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2022 – Belgrado, Oslo e Riga

Quest’estate abbiamo deciso di visitare tre capitali europee, precisamente Belgrado, Oslo e Riga, distanti tra loro ma ben collegate con comodi e diretti voli aerei.

La prima tappa è Belgrado, città tra le più antiche d’Europa situata nella Serbia centrale, alla confluenza dei fiumi Sava e Danubio, dove arriviamo in prima serata. Lasciati i bagagli al St. Marko Studio, un comodo e pulito appartamentino situato a pochi passi dal centro, ne approfittiamo subito per uscire e goderci la città “by night”.

Prima passeggiata di Belgrado con vista sul Danubio

Ci dirigiamo in Kneza Mihaila, la via dello shopping e dei locali, il cuore pulsante della città e rimaniamo sorpresi dai tanti giovani che ci sono in giro ed allo stesso tempo siamo felici del clima mite che ci permette addirittura di cenare all’aperto gustandoci un abbondante piatto di grigliata mista.

Dopo cena restiamo ancora un poco in centro soffermandoci ad ammirare la bella Piazza della Repubblica dove si trovano il Teatro Nazionale, il Museo Nazionale di Serbia e il monumento equestre al principe Mihailo III.

Piazza della Repubblica

Il mattino seguente raggiungiamo la Fortezza di Belgrado, una delle principali attrazioni della città, che si trova in posizione dominante sulla confluenza della Sava e del Danubio, un luogo strategico per la difesa militare dal quale si aveva il controllo della pianura sul lato nord-ovest.

Vista della confluenza tra il Danubio e la Sava

Le origini del sito sembrano risalire addirittura al III a.C. per opera dei Celti per poi essere successivamente conquistato dai Romani che lo scelsero come insediamento militare permanente già nel 200 a.C..

Nel corso dei secoli il “Castrum” del quale sono ancora oggi visibili i resti, fu distrutto e ricostruito più volte divenendo poi terreno di battaglia tra due grandi imperi come quello ottomano e quello austroungarico. Nella fortezza sono riconoscibili le diverse epoche che l’hanno caratterizzata, infatti la pietra bianca appartiene al periodo bizantino e al tardo periodo serbo mentre quella rossa è tipica del periodo ottomano ed austriaco.

Tra gli edifici architettonici, degna di nota è la Porta del Despota e la Torre Castellana, ingresso principale durante il Medioevo, che rappresentano la parte meglio conservata della Città Alta, risalente alla seconda metà del XV secolo.

Torre dell’orologio

La Torre Castellana seppur gravemente danneggiata dal bombardamento di Belgrado nel 1915, fu ricostruita nel 1938 ed oggi ospita un interessante osservatorio. Nella zona nord orientale della fortezza sorge la chiesa Ruzica, ancora utilizzata come luogo di culto serbo ortodosso che purtroppo non possiamo visitare in quanto all’interno si sta svolgendo un battesimo.

Continuiamo il nostro giro ed ammiriamo la favolosa Statua del Vincitore, progettata nel 1912 per celebrare l’indipendenza serba. Essa fu portata in cima alla collina dove si trova la fortezza nel 1928 ed è rivolta verso l’ex confine austro-ungarico.

Decidiamo quindi di fare una breve pausa ristoratrice in un piccolo locale panoramico sui bastioni della fortezza da cui si gode una vista unica sul lungofiume.

Lo splendido panorama naturale che circonda la fortezza

All’interno della cittadella c’è infatti il grande parco di Kalemegdan, luogo ideale per passeggiare immersi nella natura e godendo allo stesso tempo di panorami strepitosi sulla Sava e sulle colline circostanti. Il parco non è frequentato solo dai turisti ma anche dagli abitanti che qui si ritrovano per bere qualcosa insieme, fare attività sportiva e giocare con i bambini.

Parco di Kalemegdan

Qui si trova anche il Dino Park “Jura Avantura”, un piccolo parco con riproduzioni di vari dinosauri dove i più piccoli possono divertirsi e fantasticare in piena libertà. Lasciamo la zona della fortezza e raggiungiamo il lungofiume, posto ideale per fare footing o passeggiate in bicicletta, essendo peraltro molto ben tenuto e facilmente accessibile a tutti.

