Butrinto: dove Enea incontra Eleno e Samuele una lucertola
Siamo seduti sulle pietre calde del teatro greco di Butrinto. La guida parla, io ed Alessandro ascoltiamo, Samuele no. Lui è troppo impegnato a seguire una lucertola che si infila tra le fessure del muro. La rincorre con lo sguardo, poi si accovaccia e aspetta che riappaia. Intanto, io cerco di raccontargli la storia di Enea.

Secondo Virgilio, dopo la caduta di Troia, Enea naviga verso occidente, in cerca di una nuova patria. Arriva qui, a Butrinto, dove trova Eleno, figlio di Priamo, che ha fondato una città sulle rovine del passato. Una nuova Troia, dice la leggenda, costruita tra le acque e le colline dell’Epiro. Eleno è diventato re e ha sposato Andromaca, vedova di Ettore. Quando Enea li incontra, li trova cambiati, ma ancora fedeli alla memoria della loro città distrutta.

Eleno gli predice il futuro: il viaggio sarà lungo, ma alla fine Enea troverà la terra promessa, dove nascerà il popolo dei Latini. Gli consiglia di non fermarsi, di seguire i segni degli dèi. Enea riparte, ma lascia qui un frammento di sé. Butrinto diventa così una tappa del mito, un luogo sospeso tra la nostalgia e la speranza.

Samuele mi guarda, confuso. “Ma Enea viveva qui?” Gli dico che ci è passato, forse. Che la storia non è sempre precisa, ma che a volte basta una leggenda per dare senso a un luogo. Lui annuisce, poi torna alla sua lucertola. Per lui, Butrinto è un parco di pietre e animali veloci. Per me, è un racconto antico che si mescola al presente.

Camminiamo tra le rovine, ognuno con la propria storia in testa. E forse è proprio questo il bello: viaggiare insieme, ma vedere il mondo con occhi diversi.