2013 – Buenos Aires e Montevideo
Per le vacanze pasquali decidiamo di visitare Buenos Aires e fare una breve crociera fino alle città uruguaiane di Punta del Este e Montevideo.
Raggiungiamo la capitale argentina con un volo diretto Alitalia e, dopo aver sbrigato le classiche formalità d’ingresso, siamo già in taxi alla volta dell’hotel Parlamento, scelto come sempre da Alessandro sul sito booking.com per il suo buon rapporto qualità/prezzo e la comoda posizione centrale.
Siamo veramente stanchi (il fuso orario ma soprattutto le 14 ore di volo non si recuperano facilmente in breve tempo) e pertanto andiamo a riposare senza neanche fare un giro perlustrativo della zona.
La mattina seguente è già ora di imbarcarci sulla MSC Musica per iniziare la tanto attesa crociera. Le procedure non sono molto snelle ma per il pranzo riusciamo ad essere sulla nave. Samuele sembra non aver risentito di niente del lungo viaggio tanto è l’entusiasmo e la felicità di andare in giro per tutti i ponti a scoprire ogni angolo di questa stupenda nave, dotata di tutti i comfort per una vacanza che si rileverà essere molto rilassante ma anche altrettanto divertente.
Il primo giorno è di navigazione e ci permette di apprezzare con gusto la qualità e varietà del cibo offerto a bordo, le diverse attività sportive e non solo che i passeggeri possono effettuare ma soprattutto il piacere di vedere Samuele divertirsi e giocare con altri ragazzi, maggiormente argentini, superando senza alcun imbarazzo tutte le problematiche legate alla lingua.
La mattina seguente arriviamo a Punta del Este, località balneare famosa in tutto il Sud America per le sue bellissime spiagge costeggiate da palme ma celebre anche per la sua vita mondana essendo divenuto il buen retiro di molti vip.
Decidiamo di non effettuare alcuna gita organizzata ma di passeggiare in autonomia per la città, partendo proprio dal lungomare costeggiato da numerosi alberghi.
Arriviamo in breve ad un piccolo porticciolo con alcuni pescatori intenti a sistemare le reti e dividere il pescato per poi poterlo vendere ai clienti già pronti a pochi metri da loro. Mentre osserviamo incuriositi la scena ecco uscire dall’acqua una famigliola di leoni marini che, senza alcun timore, si sistemano a fianco dei pescivendoli in attesa di ricevere qualche appetitoso avanzo!!!
Samuele, che come noi adora gli animali, è davvero divertito da questo incontro e rimaniamo diversi minuti a guardare la scena, del resto non li aveva mai visti così da vicino, in completa libertà.
Un gentile pescatore offre poi la possibilità a Samuele di tirargli un paio di avanzi di pesce che vengono presi al volo da questi splendidi mammiferi.
Continuiamo il giro della città a piedi raggiungendo il vecchio faro, costruito nel 1860 e situato proprio nel centro della penisola, tra ordinate villette a schiera, che aveva in passato lo scopo di facilitare l’orientamento dei marinai lungo la costa.
Vicino al faro siamo attratti da una piccola ma deliziosa chiesa cattolica, la parrocchia di Santa Maria della Candelaria, che ci colpisce per il colore celeste pastello. Interessante anche l’interno con la presenza di un’immagine della Vergine proveniente dalla Spagna.
Riprendiamo la passeggiata per raggiungere la famosa Playa Brava, una lunga spiaggia di soffice sabbia dove emerge una gigantesca mano di pietra, costruita nel 1982 ed in breve tempo divenuta simbolo della città.
Samuele approfitta della bella giornata per un bagno tra le onde dell’oceano Atlantico per poi sgranchirsi le gambe con qualche corsa sulla splendida spiaggia.
Dopo qualche foto con la “mano”, ci riavviamo verso il porto attraversando il centro di Punta del Este, piena di ristoranti, negozi di souvenir e locali alcuni dei quali veramente curiosi e tipici.
Il giorno successivo arriviamo a Montevideo, capitale e principale città dell’Uruguay. Stavolta decidiamo di effettuare un tour organizzato direttamente dalla MSC con guida parlante in inglese e spagnolo, essendo la città molto vasta, con le principali attrazioni che non sono molto vicine tra loro.
