2022 – Gozo
Decidiamo di iniziare il 2022 con una gita nella vicina Gozo per scoprire ancora di più la bellezza dell’arcipelago maltese.
Nonostante sia il primo dell’anno, partiamo presto da Zabbar alla volta di Cirkewwa, località situata all’estremo nord di Malta, da dove ci imbarchiamo sul ferry diretto alla vicina isola di Gozo.
Abitata da circa 40.000 persone, molto affollata durante i mesi estivi dai turisti ed amata anche dai vicini maltesi per la sua tranquillità, i ritmi blandi e la natura spesso incontaminata, Gozo è un piccolo lembo di terra popolato fin dal V millennio a.C. e che ha poi visto la sua storia, specie negli ultimi secoli, strettamente collegata a quella della vicina isola di Malta.
Arriviamo dopo una traversata di una ventina di minuti, quindi ci dirigiamo con l’auto a Dwejra Bay, un tempo famosa per l’Azure Window (Finestra Azzurra), una vera e propria porta di accesso al mare che purtroppo è crollata a causa dell’erosione dell’acqua e dei venti nel marzo del 2017. La baia rimane comunque molto piacevole e, nonostante il forte vento che ci accompagnerà per l’intera giornata, facciamo una breve passeggiata sulle rocce, sempre facendo molta attenzione a non scivolare.
A breve distanza sorge un piccolo isolotto, Fungus Rock, noto per un particolare tipo di fungo che gli antichi cavalieri pensavano avesse particolari proprietà curative, mentre appena all’interno troviamo una piccola laguna (inland sea) collegata al mare attraverso uno stretto arco naturale circondata da caratteristiche costruzioni locali usate come depositi per le barche.
Riprendiamo l’auto per raggiungere la vicina Basilica di Tà Pinu, il luogo di pellegrinaggio più famoso dell’arcipelago maltese grazie alla sua storia leggendaria che parte dal lontano XVI secolo, quando un messo apostolico in visita su delega di Papa Gregorio XIII ne ordinò la demolizione. Tuttavia, alla prima martellata al muro, l’addetto che stava svolgendo l’opera si ruppe il braccio e, considerato l’episodio un segno premonitore, venne deciso di sospendere l’operazione. In seguito ad un presunto miracolo avvenuto nel 1883, Tà Pinu divenne un famoso luogo di culto tanto da aver ricevuto le visite anche di Papa Giovanni Paolo II nel 1990 e Papa Benedetto XVI nel 2010.
L’isola è molto piccola e anche se le strade sono abbastanza tortuose e strette, le distanze tra un luogo e l’altro sono molto brevi. In pochi minuti siamo quindi a Marsalforn, un piccolo villaggio situato sulla costa est, conosciuto per le sue saline, risalenti addirittura ai tempi dei Fenici e tuttora funzionanti. Si tratta in pratica di vere e proprie vasche, di diverse dimensioni, scavate sulle scogliere dove, solitamente tra maggio e settembre si raccoglie il prezioso prodotto ancora oggi tra i simboli dell’arcipelago.
Dopo aver mangiato una discreta pizza sull’unico ristoro presente nella piccola ma deliziosa Qbajjar Bay, ci dirigiamo verso la Cittadella di Victoria, il luogo probabilmente più visitato dell’intera isola. Vi accediamo attraversando due cinte murarie, nel mezzo delle quali ammiriamo alcune nelle aiuole e giardini, ed una volta all’interno girovaghiamo tra le stradine di questa piccola città fortificata, conosciuta anche con il nome di Gran Castello.
Scattiamo qualche foto alla Cattedrale dell’Assunta ma quello che maggiormente ci colpisce è il bel panorama che si gode dalle mura dei bastioni difensivi, in pratica il punto più alto dell’isola, da dove ammiriamo gran parte dell’isola ed anche alcuni scorci della vicina Malta.
Ritorniamo ancora verso il mare per visitare una delle spiagge più famose ed amate di Gozo, Ramla Bay, che la tradizione vuole essere legata all’Odissea, dal momento che proprio in una grotta sovrastante la baia Ulisse passò sette anni della propria vita prigioniero della ninfa Calipso.
Lungo la strada che ci riporta a Mgarr ci fermiamo ad ammirare l’albero di Natale del villaggio di Ghajnsielem, classificato tra i più belli d’Europa dal sito web di viaggi “European Best Destinations”. Non si tratta infatti del “classico” albero ma di una vera e propria scultura costituita dalla bellezza di 4.500 bottiglie di vetro che compongono una gigantesca sagoma piramidale. Peccato non averla vista illuminata!
Nel tardo pomeriggio lasciamo Gozo con il comodo e veloce ferry che collega ad intervalli regolari le due isole e rimaniamo sorpresi nel commentare tra noi, lungo il tragitto in auto tra il porto di Cirkewwa e Zabbar, come Malta ci sembri ora un luogo molto moderno e caotico rispetto alla sua sorella minore appena visitata!!!