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2011 – Sydney, Cairns e Brisbane

È arrivato finalmente il giorno dell’agognata partenza per l’Australia, un ritorno per me ed Alessandro (ci siamo stati nel lontano 1998 in viaggio di nozze) mentre per Samuele è la prima volta in Oceania. Siamo tutti emozionati e l’organizzazione del viaggio è stata particolarmente curata in considerazione degli scali e del relativo breve tempo a disposizione (22 giorni) per l’intera gita. Partiamo da Roma con un volo della China Airlines e, dopo un veloce scalo a Delhi, arriviamo alla nostra prima tappa: Taipei, nell’isola di Taiwan.

In volo con China Airlines

Dopo aver visitato la città (il cui resoconto lo potete tranquillamente leggere nell’apposita sezione), passati un paio di giorni nel caldo asfissiante tipico in questo periodo dell’anno (siamo in pieno giugno), ripartiamo alla volta di Sydney dove arriviamo dopo poco più di 9 ore di viaggio.

Passiamo velocemente i controlli e finalmente eccoci a vivere la nostra avventura australiana. È ormai tardi, siamo stanchi e ci dirigiamo con un comodo taxi in hotel a riposare. Per il nostro soggiorno abbiamo scelto il Devere Hotel, un discreto albergo situato a Potts Point, venti minuti a piedi dalla famosa baia, centro nevralgico di Sydney.

L’opera House

Nella meravigliosa città australiana, la meta preferita al mondo per Alessandro, rimaniamo 4 giorni e, come da programma, decidiamo di girare quanto più possibile a piedi, senza l’ausilio di trasporti pubblici.

La prima tappa che visitiamo sono i Botanic Gardens, situati peraltro a poche centinaia di metri dal nostro albergo. È un luogo imperdibile per i turisti, un fantastico parco a cielo aperto, con ingresso libero, dove si possono passare ore ed ore ad ammirare particolari ed esotiche piante, oppure uccelli coloratissimi in libertà o semplicemente il panorama della baia della città con sullo sfondo l’Opera House e l’Harbour Bridge.

L’Opera House e l’Harbour Bridge dai Botanic Gardens

Samuele rimane affascinato dagli incontri ravvicinati con i lorichetti, i cacatua, gli ibis ed anche un paio di kokabarra che riposano pigramente su un ramo di un grande albero. Anche noi rimaniamo colpiti dalla bellezza dei giardini, siti peraltro nel pieno centro di una metropoli, che ospitano piante provenienti da ogni angolo del mondo.

Mrs. Macquerie Chair

Proseguiamo attraverso il parco per arrivare ad un punto di osservazione straordinario: la Mrs Macquerie Chair da dove si gode di un fantastico panorama su tutta la baia di Sydney: una foto ricordo da qui è d’obbligo!!! Riprendiamo la passeggiata sempre all’interno dei giardini, costeggiando il mare. Samuele rimane affascinato soprattutto dai cacatua che nel frattempo si sono avvicinati ad una coppia di anziani turisti, intenti a mangiare qualcosa.

I cacatua ai Botanic Gardens

Samuele si avvicina incuriosito ed i simpatici uccelli, di un bianco candido, si posano sulle sue spalle e sulla testa, probabilmente pensando che possa offrirgli anche lui qualcosa di buono. Tiriamo via a forza Samuele, per niente timoroso dell’incontro e riusciamo a convincerlo a riprendere il cammino solo dopo la solenne promessa che ogni giorno saremmo passati per il parco a fare una passeggiata!!!

Attacco dei cacatua!!!

Lasciamo i Botanic Garden per arrivare all’Opera House mentre la brezza marina ci accarezza il viso e i gabbiani ci fanno compagnia con i loro voli e i loro versi. Tutto è molto tranquillo, pulito, accogliente. Ci sentiamo completamente a nostro agio, in una città per noi semisconosciuta ma dove ogni cosa è a misura d’uomo.

Usciamo dai giardini botanici per raggiungere l’Opera House

Il pranzo è frugale: un panino mangiato in uno dei tanti chioschi presenti al Sydney Harbour, vicino a curiosi ibis che non aspettano altro che la caduta di qualche briciola da poter catturare con il loro lungo becco.