Il suo centro è Plaza de la Indipendencia che somiglia molto alle piazze spagnole e che separa la città vecchia dal centro più moderno. Nel bel mezzo della piazza vi è il Mausoleo di Artigas, l’eroe nazionale; sulla piazza inoltre si trovano molti dei monumenti più importanti di Montevideo come la Porta della Cittadella e il Palazzo Salvo. Quest’ultimo è stato progettato dall’architetto italiano Mario Palanti ed è caratterizzato da una torre alta 100 metri. Samuele è molto interessato e scatta diverse foto ai vari monumenti.
Successivamente siamo condotti nel quartiere di Aguada, a nord est rispetto al centro, dove visitiamo il Palazzo del Parlamento, di forma neoclassica e progettato anche questo da architetti italiani.
Ma la tappa che più interessa i maschietti di casa è la prossima: lo stadio dove si è svolto il primo mondiale di calcio, lo Estadio Centenario, un vero e proprio monumento nazionale uruguaiano oltreché tra i principali simboli del football mondiale.
Visitiamo l’interno, con la sua tribuna principale, l’unica che ha una copertura, dal quale si ha una splendida visuale sull’intero impianto costruito nel 1930 per ospitare la prima edizione della Coppa del Mondo di Calcio, vinta dai padroni di casa in finale sull’Argentina.
Terminiamo la visita con un giro all’interno del Museo del Futbol, dove ammiriamo diversi cimeli, trofei, foto e maglie originali dei principali giocatori che hanno fatto la storia della “celeste” contribuendo al raggiungimento dei suoi trionfi, primo fra tutti quello del mondiale del 1930.
Prima di reimbarcarci sulla Msc, facciamo una piacevole passeggiata sul lungomare di Montevideo, caratterizzato da una bella spiaggia molto spaziosa e contornata da diverse aree attrezzate per fare sport ed attività all’aria aperta.
Il giorno successivo terminiamo la nostra minicrociera, arrivando in mattinata al porto di Buenos Aires, dove ci fermeremo per alcuni giorni al fine di visitare e conoscere al meglio questa affascinante città.
La prima tappa la facciamo al Palazzo del Congresso Nazionale, sede del Senato e della Camera dei Deputati argentini. Costruito nei primi del 1900, la struttura è in stile greco romano con una enorme cupola che la sovrasta fino a raggiungere gli 80 metri di altezza.
Da Plaza del Congreso, imbocchiamo avenida de Mayo, costeggiamo il Monolito Kilometro Cero, che simboleggia il punto di partenza della rete stradale argentina e dopo una passeggiata di un paio di chilometri raggiungiamo il vero e proprio cuore della città: Plaza de Mayo, la piazza più famosa ed importante di Buenos Aires, il cui nome deriva dalla protesta che ha dato origine alla Rivoluzione di Maggio del 1810 sfociata poi nell’indipendenza dell’Argentina dalla Spagna del 1816.
In occasione del primo anniversario della rivoluzione, nel 1811, fu costruita la piramide de Majo, monumento storico del paese, che svetta proprio nel centro della piazza.
In fondo a questa grande piazza sorge l’edificio più importante del luogo e, forse dell’intera nazione: la Casa Rosada, sede centrale del potere esecutivo e degli uffici del Presidente della Repubblica Argentina.
Scopriamo con vero piacere che è possibile visitare gratuitamente gli interni così ne approfittiamo anche perché Samuele ci tiene particolarmente, forse incuriosito da alcuni aneddoti raccontati da Alessandro sul luogo e dal fatto che tutti i turisti in zona sembrano convergere verso la Casa.
Il cortile interno è molto suggestivo, perfettamente tenuto e con rigogliose piante che donano freschezza al luogo. Gli interni che possiamo visitare non sono molto lussuosi né particolarmente interessanti da un punto di vista artistico ma lo sono sicuramente per la storia che raccontano. Quello che ci colpisce di più è la sala dove era solita lavorare Eva Peron oltreché ovviamente il terrazzo dal quale si domina tutta la Plaza de Mayo, da dove hanno parlato i vari presidenti al popolo argentino nei tanti momenti difficili che il Paese ha trascorso ma anche luogo dove sono stati osannati gli artefici di grandi imprese, come quando l’Argentina di Maradona vinse il mondiale di calcio nel 1986.