Passeggiata lungofiume

Oltre che concederci un po’ di relax vicino alla Sava, abbiamo l’intenzione di raggiungere il Novak Tennis Center dove si allena il grande tennista Novak Djokovic. Questo incuriosisce particolarmente Samuele che è molto appassionato di tennis, anche se il suo interesse è maggiormente per gli atleti italiani. Il centro ha ospitato sette tornei ATP e uno WTA oltre a numerose competizioni minori ed è spesso frequentato dal tennista serbo che purtroppo non siamo riusciti ad incontrare.

All’interno del Centro di Novak Djokovic

Lasciamo il centro di tennis e a questo punto non può esserci niente di meglio che un bel giro in battello sul Danubio, così prenotiamo i nostri biglietti e si parte! Dal fiume abbiamo la possibilità di ammirare la bellissima Belgrado da una prospettiva differente mentre una guida ci dà informazioni sulla storia e le principali attrazioni della città in lingua inglese.

La Fortezza di Belgrado dalla crociera

Navighiamo vicino alla Grande Isola della Guerra di cui ammiriamo la rigogliosa vegetazione, passiamo sotto i maestosi ponti di Beograd ed assistiamo ad un romantico tramonto che si specchia nelle acque della Sava.

Tramonto sulla Sava

La sera deliziamo i nostri palati con un’ottima cena a base di prodotti tipici locali e successivamente passeggiamo per le movimentate vie del centro, sempre molto animato e frequentato da turisti e giovani del posto.

All’interno dello stadio della Stella Rossa

Il mattino seguente andiamo col bus allo stadio della Stella Rossa, del resto la visita degli stadi è un appuntamento fisso data la passione dei maschietti di casa…. Qui prenotiamo il tour completo che ci dà diritto alla visita del museo, degli spogliatoi ed all’accesso al campo da gioco!

Il tunnel che porta all’ingresso del terreno di gioco

Poco distante vi è anche lo stadio del Partizan, altra squadra della capitale serba, meno blasonata ma altrettanto seguita dai tifosi locali.

Lo stadio del Partizan Belgrado

In seguito ci dedichiamo alla storia e visitiamo il Mausoleo di Tito, il monumento funebre costruito sulla collina di Dedinje che ospita la salma del maresciallo Tito.

L’ingresso al Mausoleo di Tito

In questo luogo, il Presidente della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, aveva un ufficio che era chiamato negozio di fiori per la presenza di un giardino coperto. Qui oltre alla tomba di Tito è possibile visitare un museo con i vari regali ricevuti dal maresciallo durante le sue visite all’estero. Dal 2013 nel mausoleo è sepolta anche la moglie Jovanka ed è uno dei siti più visitati di Belgrado.

La tomba di Tito

Successivamente visitiamo il museo Nikola Tesla, fisico e ingegnere elettrico cui si deve la scoperta del sistema elettrico a corrente alternata. Il museo si trova in una palazzina degli anni ’20 nel centro di Belgrado ed è visitabile in gruppi di 60 persone ogni ora. All’interno ci sono delle foto e dei filmati che illustrano le invenzioni del grande Nikola Tesla ed è possibile assistere e partecipare ad alcuni esperimenti. Il museo è piccolino ma nel complesso risulta una visita interessante e gradevole.

Raggiungiamo quindi la bellissima chiesa ortodossa di San Sava, il padre della chiesa ortodossa serba e uno dei fondatori della nazione serba.

Chiesa ortodossa di San Sava

Si tratta della più grande chiesa ortodossa dell’area balcanica concepita per ospitare 10000 fedeli! L’esterno di marmo bianco conferisce sacralità, purezza e leggerezza fino alla croce greca sulla sommità della cupola centrale.

All’interno della chiesa

L’interno in stile neobizantino è decorato con affreschi e mosaici ed incanta per la profondità della luce che dona risalto alle superfici ed ai colori dei mosaici. L’ingresso è gratuito ed è un appuntamento assolutamente da non perdere per chi visita Belgrado.

