2004 – Cipro
È il primo Natale di Samuele e, come fatto negli anni precedenti, decidiamo di festeggiarlo con un bel viaggio all’estero. Quest’anno è la volta di Cipro, terza isola del Mediterraneo per grandezza dopo la Sicilia e la Sardegna, luogo ricco di storia e cultura essendo stata crocevia per millenni tra l’Europa, l’Asia e l’Africa.
Raggiungiamo l’aeroporto di Larnaca dopo aver effettuato un rapido scalo ad Atene, utile anche per poter far fare una poppata in tutta tranquillità al piccolo Samuele.
In serata siamo al nostro hotel di Nicosia, l’Holiday Inn, un confortevole ed elegante albergo che sorge a pochi passi dal centro storico della capitale cipriota che oltre a disporre di ogni comodità e servizi di ottimo livello (5 meeting room, un centro benessere, piscina coperta, 2 bar di cui uno, il Peninsula sushi, tipicamente giapponese), ha al suo interno ben tre ristoranti: l’italiano Vivere, l’internazionale Marco Polo ed il giapponese Bonzai, dove degustiamo la nostra prima, ottima, cena.
La mattinata seguente effettuiamo un giro conoscitivo della capitale cipriota, situata proprio al centro dell’isola, che conta oltre 200.000 abitanti ed è l’unica città al mondo ancora divisa in due zone da un muro, dopo la caduta di quello di Berlino. Dal 1974, anno dell’invasione turca, la cosiddetta Linea Verde segna il confine tra la Repubblica di Cipro e la parte dell’isola sotto la giurisdizione turca. Il luogo è interessante da vedere per ciò che rappresenta, ma da un punto di vista artistico offre ben poco.
Dopo un veloce spuntino presso lo Starbucks Coffee (è infatti il giorno di Natale e praticamente quasi tutti i locali sono chiusi), girovaghiamo con molta tranquillità nell’antico nucleo storico di Nicosia che si raccoglie all’interno delle antiche mura veneziane.
Principalmente passeggiamo per la via commerciale Ledra, lungo la quale ci fermiamo a visitare la Torre di Shacolas con tanto di osservatorio da quale si ha una bella visuale della città.
Raggiungiamo il vecchio quartiere di Laiki Geitonia, zona pedonale con edifici risalenti al 1700, gallerie d’arte e numerosi negozi di souvenir, dove ci incuriosiamo nell’osservare ed acquistare piccoli ricordi.
Raggiungiamo nel pomeriggio l’Archbishop’s Palace, il palazzo arcivescovile che però non è visitabile dall’interno e dobbiamo quindi accontentarci di scattare qualche foto dall’esterno del maestoso edificio.
Quindi è la volta di una veloce visita alla Omeriye Mosque (un tempo chiesa agostiniana di Santa Maria. oggi moschea aperta sia ai fedeli che ai turisti), per poi arrivare fino alla Bayraktar Mosque (una piccola Chiesa ortodossa trasformata dopo la prima invasione turca anche questa in moschea).
Inizia ad essere buio e ci fermiamo ad ammirare la principale piazza della città, Eleftheria Square, completamente illuminata e frequentata anche dai pochi turisti presenti nella capitale. Centro delle principali manifestazioni ed attività ricreative e culturali della nazione, rimaniamo sorpresi dal traffico presente nonostante la giornata di festa, mentre da un punto di vista artistico il luogo non merita particolare attenzione.
Il giorno seguente lasciamo Nicosia per una gita nella città di Larnaca che raggiungiamo a bordo di un taxi collettivo insieme ad altri 5 occupanti. Cittadina tranquilla, tutta “belle époque” fonda la sua storia nella leggenda del regno di Kition, antica città-stato fondata da Khittim, nipote di Noè.
Trascorriamo la mattinata a passeggio sul lungomare cittadino, godendoci uno splendido sole (ci sono addirittura alcuni coraggiosi che ne approfittano per fare un tuffo in mare) e la dolce compagnia del piccolo Samuele. Dopo aver pranzato in un ristorante sito proprio di fronte alla lunga spiaggia, andiamo a visitare l’interessante chiesa di Agios Lazaros, costruita nel IX secolo su quella che era la tomba di San Lazzaro. La chiesa, con impianto a 3 navate, è stata scrupolosamente restaurata nel XVII secolo e può essere considerata uno dei più significativi esempi di architettura bizantina. Lasciata Larnaca, rientriamo a Nicosia con il medesimo taxi collettivo della mattina.
Considerato il tempo mite, abbiamo la possibilità di effettuare una breve passeggiata nel centro storico cittadino prima di rientrare in albergo per la cena. La serata la trascorriamo nel caratteristico ristorante Pago Pago, situato nelle immediate vicinanze dell’hotel di cui apprezziamo non solo l’ottimo cibo ma anche la piacevole atmosfera stile “polinesiana”.
