo in programma una gita organizzata con destinazione Saranda, in Albania. Incontriamo la guida direttamente al porto dove, disbrigate le formalità di rito, ci imbarchiamo su un veloce catamarano che ci porta in poco più di mezz’ora nella vicina “Terra delle aquile”.
Ci viene lasciato del tempo libero per visitare Saranda, una tra le principali mete turistiche albanesi per via di un clima temperato tutto l’anno e soprattutto per le belle spiagge che la circondano, con un piacevole lungomare, seppur le strutture intorno non hanno certo gli standard qualitativi della nostra costa.
Ci ricongiungiamo con gli altri turisti del gruppo e saliamo su un autobus per raggiungere la destinazione principale del nostro tour: Butrinto. Sono pochi chilometri ma il traffico e soprattutto la qualità della strada fanno si che vi impieghiamo circa un’ora. Il sito merita comunque il disagio del viaggio: immerso nella natura, su una piccola collina circondata dalle acque del lago Butrint, collegato al Mar Ionio dal canale di Vivari sorge l’antico Buthrotum.
L’area fu abitata fin dall’età preistorica con le prime testimonianze giunte fino a noi che risalgono al XII secolo a.C., anche se l’insediamento ha avuto solo dopo l’VIII secolo a.C. momenti di grande prosperosità. Qui si sono alternate diverse colonie, a partire da quella greca, per arrivare ai romani, artefici fra le altre cose anche di uno splendido acquedotto, fino ai bizantini che vi regnarono in epoche diverse.
In epoca tardo medioevale, dopo una breve occupazione dei veneziani, il sito della città originale venne di fatto abbandonato a causa principalmente delle paludi che si vennero a formare e che rendevano la zona umida e malsana.
Solo negli anni Venti, grazie all’intervento dell’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini, cominciarono i primi scavi esplorativi che portarono alla luce l’antico sito. Le ricerche proseguirono a più riprese per tutto il secolo scorso fino a giungere nel 1992, dopo la caduta del regime comunista, ad esser parte dell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Nel 2000 il sito archeologico entrò a far parte del Parco Nazionale di Butrinto, un’area naturale protetta di 86 km quadrati, tra le principali attrazioni turistiche dell’intera Albania.
Veniamo condotti alle mura della città, vicino alle quali ammiriamo una bella torre veneziana di età quattrocentesca. Una volta entrati, la prima attrazione che visitiamo dell’antica città è il Santuario di Esculapio, il dio greco della medicina, quindi raggiungiamo lo splendido teatro greco, costruito intorno alla metà del III secolo a.C., in uso anche durante il periodo romano (poteva ospitare oltre 1500 spettatori), e tuttora ottimamente conservato.
Ci riposiamo qualche minuto, seduti sulle gradinate mentre ascoltiamo la spiegazione della guida, quindi riprendiamo la visita per raggiungere prima i piccoli bagni pubblici caratterizzati da geometrici mosaici, quindi il ben più interessante battistero, edificato presumibilmente nel 500, in stile paleocristiano con 16 colonne di granito e con al centro la vasca del battesimo.
Un altro monumento dell’epoca paleocristiana che ci colpisce molto è la grande Basilica, anche questa risalente al sesto secolo d.C., con tre navate divise da alti muri in pietra.
Attraversiamo la Porta del Lago che si apre nelle mura orientali e saliamo all’acropoli della cittadella sulla cui sommità vi è il castello veneziano. Ci fermiamo qualche minuto a riposare (la giornata è molto calda) nel mentre ammiriamo la bella vista panoramica sul lago di Butrinto ed il canale Vivari.
Terminata la visita riprendiamo l’autobus per tornare a Saranda, dove abbiamo ancora del tempo per visitare la piccola cittadina costiera. Ci fermiamo ad acquistare qualche piccolo souvenir ed a mangiare qualcosa in un affollato locale rimanendo sorpresi dai prezzi estremamente competitivi del cibo, peraltro anche di buona qualità.
Il turismo balneare qui è in forte sviluppo grazie alla bellezza delle spiagge ed allo splendido mare ma Saranda offre anche tesori archeologici assolutamente da vedere come i resti di un’antica Sinagoga fondata da discendenti ebrei che si stabilirono in Albania intorno al 70 a. C., con all’interno degli spettacolari mosaici a pavimento che, secondo gli studiosi, si collocano durante il periodo dell’Impero bizantino.
Dopo l’interessante ed allo stesso tempo divertente gita in Albania torniamo a Corfù per proseguire il nostro soggiorno al mare.
Prima di rientrare in Italia, decidiamo però di dedicare qualche ora alla visita dell’Achilleion, il palazzo dove l’Imperatrice Elisabetta d’Austria, meglio nota come Sissi, amava trascorrere l’estate. Elisabetta acquistò la proprietà nel 1889 per poi farlo completamente ristrutturare secondo le sue indicazioni affidandone l’opera agli architetti italiani Raffaello Caritto ed Antonio Landi. Al palazzo fu dato il nome di Achille perché era l’eroe più amato da Sissi in quanto forte e caparbio disprezzava i re e viveva solo per realizzare i propri sogni.
Il luogo è tra i più visitati dell’isola ed effettivamente la villa, oggi trasformata in museo, con le sue splendide statue e gli affreschi ispirati alla mitologia greca, merita ben più dell’ora di tempo che vi trascorriamo.
Oltre alla bellezza dell’edificio, di un bianco candido, e delle opere in esso contenuto, rimaniamo piacevolmente colpiti dai meravigliosi giardini pensili che lo circondano, dai quali godiamo di spettacolari viste sul mare.
Per il pranzo decidiamo di fare una sosta nella piccola ma deliziosa baia di Palaiokastritsa, dove mangiamo da Dolphin, una tipica taverna greca direttamente sul mare.
Nel primo pomeriggio prendiamo parte insieme ad altre due famiglie ad una simpatica escursione in barca per visitare la “Blue Eye Cave”, una grotta la cui acqua ha un colore blu intenso con centinaia di pesci. Molto bello è anche il panorama che si gode dalle piccole baie che formano la costa rocciosa alternata a spiaggette piene di barche e turisti.
Il giorno seguente si conclude la nostra vacanza a Corfù, isola che ci ha colpito per la bellezza dei panorami ma anche per le tante attrazioni artistiche e culturali presenti. Una gita che non è stata solo bagni al mare, sole, relax e passeggiate ma anche visite ed escursioni interessanti, non ultima quella effettuata nella vicina Albania.