Altra visuale della splendida San Sava

Lasciamo San Sava per ritornare nel centro storico. Lungo il percorso ci fermiamo ad osservare l’imponente monumento dedicato a Stefan Nemanja, fondatore dello stato medioevale serbo e padre della locale Chiesa ortodossa. L’opera è stata fortemente voluta dal presidente Vucic ed accompagnata da numerose critiche sia per i notevoli costi sostenuti che per l’aspetto ritenuto da molti troppo kitsch. Non ultimo ha destato stupore la scelta di raffigurare l’eroe serbo con una spada in mano anziché la croce visto anche il suo importante ruolo spirituale svolto nella storia nazionale.

Monumento a Stefan Nemanja

Scattiamo qualche foto per poi procedere verso il quartiere di Skadarilja, la zona bohemien della capitale serba. Qui nella seconda metà dell’ottocento si incontravano artisti e intellettuali che organizzavano mostre e dibattiti artistici o letterari elevando questo quartiere a centro del fermento culturale con caffè e ristoranti.

Kneza Mihaila, la via dello shopping di Belgrado

Ancora oggi Skadarija conserva quel fascino con i suoi vicoli pittoreschi, i lampioni in stile, i negozi di souvenir e i ristoranti tipici con musica dal vivo. Ci lasciamo trasportare dall’atmosfera leggera e frizzante allo stesso tempo che caratterizza Skadarija e decidiamo di fermarci a cena in uno dei suoi ristoranti storici, del resto anche il cibo è cultura!

Il giorno seguente andiamo a visitare la città di Novi Sad che raggiungiamo col treno. Si trova a nord di Belgrado ed è anch’essa bagnata dal Danubio e quello che ci colpisce non appena arrivati è la fortezza di Petrovaradin situata sul lato destro del fiume.

La fortezza di Petrovaradin

Saliamo in cima alla collina attraverso un percorso caratterizzato da numerose scale e passaggi anche attraverso brevi ma caratteristiche gallerie che fanno anch’esse parte della fortezza stessa. Arrivati sulla sommità ammiriamo il fantastico panorama e la torre di Ludwig Badenski, diventata il simbolo della città col suo grande orologio. La particolarità dell’orologio è che la lancetta grande indica le ore mentre la piccola i minuti, insomma sono al contrario perché dovevano essere viste più facilmente dai pescatori dal fiume! La fortezza che ha rivestito nei secoli il ruolo di potente roccaforte militare è oggi sede di numerose attività artistiche e culturali come il museo della città.

La torre di Ludwig Badenski

A proposito quest’anno Novi Sad è “Capitale Europea della Cultura“, titolo con cui si riconosce l’eccellenza dell’offerta della città in ambito artistico, gastronomico e culturale ma anche la sua attenzione al turismo sostenibile. Visitiamo poi il centro storico, assolutamente ben tenuto e molto accogliente con colorati palazzi in stile austro-ungarico, bar e locali per tutti i gusti.

Uno splendido palazzo del centro storico

Via Dunavska è la strada principale che costituisce il cuore cittadino e dove amano passeggiare sia i residenti che i turisti affascinati dalla bellezza del centro storico di Novi Sad. Attraverso questo bel viale si raggiunge anche la magnifica chiesa neogotica “The name of Mary Church“, affiancata da un campanile con orologio alto 76 metri.

The Name of Mary Church

Molto interessante anche il Palazzo del Municipio, costruito in stile neorinascimentale nel 1895, sito in piazza della Repubblica. In una delle tante panetterie assaggiamo il kurtoskalacs, un dolce tipico che si può riempire con creme, cioccolato o marmellata: una vera leccornia, da provare assolutamente. Restiamo ancora un po’ in centro dove la piazza è stata allestita per ospitare dei tornei di basket ed altre iniziative sportive molto coinvolgenti: anche questo contribuisce a regalarci un’immagine di Novi Sad vivace ed accogliente, un vero gioiello con grandi potenzialità turistiche.

Rientro a Belgrado…. il Parlamento

Torniamo a Belgrado per trascorrere l’ultima sera, approfittando del clima favorevole per rivedere le zone che più ci hanno colpito come il bellissimo panorama sul fiume Sava che si gode dalla Fortezza o l’originale quartiere Skadarija.