Sempre in Plaza de Majo si trova la bellissima Cattedrale Metropolitana di Buenos Aires, in stile neoclassico, principale sede della Chiesa Cattolica locale. Qui è stato per tanti anni arcivescovo Jorge Mario Bergoglio, solo pochi giorni prima del nostro arrivo divenuto Papa Francesco.
Visiteremo la piazza più volte durante i giorni trascorsi nella capitale argentina, sia durante il giorno che la sera, quando le luci rendono il luogo e soprattutto la Casa Rosada veramente affascinante.
Un momento molto particolare lo viviamo il giovedì pomeriggio, quando assistiamo alla marcia delle madri dei desaparecidos, ossia i dissidenti scomparsi durante la dittatura militare tra il 1976 ed il 1983. Ci sono qualche decina di signore anziane che, ormai da 30 anni, ogni giovedì pomeriggio, camminano intorno all’obelisco indossando dei fazzoletti bianchi in testa con in mano le foto dei figli scomparsi. È un momento veramente toccante nell’osservare i volti di queste povere donne che con tanta tenacia e dopo così tanto tempo, rivendicano ancora il giusto diritto di conoscere la fine dei loro cari.
Sempre intorno alla piazza si trovano inoltre altri edifici di grande pregio, come ad esempio la sede del Banco della Nazione Argentina ed il Cabildo, storico edificio pubblico oggi sede del Museo Nazionale del Cabildo e della Rivoluzione di Maggio.
Un’intera mattinata la dedichiamo al famoso quartiere della Boca, uno dei più caratteristici e visitati della città oltreché sede della mitica Bombonera, lo stadio del Boca Junior.
La zona pullula di ristorantini, negozi di souvenir ed artisti di strada che affollano in particolare la celebre via del Caminito, famosa per i suoi edifici variopinti sullo stile delle vecchie baracche di zinco a ricordo del periodo dell’immigrazione e che ne fanno un vero e proprio museo a cielo aperto. La strada è un trionfo di musiche e colori e rimaniamo affascinati dal clima di festa e di allegria che si percepisce ad ogni angolo misto alle due principali attività del popolo argentino: il tango ed il calcio, quest’ultimo vissuto come una sorta di vera e propria ossessione nazionale!!!
Proprio a pochi passi dal Caminito si trova un tempio del calcio: lo stadio della Bombonera, una sorta di vero e proprio fortino incastonato tra gli stretti vicoli del quartiere, dove gioca le partite casalinghe il Boca Juniors, la principale squadra della città insieme al River Plate.
Samuele è entusiasta di poterlo visitare anche se avrebbe desiderato maggiormente poter assistere ad una partita (cosa che più di un locale ci ha comunque sconsigliato per motivi di sicurezza…).
Il tour inizia con la visita delle tribune per poi passare agli spogliatoi e terminare con il museo, dove sono esposti i principali trofei vinti dal Club. Sia Alessandro che Samuele non si perdono una parola degli aneddoti raccontati dalla guida e soprattutto fotografano ogni angolo dello stadio!!!
Il pomeriggio lo trascorriamo in centro, effettuando in particolare una lunga passeggiata in Avenida 9 de Julio, una delle strade più larghe del mondo, dove ammiriamo l’Obelisco che si erge maestoso in Piazza della Repubblica, diventato uno dei simboli della città. Poco distante incontriamo anche il teatro Colon, uno dei più grandi e soprattutto tra i migliori del mondo per acustica, dove ogni anno vengono rappresentate numerose opere liriche di elevato livello.
Per la cena vi è solo l’imbarazzo della scelta tra i tanti ristoranti presenti in città e soprattutto nella centralissima Avenida Florida, una lunga via pedonale ricca di locali tipici ma anche di variegati negozi, ambulanti, artisti di strada ed improvvisati ballerini di tango. La sera è consuetudine mangiarci un’abbondante grigliata di carne argentina, sempre squisita nei vari ristoranti dove l’abbiamo provata: tenera, saporita e gustosa e con prezzi assolutamente abbordabili specie se si paga in dollari americani (ovviamente contanti)!!!
