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Dentro la Basilica di Teror: quello che non si legge sulle guide

La visita alla Basilica de Nuestra Señora del Pino è stata uno dei momenti più intensi del nostro viaggio a Gran Canaria. Situata nel cuore di Teror, questa chiesa è molto più di un edificio religioso: è il simbolo della spiritualità dell’isola e il centro di una tradizione che risale al 1481, quando si racconta che l’immagine della Vergine apparve su un pino. Da quell’evento nacque una devozione che ancora oggi richiama migliaia di fedeli ogni anno, in particolare l’8 settembre, giorno della grande festa in suo onore.

La via centrale che porta alla Basilica de Nuestra Señora del Pino

La basilica attuale, costruita nel XVIII secolo, ha una struttura imponente ma sobria, con tre navate separate da archi a tutto sesto e un altare maggiore che custodisce la statua della Vergine del Pino. Questa statua, scolpita in legno e vestita con abiti cerimoniali, viene cambiata più volte l’anno: ogni abito ha una storia, spesso legata a donazioni di famiglie locali o a momenti particolari della vita della comunità.

Foto di famiglia di fronte alla Basilica

Uno degli aspetti più curiosi riguarda il campanile: secondo alcuni abitanti, l’orologio ha avuto per anni un suono irregolare, finché un tecnico del posto non lo ha sistemato con un metodo talmente ingegnoso da non essere mai stato replicato. All’interno della sacrestia, ci è stato raccontato che esiste un registro antico con le firme dei pellegrini più illustri, tra cui anche alcuni membri della famiglia reale spagnola.

All’interno della Basilica

Un altro dettaglio interessante è la presenza di una piccola porta laterale che viene aperta solo in occasioni speciali, come le processioni solenni. Alcuni fedeli sostengono che attraversarla porti fortuna, ma solo se lo si fa in silenzio e con una preghiera nel cuore.

Turisti che affollano la piazza antistante la Basilica

La basilica non è solo un luogo di culto, ma anche un punto di riferimento per la vita quotidiana di Teror. Ogni primo venerdì del mese, le donne del paese portano fiori freschi alla Vergine, e si dice che in quei momenti l’atmosfera cambi, diventando più intensa e raccolta. Che si creda o meno a queste storie, è impossibile non percepire la forza del legame tra la chiesa e la sua gente.