Relax in Piazza della Repubblica

La mattina seguente raggiungiamo l’aeroporto col bus e siamo pronti a partire alla volta di Oslo che Samuele visiterà per la prima volta mentre per me ed Alessandro è un felice ritorno a distanza di quasi vent’anni dal precedente viaggio.

Arrivati all’aeroporto di Oslo raggiungiamo il centro col treno in soli 20 minuti, quindi in breve ci troviamo a lasciare i bagagli all’Anker Hostel e subito dopo siamo pronti per una bella passeggiata nella capitale norvegese.

Prima passeggiata nel centro di Oslo

Ci dirigiamo in uno dei luoghi più iconici della città, ovvero il Municipio, situato a pochi metri dal porto, sulle sponde del Mare del Nord. Completato nel 1950, noto per gli abbellimenti creati dagli artisti più famosi della Norvegia, ci colpisce per il suo colore marrone tendente al rossiccio e per le due torri rettangolari dove spiccano da un lato un grande orologio e dall’altro un complesso di ben 49 campane che suonano 18 volte al giorno.

Il Municipio

All’interno della struttura, dal 1990, si tiene ogni anno la cerimonia della consegna del Premio per il Nobel della Pace. Lasciamo per il momento la splendida piazza del Municipio per inerpicarci sulla collina antistante per visitare l’Akershus, la fortezza di Oslo. Il castello fu edificato dal re Haakon V verso la fine del XIII secolo e, nel corso dei secoli successivi, ha resistito a diversi assedi, il primo dei quali fu posto dal duca Erik di Södermanland nel 1308.

All’interno della Fortezza

L’unica resa è stata quella, non in battaglia, all’esercito tedesco che attaccò la Norvegia durante la Seconda Guerra Mondiale e che elesse il castello a proprio quartiere generale per tutto il tempo dell’occupazione del paese scandinavo. All’interno della fortezza ha oggi sede il Museo delle Forze Armate Norvegesi e duello della Resistenza oltre alle tombe di numerosi monarchi norvegesi. Dai giardini dei bastioni ci godiamo uno splendido panorama della città e del suo fiordo.

Vista della baia con il Municipio

Ritorniamo nella zona del municipio per una piacevole passeggiata sul lungomare, pieno di locali e ristoranti, mentre si sente l’aria frizzante del Mare del Nord, tutto molto bello, pulitissimo e ben tenuto. I ristoranti però sono abbastanza cari così decidiamo di cambiare zona per trovare qualcosa di più abbordabile. Samuele scova tramite internet un food court con specialità asiatiche, messicane, greche, italiane e di altri Paesi ancora. Decidiamo così di cenare qua dove ognuno può prendersi ciò che vuole e la scelta si è rivelata ottima sia per il palato che soprattutto per il portafoglio!!!

In piazza per vedere la partita della nazionale locale

Il mattino seguente facciamo una bella gita su uno splendido veliero lungo il fiordo di Oslo della durata di circa due ore che prenotiamo direttamente ai botteghini. Riusciamo a salire a bordo tra i primi e ci sistemiamo in ottima posizione per goderci il panorama.

Il veliero che ci ospita per la gita sul fiordo

La nostra imbarcazione è uno splendido veliero in legno ed appena ci allontaniamo dal porto ammiriamo sulla sinistra l’Opera ed i moderni quartieri di Barcode e di Sorenga. In breve costeggiamo la penisola di Nesodden e passiamo vicino all’isoletta di Nakholmen caratterizzata dalle bellissime casette colorate con accesso diretto al mare: un paesaggio incantevole frutto di un profondo rispetto per la natura.

Caratteristiche casette con accesso diretto al mare

Il mare è calmo ed il cielo splendente, così ci godiamo questa rilassante seppur breve crociera ammirando lo skyline di Oslo in lontananza e scorgendo di tanto in tanto qualche isolotto e qualche simpatico gabbiano.

Vista del porto di Oslo

Un’esperienza veramente imperdibile perché regala momenti di relax a stretto contatto con il mare che è parte integrante della cultura norvegese. Rientrati in porto, raggiungiamo il Palazzo Reale, costruito nella prima metà del ‘900 e tuttora residenza ufficiale dei sovrani norvegesi.