Incontro con un paio di aborigeni al porto

Nel pomeriggio visitiamo il centro della città, moderno e senza alcun particolare interesse storico, dopo di ché decidiamo di salire sulla Sydney Tower (o meglio Center Point Tower), l’edificio più alto della città con i suoi 309 m di altezza da dove ammiriamo un panorama mozzafiato della città al tramonto. Una curiosità: la torre, inaugurata nel 1981, fu costruita appositamente per divenire un’attrazione turistica; non ospita infatti al suo interno appartamenti o uffici ma solo un centro commerciale alla base ed un ristorante girevole alla sua sommità!

La Sydney Tower vista dai Botanic Gardens

L’Australia è famosa anche (e soprattutto) per la sua particolare fauna, in particolare per i canguri ed i koala. Dato che Samuele ama molto gli animali, il giorno seguente decidiamo di visitare il Fetherdale wildlife park dove è possibile incontrare larga parte della fauna locale ed addirittura toccare e nutrire i canguri! Lo facciamo prendendo il treno che collega il centro cittadino a Blacktown e successivamente un pullman di linea ci porta direttamente all’ingresso del parco.

Incontro con il Koala

Qui Samuele incontra per la prima volta i koala e la sua felicità è enorme quando può farci la foto insieme e toccare il loro morbido pelo. Il parco ospita decine di esemplari di questo splendido animale, la maggior parte dei quali la vediamo intenta a riposare. Un ranger ci informa infatti che il simpatico “orsacchiotto” australiano è solito dormire anche fino a 20 ore al giorno!

Uno splendido canguro grigio

In questo bellissimo parco si ha la possibilità di ammirare anche numerosi uccelli, wombat, echidna, struzzi, pinguini, diavoli della Tasmania oltre ad un interessante rettilario dove tra le diverse specie vi sono anche un paio di taipan, i serpenti più velenosi al mondo! Larga parte del tempo lo trascorriamo però nel coccolare e giocare insieme ai simpatici e mansueti canguri. Vi è infatti una larga parte del parco dedicata ai marsupiali, compresi i piccoli wallabies, che si fanno accarezzare, avvicinare ed in alcuni casi anche nutrire di cibo che acquistiamo poco prima dagli addetti della struttura.

Un simpatico wallaby

Per i bambini è un’esperienza unica e indimenticabile, ma anche gli adulti, se amanti degli animali, siamo certi passeranno una piacevolissima giornata.

In serata torniamo a Sydney e passeggiamo fino a Darling Harbour dove vi è un’ampia zona pedonale e ricreativa con tanti giochi d’acqua dove osserviamo incuriositi alcuni ragazzini divertirsi tra loro. L’accesso è libero, le strutture tutte pulite e funzionanti, perfettamente integrate nello stile moderno della città, il cui decoro ci fa capire quanto questo popolo sia civile e rispettoso delle regole.

Darling Harbour con, sullo sfondo, lo skyline della città

Samuele approfitta della bella serata e si cimenta in qualche gioco. Nel mentre osserviamo lo skyline della città e la vivacità del luogo, con cittadini e turisti che passeggiano lungo le vie che si iniziano ad illuminare.

Il mare e soprattutto l’oceano ci ha sempre conquistato per la sua vastità ed il suo fascino. Così il giorno successivo decidiamo di effettuare un’escursione con una barca veloce alla ricerca delle balene: il famoso “whale watching”. La partenza è davvero molto entusiasmante, con il motoscafo che vola fra le onde ed in breve tempo esce dalla fantastica baia di Sydney. Si va alla ricerca di questi grandi cetacei, presenti in loco solitamente tra giugno e settembre, tra spruzzi di acqua sui k-way fornitici dall’organizzazione e vento in faccia dato dalla sempre elevata velocità di crociera.

Lasciamo la baia per arrivare in mare aperto

Dopo una mezz’oretta facciamo finalmente il nostro primo incontro: una coppia di balene sembrano quasi avvicinarsi ed a breve distanza da noi ci regalano lo spettacolo dei loro tuffi e degli spruzzi emessi in superficie per liberare aria. Samuele rimane sorpreso dall’eleganza ma allo stesso tempo dalla maestosità dei mammiferi: vederli così da vicino ci trasmette anche a noi tutta la forza e la bellezza della natura!