Altra zona che visitiamo è quella di Puerto Madero, un quartiere tra i più interessanti della città, ricco anche questo di locali e ristoranti con viali pieni di gente che passeggia tranquillamente. Molto elegante e piacevole è il Puente de la Mujer, opera dell’architetto Santiago Calatrava, un ponte mobile pedonale sormontato da un pilastro di ben 39 metri di altezza che lo rendono visibile da ogni angolo del quartiere.
Prima di continuare la nostra passeggiata, ci fermiamo in un bar per gustare il mate, la tipica bevanda argentina che tanto ci ha incuriosito vedendo molta gente portarselo sempre dietro e berlo in ogni momento della giornata. È una bevanda molto nutriente e pure Samuele la gradisce trovandola gustosa e dissetante.
Nelle vicinanze del vecchio porto, facciamo una breve passeggiata lungo un tratto della Riserva Ecologica Costanera, una vera e propria oasi naturale situata a pochi passi dal centro di Buenos Aires.
Lasciamo Puerto Madero per raggiungere il quartiere della Recoleta, la zona residenziale più elegante e lussuosa di Buenos Aires con i suoi palazzi in stile liberty. Facciamo una veloce visita del Centro Cultural per poi arrivare al famoso Cementerio de la Recoleta, un vero e proprio sito culturale e storico, con le tombe di tanti personaggi famosi che hanno fatto la storia dell’Argentina, fra cui quella di Evita Peron.
Durante le nostre giornate a Buenos Aires, non poteva certo mancare una visita a San Telmo, un quartiere multietnico che conserva tutt’oggi un aspetto coloniale molto caratteristico. Qui passeggiamo tra atelier, gallerie d’arte, una chiesa ortodossa e piccoli locali e negozi di souvenir. Raggiungiamo facilmente quello che l’anima del barrio, ovvero il mercatino delle pulci, dove oltre alle classiche bancarelle, ci sono diversi maestri di tango disponibili ad effettuare piccoli spettacoli o a dare lezioni ai numerosi turisti presenti.
Una giornata intera la trascorriamo presso la Estancia di Santa Susana, un tradizionale ranch situato a circa un’ora e mezzo da Buenos Aires che raggiungiamo con una comoda escursione prenotata nei giorni precedenti. Il luogo è meta di molti turisti che, come noi, desiderano per qualche ora poter godere della caratteristica atmosfera della vita dei gauchos della pampa argentina.
Il ranch è veramente molto bello, grande e curatissimo in ogni suo dettaglio. Appena arrivati, dopo averci offerto un drink, facciamo un giro esplorativo della tenuta per poi iniziare a prendere parte alle attività della giornata, prima fra tutte la passeggiata a cavallo.
Sia io che Samuele abbiamo qualche timore all’inizio ma, presa un poco di confidenza con i cavalli, facciamo diversi giri, fintanto che non arriva l’ora del pranzo.
Il cibo, di produzione dell’estancia, ci viene servito all’interno di un grande salone, insieme a molti altri turisti, dagli stessi gauchos che poco prima ci avevano accompagnato con i cavalli.
Il pranzo è veramente squisito, tutto a base di carne alla brace mista a salsicce piccanti e sanguinacci, con tanto di contorni, dessert e vino rosso a volontà!!! Durante il banchetto assistiamo ad uno spettacolo di tango con musiche argentine ed anche diversi turisti si cimentano nel ballo.
Il pomeriggio lo trascorriamo all’aria aperta, passeggiando all’interno del parco prima ed ammirando le evoluzioni dei gauchos a cavallo poi, veramente una bella giornata trascorsa in mezzo alla natura argentina!!!
Torniamo nella vivace Buenos Aires per un’ultima passeggiata in centro che ci conduce inevitabilmente a Plaza de Majo, bellissima e ricca di storia e qui ammiriamo ancora una volta la Casa Rosada, illuminata in tutto il suo splendore con la bandiera argentina che sventola orgogliosa sopra di essa.
Il giorno successivo ci attende il volo Alitalia per tornare a casa, dopo una vacanza veramente entusiasmante, ricca di esperienze diverse ma tutte nuove ed eccitanti. Anche Samuele ha molto apprezzato il viaggio e, alla domanda di quale fossero i 3 momenti che ha preferito, non ha esitato un momento: i leoni marini a Punta del Este, lo stadio del Centenario e la Bombonera…non avevamo alcun dubbio!!!