Il Palazzo Reale

Immerso nel verde di un parco, progettato dall’architetto danese Hans Ditlev Franciscus Linstow ed edificato tra il 1825 ed il 1848, il Palazzo ha uno stile neoclassico semplice ma allo stesso tempo imponente ed elegante.

Cambio della guardia

Assistiamo al caratteristico cambio della guardia, quindi ci dirigiamo al vicino Frognerparken dove si trova il favoloso Parco di Vigeland con l’esposizione permanente di sculture e bassorilievi dell’artista norvegese.

La terrazza del monolito al Parco Vigeland

Una delle creazioni più ammirate è la grande fontana di bronzo, composta da sei giganti che sorreggono una ciotola da cui sgorga l’acqua. Bellissimo è anche il ponte di granito con 58 sculture in bronzo, come quella del “Bambino arrabbiato”, divenuta ormai un simbolo del parco e della stessa Oslo.

Il “bambino arrabbiato”

Le oltre 200 statue rappresentano soggetti umani colti in differenti momenti della vita e come tali sono in grado di creare emozioni nell’animo del visitatore. Allo stesso tempo la bellezza delle sculture e la loro posizione nel giardino si prestano a foto ricordo uniche, divertenti e talvolta artistiche.

All’interno del Parco

L’ingresso al parco è completamente gratuito e con oltre un milione di visitatori all’anno, rappresenta una delle attrazioni più visitate della Norvegia. Nel tardo pomeriggio torniamo al porto per una passeggiata attraverso i più recenti quartieri della città con palazzi moderni ed originali che sembrano inserirsi perfettamente con l’ambiente circostante.

Lo splendido palazzo del Grand Hotel ad Oslo

Il clima è decisamente perfetto, poi ora che è estate abbiamo anche molta luce dato che qui il sole tramonta più tardi, trovandosi molto più a nord dell’Italia. Arriviamo così allo spettacolare edificio del Teatro dell’Opera, interamente bianco, la cui ombra che si proietta nel mare crea dei contrasti favolosi che gli danno ancor maggior risalto.

Il Teatro dell’Opera

Lo splendido edificio è sormontato da un tetto anch’esso bianco, di marmo, su cui è possibile salire per godere di un panorama a 360° della capitale norvegese e si integra perfettamente con l’ambiente circostante. La sua progettazione e costruzione ha restituito agli abitanti ed ai turisti una parte di lungomare che prima era poco sfruttata divenendo in poco tempo una delle attrazioni simbolo di Oslo oltre ad essere sede di importanti concerti e spettacoli.

Panorama dal tetto del Teatro dell’Opera

Poco distante dal Teatro ammiriamo l’originale edificio che ospita il Museo di Munch con le opere dell’artista Edvard Munch donate alla città. Non visitiamo l’interno essendo ormai tardo pomeriggio pur sapendo che ci perdiamo numerosi capolavori tra i quali il celebre Urlo, la Madonna, il Vampiro, la Gelosia ed il Bacio.

Il moderno lungo mare e, sullo sfondo, il Museo Munch

Anche questa giornata giunge al termine e la concludiamo con una bella cena sempre alla Food Court della sera prima. Il giorno seguente raggiungiamo il Museo Folkloristico Norvegese, un museo all’aperto che narra la storia e la cultura del popolo norvegese.

Una tipica casa norvegese nel Museo Folkloristico Norvegese

Qui si possono vedere e visitare le abitazioni norvegesi appartenenti a differenti epoche, completamente arredate con oggetti tipici e realmente utilizzati dagli abitanti del tempo. Le persone addette al museo vestono abiti tradizionali, danno spiegazioni e talvolta fanno piccole rappresentazioni della vita dell’epoca.

All’interno del Museo ci sono anche alcuni caratteristici giochi locali

Una delle attrazioni più interessanti è una chiesa in legno risalente al 1200, divenuta parte del museo dal 1884. Si tratta di una visita molto piacevole che unisce natura, storia e cultura e permette di avere un rapporto facile e diretto con la tradizione locale.