Una balena all’orizzonte

Rientriamo alla baia e Samuele si posiziona sui sedili più esterni, come a voler provare ancor di più l’ebrezza della corsa. Siamo all’inizio titubanti ma poi lo lasciamo stare e fortunatamente va tutto bene e nei giorni successivi più volte ci racconterà di questa splendida escursione vissuta con grande intensità.

Arrivati in porto ne approfittiamo per il consueto veloce spuntino per poi prendere un autobus alla volta di Bondi Beach, spiaggia tra le più famose al mondo per il surf.

Bondi Beach

Arriviamo dopo circa 20 minuti ed una breve passeggiata dalla fermata. Seppur siamo in pieno inverno (qui onestamente molto mite), troviamo molti bagnanti sulla battigia, alcuni bambini che fanno scuola di surf e soprattutto una moltitudine di giovani che cammina, corre e fa ginnastica in spiaggia. Gli australiani amano molto vivere all’aria aperta praticando sport e Bondi Beach è un posto che si addice perfettamente a tutto ciò.

La baia di Bondi Beach

Samuele sarebbe anche disposto a sfidare le onde ma alla fine addiviene a più miti consigli e si accontenta di bagnarsi solo le gambe…nonostante l’acqua sia gelata!!! Ritorniamo in centro e ne approfittiamo per una camminata by night molto suggestiva sulla splendida baia. Il ponte illuminato insieme all’Opera House rendono il posto veramente magico.

Un folto gruppo di pipistrelli nei giardini botanici

Il mattino seguente, dopo la consueta passeggiata all’interno dei botanic garden con tanto di incontri ravvicinati con i cacatua, prendiamo il traghetto per raggiungere la vicina spiaggia di Manly, altro splendido lungomare molto amato dai locali per la pratica degli sport acquatici ma anche meta per chi vuole evadere dal centro cittadino e rilassarsi in queste meravigliose spiagge non sempre affollate.

In spiaggia a Manly

Facciamo una bella passeggiata scoprendo varie baie molto graziose, luoghi dove fare il barbecue o anche un semplice picnic e tanti locali in cui mangiare se non ci si è organizzati con il fai da te. La giornata è splendida e quasi ci dispiace rientrare a Sydney ma abbiamo un’altra sorpresa per Samuele che non possiamo fargli perdere: la visita al famoso acquario con tanto di tunnel trasparente dove si cammina in mezzo a razze, squali di diversi tipi e giganteschi pesci che (purtroppo o per fortuna…) non abbiamo mai incontrato in mare aperto. Samuele ci passeggia avanti e dietro, quasi a voler accompagnare i pescioloni da una parte all’altra della vasca!

Surfisti a Manly

Purtroppo nel pomeriggio apprendiamo dai media locali che l’aeroporto di Sydney è stato chiuso a causa delle ceneri del vulcano Puyehue che il vento ha trasportato addirittura fino alle coste australiane. Non è dato sapere i tempi per la riapertura e noi abbiamo un volo programmato per le 13 verso Cairns. Cosa facciamo? Passiamo minuti a decidere come muoverci. Tentiamo la sorte di attendere gli sviluppi della situazione oppure troviamo qualche alternativa?

Il dugongo

Decidiamo di non rischiare!!! Noleggiamo la macchina da Sydney alla volta di Brisbane e cambiamo il volo al fine di raggiungere Cairns in serata e non variare il resto del programma. Partiamo alle 3 di notte, ci attendono mille chilometri precisi di strada e non possiamo permetterci di perdere il volo!!!

Il viaggio è lungo ma molto rilassante perché la strada è comoda e passa in mezzo alla vegetazione con poco traffico, tanto che Samuele ha la possibilità di vedere dei canguri liberi in natura. Dopo dodici ore ed alcune soste giungiamo in perfetto orario nella principale città del Queensland da dove prendiamo l’aereo per Cairns.

