Culture, storia e naturaTaiwan

Ritorno in alto: la nostra seconda visita alla Taipei 101

Durante la tappa taiwanese della crociera dal Giappone, siamo tornati, per la seconda volta, alla celebre Taipei 101, e nonostante fosse una “replica”, l’emozione è rimasta intatta. Anzi, forse amplificata dal ricordo precedente. Sapevamo già cosa aspettarci, ma rivivere quella salita è stato un vero piacere.

Alla base della Torre

Dal porto ci siamo spostati verso il distretto di Xinyi, dove la torre svetta con eleganza tra i palazzi della città. Già da lontano la sua struttura ci cattura: 508 metri di altezza, con quel design che ricorda una serie di pagode sovrapposte. L’ascensore ad alta velocità ci ha portati all’osservatorio in pochi secondi — lo stesso che, al momento della costruzione, era il più veloce al mondo.

Il simbolo della Torre 101

Una volta in cima, la vista su Taipei è mozzafiato: la città si apre come una mappa viva, circondata da colline verdi e attraversata da fiumi serpeggianti. L’atmosfera dell’osservatorio è rilassata, con grandi vetrate e pannelli informativi sulla città e sulla torre.

Visuale dall’alto

Una curiosità affascinante? All’interno della torre è visibile il gigantesco tuned mass damper, una sorta di enorme sfera dorata sospesa tra due piani, che serve a stabilizzare l’edificio durante i tifoni e i terremoti. È uno dei pochi edifici al mondo dove si può osservare questo meccanismo dal vivo e sembra quasi un’installazione artistica.

Il tuned mass damper

La Taipei 101 non è solo un grattacielo, ma anche un simbolo culturale: il design evoca la crescita del bambù, simbolo di forza e longevità nella tradizione cinese. E anche lo stesso numero “101” rappresenta qualcosa di più: il desiderio di andare “oltre” il cento, simboleggiando il superamento dei limiti.

Altra angolazione del panorama

Usciti dalla torre, ci siamo concessi un giro veloce nel centro commerciale alla base, moderno e ricco di boutique e ristoranti. Poi il rientro a bordo della nostra nave, con la consapevolezza che certi luoghi non smettono mai di affascinare, anche al secondo abbraccio.