La Chiesa in legno risalente al 1200

Il nostro tour alla scoperta di Oslo continua con la visita del Museo Fram, dedicato alle esplorazioni polari. Il suo nome deriva infatti dall’omonima nave, utilizzata nelle esplorazioni dell’Artide e dell’Antartide da parte dei norvegesi ed esposta perfettamente restaurata e visitabile anche al suo interno.

Il Museo Fram

Dal 2013 nel museo si trova anche la nave Gjoa oltre ad una vasta esposizione di immagini e documenti sulle esplorazioni polari. Un altro museo molto interessante che si trova in questa zona è il Kon-Tiki dedicato all’omonima spedizione del 1947 effettuata da Thor Heyerdahi e dai suoi compagni dal Sud America alla Polinesia.

La famosa zattera all’interno del Museo Kon-Tiki

L’attrazione principale è la zattera con cui i marinai esploratori effettuarono questa intrepida impresa: immaginare tale semplice imbarcazione solcare le tempestose acque dell’Oceano Pacifico ci fa riflettere sulle immani difficoltà che i sei esploratori hanno dovuto affrontare.

Altra imbarcazione storica del Kon-Tiki

Sempre più attratti dal passato norvegese e dalle sue esplorazioni, decidiamo di visitare anche il Museo delle Navi Vichinghe che ospita le tre uniche imbarcazioni vichinghe in buono stato di conservazione. Ciò perché esse, seppur costruite per la navigazione oltre 1100 anni fa, furono poi utilizzate come tombe dei sovrani ed interrate.

Museo delle Navi Vichinghe

Terminata la visita dei musei, torniamo ancora una volta sul lungomare di Oslo e ci fermiamo a mangiare dell’ottimo street food mentre la baia con le sue navi e i suoi colori ci regalano una stupenda atmosfera nordica. Ed eccoci arrivati all’ultimo giorno di permanenza ad Oslo e, prima di partire, decidiamo di raggiungere con la metropolitana il quartiere periferico di Holmenkollen.

Panorama da Holmenkollen

Ci troviamo sulle colline a nord di Oslo, una zona favolosa e naturalmente verdissima da cui si gode un panorama strepitoso della città. Qui dal 1892 si tiene il Trofeo di Holmenkollen, inoltre fu la sede dei VI Giochi olimpici invernali del 1952.

Una splendida visuale dal terrazzo della struttura del trampolino

Il posto vale assolutamente una visita, soprattutto in estate quando le piste diventano sentieri per passeggiate attraverso i boschi e per questo molto amato anche dagli abitanti che qui trascorrono momenti di puro relax.

Dal punto di partenza degli sciatori

Vedere il trampolino con i suoi 69 metri di altezza è uno spettacolo impressionante, soprattutto se si immagina la velocissima discesa degli sciatori che raggiungono i 100 km orari durante le gare! L’edificio del trampolino ospita anche il museo dello sci, un simulatore ed un negozio di souvenir.

Alla base del trampolino….Samuele si esercita nei salti!!!

Il nostro soggiorno nella favolosa capitale norvegese termina qui e con i mezzi pubblici, sempre molto comodi e puntuali, raggiungiamo l’aeroporto in attesa del nostro volo per Riga. Arrivati nella capitale lettone, prendiamo subito a noleggio una macchina per raggiungere il Parco Nazionale del Gauja dove abbiamo in programma di pernottare due notti immersi nella natura in un tipico cottage locale, il Riga’s Hill Apartments a Ligatne, circondati da un paesaggio fiabesco.

Il Riga’s Hill Apartments, un tipico cottage locale

Ceniamo nel vicino Restorans 1815, assaggiando dell’ottimo stufato di manzo, uno dei piatti tipici locali spendendo pochi euro in proporzione alle porzioni servite ed alla qualità del cibo.

Un piatto tipico lettone

Il mattino seguente raggiungiamo con la macchina la vicina cittadina di Sigulda per prendere la funivia che attraversa parte dell’immensa foresta lettone, fino ad arrivare a Krimulda. Il viaggio a bordo della funivia è l’unico negli Stati Baltici e regala una vista spettacolare sulla valle del Gauja ed i suoi paesaggi incontaminati. Ci fermiamo a Krimulda per visitare più da vicino questa zona e proseguire con una lunga passeggiata verso Turaida.