Appena atterrati e ritirati i bagagli, stanchi per la lunga giornata appena trascorsa, ci facciamo portare da un taxi all’Aspect Central, un tipico motel, confortevole e pulito, situato in ottima posizione rispetto al mare ed al centro della piccola città, famosa per trovarsi a ridosso della foresta pluviale ed a poca distanza dalla barriera corallina più grande al mondo.

Prima cena a Cairns: filetto di barramundi per Samuele

Qui passeremo i prossimi 4 giorni del nostro viaggio con l’obiettivo di far conoscere a Samuele un altro angolo di mondo che noi avevamo già avuto modo di scoprire 13 anni prima.

La prima escursione che decidiamo di effettuare è la visita di Kuranda, un vero e proprio must per i viaggiatori ed i turisti che visitano il Queensland.

Si parte con il Kuranda Scenic Train

Di buon mattino prendiamo un vecchio treno con tanto di carrozze d’epoca che percorre la spettacolare “Kuranda Scenic Railway” e, dopo una sosta per ammirare il panorama con una scenografica cascata incastonata della foresta pluviale, raggiungiamo il piccolo villaggio di Kuranda.

Sosta lungo il percorso della Kuranda Scenic Railway

Qui facciamo subito una bella passeggiata nei sentieri che costeggiano la foresta. Il clima è caldo e umido ma la folta vegetazione ci permette di camminare senza alcuno sforzo nelle passerelle in legno che perfettamente si inseriscono nello scenario naturalistico.

Una tappa che non possiamo perderci è la visita del Birdworld, un vero e proprio santuario dei pennuti, di varie razze e dimensioni, dove è possibile camminare all’interno di una grandissima voliera circondati da uccelli coloratissimi di ogni tipo e specie. Samuele ne approfitta per accarezzare dei simpatici pappagalli che prendono subito di mira il cappello ed i bottoni del giacchino di Alessandro.

All’interno del parco Birdworld

Anche la visita all’attigua voliera delle farfalle si dimostra altrettanto interessante. Si possono osservare una moltitudine di specie di diverse dimensioni e colori. Molti esemplari si poggiano sui nostri vestiti ed impariamo qua che non è possibile toccarle al fine di non arrecare danni alle loro delicatissime ali. Samuele rimane molto colpito anche dalla piccola sezione dedicata al ciclo vitale di questo particolare animale: dal momento in cui il bruco riesce ad uscire dall’uovo, a quando si trasforma in crisalide ed in ultimo diviene una farfalla completamente sviluppata.

Farfalle a Kuranda

Altro parco presente in loco, che ovviamente non ci lasciamo sfuggire, è il Koala Gardens. Qui incontriamo nuovamente gli amati canguri (una mamma addirittura che saltella con il proprio cucciolo nel marsupio) e soprattutto i dolcissimi koala e finalmente Samuele può esaudire uno dei suoi più grandi desideri del viaggio: tenere in braccio il marsupiale per una foto ricordo!

Finalmente Samuele prende in braccio il koala

Il pomeriggio avanza e, non prima di aver effettuato una passeggiata tra le bancarelle e gli stand del mercato locale, decidiamo di rientrare in città per la cena tramite la cabinovia anziché il trenino preso alla mattina. Lo Skyrail è di fatto non solo un mezzo di trasferimento (in poche decine di minuti si è nuovamente sulla costa) ma soprattutto una vera e propria attrazione turistica. Il tragitto è infatti molto emozionante in quanto, correndo la cabinovia sopra la foresta, si sfiorano in più di un’occasione le cime degli alberi di alto fusto e si gode di un panorama mozzafiato sulla vegetazione sottostante e, successivamente, sull’oceano che sembra quasi venirci incontro.

Panorama dallo skyrail: la foresta pluviale e sullo sfondo l’oceano

Durante il percorso facciamo anche un paio di soste con relative brevi passeggiate nel mezzo della foresta, con Samuele che cerca in ogni angolo animali ed uccelli da fotografare.

Le serate che passiamo a Cairns sono tutte piacevoli, fatte di lunghe camminate sulla Esplanade, acquisti di souvenir, tra i quali anche un piccolo didgeridoo e cene in ristoranti quanto più possibili locali (in un paio di occasioni abbiamo anche mangiato l’ottimo filetto di barramundi!!!).