Il giorno successivo, dopo un’abbondante colazione, ci dirigiamo verso il Ledra Palace, la zona sotto il controllo dei Caschi Blu, tramite la quale si accede alla parte turca. Qui attraversiamo velocemente prima il controllo greco, quindi compiliamo un modello per avere l’accesso a Cipro del Nord, dove comunque possiamo restare fino al massimo alle ore 17.00 del giorno stesso.
Dopo poche centinaia di metri raggiungiamo piazza Atatürk, la principale di Nicosia Nord che, durante la dominazione britannica rappresentava addirittura il centro amministrativo dell’isola. Al centro si erge la colonna che un tempo reggeva il Leone di San Marco, poi sostituito con una sfera in rame brunito, simbolo dell’impero turco. Dalla piazza ci dirigiamo verso il Büyük Han, un caravanserraglio fatto costruire dai turchi subito dopo la conquista dell’isola (1572). Si tratta di un edificio lungo e stretto, che si sviluppa intorno a un cortile con 68 stanze disposte su due piani; gli ambienti del livello superiore erano adibiti ad alloggio, mentre sul cortile si affacciavano i magazzini. Ogni stanza della locanda era dotata di un camino, cui corrispondeva un comignolo esagonale tuttora visibile sopra il tetto. Sopra una scalinata ottagonale al centro del cortile si trova ancora oggi una moschea con la vasca per le abluzioni.
Dopo una breve passeggiata all’interno di un piccolo mercato tipicamente turco, raggiungiamo la vicina Moschea di Selimiye. Ricavata dalla chiesa cattolica di S. Sofia (XIII secolo) e successivamente trasformata in luogo di culto musulmano, conserva ancora la struttura e gli elementi architettonici gotici. Possiede una coppia di minareti che per la loro altezza rappresentano il punto di riferimento di Nicosia e sono individuabili a parecchi chilometri di distanza dalla città.
Anche se con qualche piccola difficoltà legata al dedalo di strade ed alla totale mancanza di indicazioni, ritorniamo al Ledra Palace ed in breve tempo lasciamo Nicosia Nord per tornare nella Repubblica di Cipro.
Prima di rientrare in hotel per la cena visitiamo la Faneromeni Church (Chiesa dell’Apparizione), la più grande di Nicosia, quindi ci dirigiamo alla Piazza Archiepiskopou Kyprianous, dove ammiriamo la Cattedrale di St. John, l’Archbishopric, il Makarios Cultural Centre ed il National Struggle Museum. La Cattedrale di San Giovanni sorge sui resti di un’abbazia benedettina e fu fatta costruire dall’arcivescovo Nikiforos nel 1662.
Interessante è anche il Makarios Cultural Centre con il Bizantine Museum and Art Galleries, dove ammiriamo una splendida collezione di icone dal IX al XVIII secolo, dipinte sia su stoffa che su legno. A poca distanza osserviamo l’imponente statua dell’arcivescovo Makarios, primo presidente della Repubblica (1960), testimonianza dell’importanza di questo personaggio politico e della considerazione che il popolo cipriota tutto gli ha riservato.
Il giorno seguente è l’ultimo della nostra breve vacanza e, prima di lasciare l’isola, visitiamo il vicino Cyprus Archaeological Museum, il più importante museo di Cipro. Fondato nel 1908 sotto il dominio inglese per raccogliere i vari reperti archeologici rinvenuti in loco, il museo ripercorre cronologicamente e tematicamente la storia dell’isola dal Neolitico al primo periodo Bizantino. Tra le opere di maggiore interesse che abbiamo osservato meritano una citazione i vasi di pietra neolitici provenienti da Choirokoitia, il vaso di Kition del XIII secolo a. C., la statua di Settimio Severo e la famosa statua di Afrodite di Soloi.
Prima di lasciare la città effettuiamo un’ultima passeggiata nel centrale quartiere di Lidras fino a raggiungere la Linea Verde, il confine con i territori occupati dove ci fermiamo ad osservare anche con un velo di tristezza il muro che divide in due parti la città, sorvegliato 24 ore su 24 da un militare armato: certamente non il posto più bello ma probabilmente il più significativo dell’Isola!
Nel primo pomeriggio lasciamo la capitale cipriota per raggiungere l’aeroporto internazionale di Larnaca da dove ripartiamo alla volta di Roma.
Cipro è un’isola che, a dispetto delle sue dimensioni offre sicuramente molte attrazioni ai turisti, non ultimo uno splendido mare che purtroppo abbiamo potuto ammirare solo nelle cartoline esposte nei tanti souvenir shop locali. Proprio per questo non è escluso che possa diventare una prossima meta di una tranquilla vacanza estiva!!!