La valle del Gauja

A Krimulda si trovano i ruderi di un castello medievale del 13° secolo di cui resta ben poco, essendo stato colpito da un devastante incendio nel 1601 e mai più restaurato.

Proseguiamo la nostra escursione visitando la Grotta Gutmana, la più grande degli Stati Baltici ed una delle attrazioni turistiche più antiche. La leggenda narra che la sorgente della grotta abbia proprietà curative e di guarigione, così tuttora molte persone si bagnano con la sua acqua.

Grotta Gutmana

Continuiamo a camminare attraverso il bellissimo paesaggio della valle del Gauja, in alcuni tratti completamente isolati, senza percepire alcun rumore se non quello dei nostri passi mentre in lontananza scorgiamo il castello medievale di Turaida. Le sue origini risalgono al 1214, successivamente fino al tardo sedicesimo secolo fu la residenza del vescovo di Riga, periodo in cui conobbe il suo massimo splendore. In seguito ad un incendio nel 1776, cominciò il suo declino fino ad essere ridotto in rovina e solo nella seconda metà del 20° secolo fu restaurato e riportato a nuova vita.

Il castello medievale di Turaida

Il complesso è rappresentato da 39 edifici storici visitabili con alcuni che ospitano interessanti mostre sulle tradizioni storiche e culturali a partire dall’11° secolo. Saliamo nella torre più alta e, dopo aver assistito alla visione di un breve film sulla storia del castello, ammiriamo il bel panorama della zona circostante.

L’ampio cortile del Castello

Il castello di Turaida è un vero gioiello architettonico, custode di cultura e civiltà, immerso nella natura, una sosta davvero molto piacevole, non è un caso infatti che sia il museo più visitato della Lettonia. Torniamo indietro a piedi fino a Krimulda dove riprendiamo la funivia per il rientro a Sigulda.

Funivia di Sigulda

A questo punto rimaniamo nella cittadina per una breve visita in cui ammiriamo le rovine del castello risalente al 1878. La sua bellissima facciata in stile gotico risulta ben conservata e dal giardino si possono godere scorci imperdibili sulla valle del Gauja.

Castello di Sigulda

Rientriamo a Ligatne per la cena e per passare la notte, quindi di buon mattino lasciamo il Parco e ci dirigiamo verso Riga.

Facciamo una breve deviazione per visitare il piccolo centro di Cesis, noto per il suo bel castello medioevale tra i più visitati dell’intera Lettonia. Edificato nel XIII secolo, ha raggiunto il suo massimo sviluppo nel XV secolo, sotto il controllo dell’Ordine Livoniano per poi essere anch’esso invaso dall’esercito guidato da Ivan il Terribile, che aprì la strada alle successive dominazioni dei polacchi e degli svedesi. Nel 1703 venne occupato dalle truppe russe, e nel 1721 l’intera area venne incorporata all’interno dell’impero russo.

Castello di Cesis

Ripresa l’auto, ci fermiamo a Sigulda per visitare una pista per bob, costruita dal governo sovietico nel 1986 e lunga 1200 metri. All’epoca la pista fu edificata per le esigenze dei bobbisti sovietici, ma dopo l’indipendenza della Lettonia nel 1990, la pista divenne il centro di allenamento per gli atleti lettoni di sport invernali e sede di numerose competizioni.

Il blocco della partenza della pista per bob

Camminiamo all’esterno del tracciato costeggiando il suo percorso e rimaniamo stupiti dalla sua grandezza, è veramente impressionante! Poi saliamo all’interno della struttura a vedere il trampolino di lancio dei bob ed immaginiamo l’emozione della gara nel gelido paesaggio invernale dominato dal bianco della neve e dal ghiaccio. Terminata la nostra piacevole visita riprendiamo la strada verso Riga, per fermarci a Jurmala, la più importante località turistica sul Baltico, per secoli il centro termale e balneare preferito dalla nobiltà russa.