Il famoso didgeridoo

Una giornata della nostra vacanza decidiamo di viverla interamente in città. Di buon mattino iniziamo il nostro peregrinare con una visita alla zona dei giardini botanici locali. Qui sembra che ogni città abbia un proprio parco utilizzato soprattutto dagli abitanti del luogo per fare attività fisica, passeggiare o semplicemente rilassarsi all’ombra di qualche albero secolare.

A passeggio nei dintorni di Cairns

Facciamo attenzione a non avvicinarci troppo al piccolo fiume che li attraversa. Ci hanno infatti detto che, seppur in anni precedenti, sono stati avvistati coccodrilli che si erano spinti alle porte della città con le inondazioni che avevano colpito la zona. Samuele approfitta di alcune palestre all’aperto presenti sul lungomare per giocare con qualche attrezzo, alla libera disponibilità di tutti i cittadini e, neanche a dirlo, perfettamente mantenuti.

Palestra a cielo aperto

Arriviamo nel centro di Cairns e, come avevamo notato le precedenti sere, non possiamo che ammirare in funzione la splendida piscina comunale, sede di ritrovo di persone di ogni età. Seppur infatti Cairns si trovi direttamente sul mare, con una lunga e piacevole spiaggia, ne viene di fatto sconsigliata la balneazione per larghi periodi dell’anno per il timore di incontrare i temibili alligatori, nonché per il rischio di squali che (principalmente a largo) popolano la zona ed in ultimo per le meduse i cui tentacoli si sono purtroppo rilevati in diverse circostanze letali per le persone che hanno avuto la disavventura di aver toccato.

La piscina pubblica a Cairns

Siamo in ultimo colpiti dalla presenza di numerosi barbecue e relative attrezzature presenti in aree verdi spesso a ridosso dell’oceano, dove famiglie e gruppi di amici si riuniscono per cucinare della carne e del pesce dal profumo intenso.

Passata una giornata in completo relax, decidiamo il giorno successivo di fare la classica escursione alla foresta pluviale, compreso il mitico Cape Tribulation.

Partecipiamo ad un tour insieme ad altre 10/12 persone. Ci accompagna una guida/autista esperto del luogo. Dopo oltre un’ora e mezza di viaggio ed una sosta in un piccolo e caratteristico cottage per la colazione, arriviamo al Daintree National Park, dove la natura incontaminata la fa da padrone.

All’interno del Daintree National Park

Veniamo accompagnati all’interno della foresta, con la guida che ci spiega i tipi di alberi che incontriamo ed i versi degli uccelli che si ascoltano in lontananza. Samuele cerca di afferrare il più possibile ma ancora il suo livello di inglese è ovviamente modesto e ci chiede spesso di tradurre (cosa che proviamo a fare non senza fatica) tutto quanto racconta il bravo accompagnatore.

Samuele a confronto di un gigantesco albero della foresta pluviale

L’escursione prevede anche una crociera sul Daintree River, un grande fiume infestato dai temibili coccodrilli australiani. Ne vediamo diversi, la maggior parte dei quali crogiolarsi al sole, alcuni di piccole dimensioni mentre un paio di esemplari ci sembrano veramente notevoli.

Mini crociera sul Daintree River

Durante la gita il battello si sposta da una riva all’altra al fine di poterci far meglio ammirare gli animali, a volte arrivando a pochi metri da essi. In uno di questi zigzagare vediamo anche un serpente di color giallo arrotolato su un ramo che la guida ci dice essere comunque innocuo per l’uomo.

Nel pomeriggio, dopo la sosta per un frugale pranzo in un caratteristico locale nel mezzo della foresta, arriviamo alla mitica spiaggia di Cape Tribulation, così battezzata addirittura dal capitano James Cook nel lontano 1770.

Le mangrovie vicino alla spiaggia di Cape Tribulation

Qui la foresta si unisce al mare per mezzo di una piccola spiaggia sabbiosa dove ci vengono indicate delle orme di casuario che Samuele guarda con curiosità ed anche un poco di timore, avendoci detto la guida che possono essere anche aggressivi se inavvertitamente avvicinati. Non solo la spiaggia ma anche (e soprattutto) il mare incute timore: oltre gli squali e le meduse giganti vi è il costante ed elevato pericolo di incontrare i pericolosissimi coccodrilli australiani!!!

