Horseshoe Bend: quando la natura disegna curve perfette
Durante il nostro on the road tra California, Nevada ed Arizona abbiamo fatto una breve ma indimenticabile sosta all’Horseshoe Bend, quel celebre meandro del fiume Colorado che da tempo avevamo visto in foto… ma che dal vivo è tutta un’altra cosa!!!

Il parcheggio è comodo e ben segnalato, ma la passeggiata per raggiungere il punto panoramico non è proprio una passeggiata di salute! Circa 15 minuti sotto il sole cocente del deserto su un sentiero di sabbia e ghiaia, con qualche saliscendi che fa battere il cuore. Per fortuna avevamo acqua e cappellini, e l’attesa è stata ampiamente ripagata.

Quando siamo arrivati in cima, il panorama ci ha lasciati senza fiato. Il fiume Colorado compie una curva perfetta, quasi surreale, incastonata tra le pareti rosse del canyon che sembrano scolpite da un artista divino. Le acque verdi contrastano con le rocce arancioni in modo spettacolare, e la profondità dell’ansa raggiunge quasi i 300 metri.

Abbiamo cercato il punto perfetto per una foto: non ci sono ringhiere o protezioni, quindi ci siamo mossi con cautela sul bordo roccioso. Il nome “Horseshoe Bend” deriva proprio dalla forma a ferro di cavallo del fiume, visibile solo dall’alto. È talmente iconico che attira migliaia di visitatori ogni anno, soprattutto al tramonto, quando i colori diventano incendiati. Noi però ci siamo fermati in pieno giorno, e la luce verticale ha esaltato ogni dettaglio.

Rimanere lì qualche minuto, in silenzio, ha avuto qualcosa di sacro. Quel luogo parla da sé, racconta secoli di erosione, cambiamenti geologici e forza naturale. Prima di ripartire, ci siamo voltati un’ultima volta: quella curva perfetta sembrava salutarci, conservando la sua magia nel cuore dell’Arizona.