La spiaggia di Cape Tribulation

Qualche altra sosta con relative passeggiate a scoprire cascate incastonate nel verde della foresta ed eccoci di rientro a Cairns giusto in tempo per gustare una cena a base di pesce in un delizioso ristorantino lungo le Esplanade.

Visitare Cairns e non andare sulla barriera corallina è cosa impossibile. Ed infatti la mattina seguente con un traghetto andiamo a Green Island, una bellissima isola di sabbia bianca situata a largo della costa del Queensland. La raggiungiamo in breve tempo ed appena arrivati facciamo un veloce giro della piccola isola, verde e ben tenuta dai pochi locali residenti.

Green Island

Al centro troviamo anche un piccolo zoo con all’interno solo coccodrilli, uno dei quali veramente gigantesco!!! Ci sono anche alcuni cuccioli e Samuele ne approfitta subito per farsi una foto ricordo con un esemplare di pochi mesi di vita.

Incontro con un giovane coccodrillo nel piccolo zoo dell’isola

Trascorriamo l’intera giornata in questo piccolo paradiso terrestre tra bagni, passeggiate e relax in spiaggia. Rimaniamo piacevolmente colpiti dai numerosi pesci, di diverse dimensioni e colori, che incontriamo durante lo snorkeling: non occorre certo essere sub professionisti per divertirsi da queste parti, bastano maschera e boccaglio ed il gioco è fatto!!!

Un esemplare di egretta sacra a Green Island

Io e Samuele facciamo anche una breve escursione in barca durante la quale avvistiamo alcuni delfini che nuotano a poche decine di metri da noi! Che bello sarebbe farci un bagno insieme!!!

Lasciamo per l’ultimo giorno l’escursione più “particolare” che decidiamo di fare a Cairns: un safari con partenza nel primissimo pomeriggio all’interno della foresta pluviale alla ricerca dell’ornitorinco. Un animale che vive nei fiumi o nei torrenti non facile da incontrare. Il gruppo questa volta è composto da solo 5 persone e la guida, non appena arrivati in loco, ci avvisa subito di fare attenzione a dove mettere i piedi e di non toccare nulla. Nella zona non è raro poter incontrare serpenti, ragni o anche rospi velenosi. Siamo un poco preoccupati e seguiamo puntualmente tutte le indicazioni del nostro ranger. Camminiamo per oltre un’ora ma degli ornitorinchi nessuna traccia. In compenso la guida raccoglie da terra con molta attenzione un rospo delle canne, un anfibio anch’esso velenoso che è stato introdotto negli anni ’30 in Australia dalle Americhe e che mai avevamo visto in natura.

Il rospo delle canne

Continuiamo nella passeggiata, costeggiando un torrente tra arbusti ed alberi di tutte le dimensioni. Arrivati a quello che sembra essere una piccola diga, la nostra guida ci indica finalmente tre piccoli esemplari di ornitorinco! Nuotano indisturbati nelle acque e sembrano neanche accorgersi della nostra presenza. Rimaniamo diversi minuti ad osservarli, pensando quanto sia bello vedere in libertà animali solo visti in tv o al massimo in qualche acquario sparso nel mondo. Il fascino di questi incontri sta proprio nella difficoltà della ricerca e, quando si è fortunati, nella soddisfazione di poter ammirare esemplari così particolari nel loro habitat naturale.

La zona del torrente dove abbiamo incontrato gli ornitorichi

La giornata sta volgendo al termine e, dopo una cena in una sperduta pizzeria peraltro gestita da italiani da poco arrivati in Australia, la guida ci porta alla scoperta della foresta “by night”. Veniamo dotati ognuno di torce e, facendo attenzione a non toccare con le mani nulla onde evitare rischi di punture dei ragni, molto diffusi qui, ci reintroduciamo nella foresta attraverso però comode passarelle in legno. Questa volta la “caccia” è più semplice e riusciamo ad avvistare anche abbastanza facilmente opossum e canguri degli alberi. Procediamo in silenzio con davanti a noi un concentratissimo Samuele, intento a scovare ogni singolo canguro gli capiti a tiro!!! Un’esperienza davvero divertente e per certi aspetti da brividi che non scorderemo mai!!!

Un ragno incontrato nella notte

La mattina seguente lasciamo Cairns con il desiderio di tornarci prima possibile e voliamo verso la nostra ultima tappa australiana: Brisbane.

Questa volta non siamo solo di passaggio ma decisi a visitarla con l’attenzione che merita. La città è grande, ordinata, pulita (come tutte le altre città australiane…) e ricca di parchi e zone dedicate soprattutto ai più piccoli ed alle loro famiglie. Una di queste è South Bank, un quartiere situato sul fiume con ristoranti, locali commerciali, piccole aree verdi con barbecue e soprattutto una splendida piscina aperta a tutti i cittadini.

Brisbane, South Bank

Al di là del Brisbane river troviamo il classico Botanic Garden, non certo ai livelli di quello di Sydney ma anch’esso molto affascinante e ricco di alberi che rappresentano per la città un vero e proprio polmone verde. Durante una delle nostre passeggiate, al tramonto, Samuele riesce a scorgere su un ramo non molto alto addirittura due splendidi esemplari di barbagianni.

Panorama di Brisbane

Una giornata la dedichiamo completamente all’escursione a Moreton Island, la terza isola di sabbia più grande al mondo, gita preventivamente organizzata da Alessandro direttamente dall’Italia. Vi arriviamo con un veloce catamarano e, dopo una breve spiegazione delle caratteristiche del posto, veniamo accompagnati al Tangalooma Island Resort, il principale albergo dell’isola, perfettamente integrato con l’ambiente circostante. Iniziamo con curiosità ad effettuare brevi passeggiate alla scoperta dell’entroterra. Tutto il terreno è composto da sabbia, gli alberi nascono e vivono sulla sabbia, ed a poche centinaia di metri dal mare troviamo delle curiose dune dove alcuni turisti si cimentano nello snowboard. Non siamo attrezzati né interessati a provarlo ed Alessandro e Samuele si accontentano di fare lunghe corse e scivolate, divertendosi ugualmente senza però rischiare l’osso del collo!

Moreton Island, dune di sabbia

Sull’isola ci sono tantissimi uccelli che incontriamo nel mentre camminiamo ma quelli che più colpiscono la nostra attenzione sono senza ombra di dubbio gli splendidi e simpatici kookaburra, che si fanno addirittura avvicinare fino a pochi centimetri di distanza.

Gli splendidi Kookaburra

Scende la sera ed eccoci giunti alla principale attrazione della nostra escursione, il motivo che ha ci ha spinto ad effettuare questa gita (peraltro anche molto costosa): l’incontro in natura con i delfini. Alessandro aveva organizzato tutto dall’Italia senza dire nulla a Samuele che rimane stupefatto nell’apprendere della possibilità da lì a breve di poter incontrare uno dei suoi animali preferiti. Questo è infatti uno dei rarissimi posti al mondo dove, ogni sera, una decina di delfini arrivano fino alla riva a prendere il pesce dai bagnanti. L’organizzazione è maniacale, curata al minimo dettaglio ed è vietato toccare i mammiferi con i ranger che (giustamente) controllano ogni mossa dei turisti. Samuele è davanti a noi, tiene tra le sue mani il pesce datole dall’addetto in spiaggia, entriamo nell’oceano fintanto che l’acqua non ci arriva fino alle cosce e… passati pochi secondi ecco avvicinarsi uno splendido esemplare di delfino che delicatamente gli prende il giusto premio sfiorando appena le dita. Facciamo anche noi la bella esperienza di questo particolare incontro, quindi un gentile ranger permette a Samuele addirittura di fare il bis!

Tramonto a Moreton Island

Non vorremmo mai venir via da un posto così magico ma il traghetto ci aspetta per riportarci al porto, dove arriviamo dopo una traversata di oltre un’ora in un mare che nel frattempo è diventato particolarmente burrascoso (per qualche minuto abbiamo avuto veramente paura…).

La giornata seguente la dedichiamo quasi interamente alla visita del Lone Pine Koala Park, la più grande riserva di koala al mondo!!!

All’interno del parco, nella zona del ristorante

Qui, oltre ai simpatici marsupiali incontriamo ancora una volta tanti canguri ai quali è possibile dar da mangiare, oltre ad emu, lorichetti e tanti altri animali tipici del continente australiano. Vi arriviamo con un autobus di linea che il parco è ancora chiuso tanta è la voglia di visitarlo! Effettivamente appena entrati ci rendiamo conto di come gli animali siano trattati con la massima cura ed attenzione, in spazi molto ampi. Un esempio lo sono i numerosi canguri, di diverse dimensioni, che incontriamo in un immenso recinto.

Uno splendido esemplare di canguro… sdraiato

Acquistiamo del cibo specifico per i marsupiali ed iniziamo ad avvicinarci a questi splendidi animali. Abituati ai turisti, il fatto che è ancora mattino presto, ecco che in breve siamo circondati da diversi esemplari che vengono a mangiare direttamente dalle nostre mani. Samuele è talmente felice che non ne vuol sapere di uscire dalla zona, tanto più dopo che ha visto esserci anche alcuni emu, ai quali ci avviciniamo con maggior circospezione.

…ed un altro dritto sulle sue zampe!!!

Molto carino e divertente è anche lo spettacolo con i cani che conducono un piccolo gregge di pecore merinos lungo una sorta di percorso con ostacoli e trabocchetti, per poi raggrupparli davanti ai nostri occhi. Ma il pezzo forte del parco è senza ombra di dubbio la presenza di circa un centinaio di esemplari di koala. Vivono in diversi spazi, separati in base al sesso, all’età ed alle simpatiche che i vari esemplari di questi splendidi animali hanno verso i loro simili.

Passeggiata con un emu

Passeggiamo a lungo tra questa sorta di piccoli bungalow aperti, dove incontriamo alcune mamme con cuccioli, altri koala che mangiano foglie di eucalipto e la maggior parte che invece è intenta nella loro attività prevalente e preferita: dormire!!!

Qui Samuele ha anche la possibilità di prendere un piccolo esemplare in braccio per farci una foto, ed ovviamente lo accontentiamo molto volentieri!!!

Altro incontro con il koala

Dopo aver mangiato all’interno del parco in un’area circondata dai koala, riprendiamo la visita del parco raggiungendo un angolo abbastanza isolato dove, ad orari prestabiliti, viene offerto del cibo a centinaia di lorichetti che nel frattempo si sono radunati sui rami vicini. Prendiamo in mano dei piccoli “trespoli” nei quali è contenuto il prezioso alimento ed ecco che siamo circondati da questi simpatici, coloratissimi e chiassosi pappagallini. Ci salgono da tutte le parti: sulle braccia, sulle spalle, sulla testa…inutile dire come Samuele si diverta mentre io sono un poco più preoccupata di non ricevere qualche loro ricordino!

I simpatici lorichetti

Facciamo un ultimo giro durante il quale ammiriamo i dingo, alcuni pipistrelli di notevoli dimensioni, il rettilario, i wombat e dei piccoli pinguini, quindi lasciamo il parco per rientrare in centro.

Brisbane è veramente una città piacevole da girare, dove si percepisce un’elevata qualità di vita e dove si ha la sensazione che l’uomo abbia trovato il giusto compromesso con la natura.

Brusbane, Riverside

L’ultimo giorno a Brisbane lo trascorriamo privilegiando il relax, le passeggiate nei parchi e sul lungofiume ed anche un tour gratuito sul traghetto Hopper City che permette a turisti e residenti di spostarsi da un luogo ad un altro della città. Il panorama che godiamo dal Brisbane River è molto piacevole, specie quando oltrepassiamo lo Story Bridge, l’iconico ponte che dal 1940 collega il centro cittadino a Kangaroo Point.

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo l’aeroporto dove ci attende un volo della China Airlines per portarci prima a Taipei, quindi in India, a Nuova Delhi, dove abbiamo in programma un breve stop-over per visitare la città.

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