Il lungomare di Jurmala

Interessante anche il paesaggio urbano caratterizzato da uno stile un po’ retrò dovuto agli edifici in legno, se ne contano oltre 4000. Purtroppo durante la nostra visita di Jurmala ci colpisce un forte temporale e non possiamo goderci la magnifica spiaggia, tanto da doverci riparare all’interno di un bar, in attesa che il tempo migliori. Appena le condizioni meteo ce lo permettono, ammiriamo la bellissima chiesa ortodossa di Our Lady of Kazan di cui colpiscono i colori vivaci e le preziose rifiniture dorate.

La chiesa ortodossa di Our Lady of Kazan

Un’ultima passeggiata sull’elegante via pedonale Jomas Jela, ricca di ristoranti, bar e caffè per poi raggiungere in breve tempo la vicina capitale lettone e sistemarci subito al Riga Center Old Town Apartment, un ampio appartamento situato in un palazzo storico in pieno centro con due camere e due bagni. Molto soddisfatti della scelta, perfettamente arredato e curato nei dettagli, usciamo alla ricerca di un ristorante tipico. Il centro è pieno di locali, c’è solo l’imbarazzo della scelta e Samuele alla fine sceglie quello dal menù più interessante dove non può mancare una deliziosa zuppa servita nel pane.

Una squisita zuppa nel pane

Fortunatamente la mattina seguente il clima è decisamente migliorato cosicché possiamo dedicarci nel miglior modo possibile alla visita dell’affascinante Riga, il cui centro storico è stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.

E proprio dalla città vecchia iniziamo il nostro tour, con i suoi bei palazzi storici perfettamente ristrutturati, dai tenui color pastello, essa conserva intatta la struttura della città del 1600-1700 quando Riga faceva parte della Lega Anseatica e rivestiva un ruolo importante nei commerci. Il centro della città è la Piazza della Cattedrale dove turisti e residenti affollano i caffè, qui si affaccia il Palazzo della Borsa e le prestigiose case di ricchi mercanti.

Cattedrale di Riga

Il Duomo risale al XIII secolo ed è la chiesa protestante più importante di tutta l’area baltica. L’esterno colpisce soprattutto per la sua torre barocca alta 90 metri e sulla quale saliamo per godere dall’alto di uno straordinario panorama.

Panorama dall’alto della torre del Duomo

All’interno invece rimaniamo colpiti soprattutto dal bellissimo organo a canne, uno dei più antichi al mondo. A poca distanza dal Duomo si trovano i Tre Fratelli, la struttura residenziale più antica di tutta Riga attualmente sede del Museo dell’Architettura.

I tre Fratelli

Un’altra piazza decisamente incantevole è quella del Municipio circondata da eleganti palazzi storici con al centro il monumento ai Fucilieri lettoni. L’edificio più bello e particolare della piazza è la Casa delle Teste Nere in stile gotico rinascimentale ed in cui visse anche Wagner.

Casa delle Teste Nere

Purtroppo la costruzione originale fu distrutta durante la seconda guerra mondiale e quello che vediamo oggi ne è una fedele ricostruzione. Oltre al Municipio la piazza ospita il Museo dell’Occupazione in cui sono narrate le vicende storiche della doppia dominazione lettone, nazista e comunista e che visitiamo per conoscere più da vicino la difficile storia di questo stato. Successivamente proprio sulla piazza incontriamo una guida per un tour a piedi della città e decidiamo di prenderne parte perché così potremmo vedere altre cose interessanti con dettagliate spiegazioni in inglese che Samuele ci tradurrà. Ammiriamo subito la chiesa di San Pietro, in mattoni rossi, originariamente costruita in legno nel 1209, la sua torre è una delle più alte d’Europa.

Chiesa di San Pietro

Davanti alla chiesa si trova la scultura dei quattro musicanti di Brema in cui un gatto, un asino, un cane e un gallo fuggono insieme per sottrarsi ai maltrattamenti dei padroni. La guida ci spiega che bisogna strofinare il muso dell’animale più in alto che si riesce a raggiungere per avere più fortuna!!!

Scultura dei quattro musicanti

Dopo rimaniamo affascinati dalla deliziosa piazza Livu, costruita nella seconda metà del XX secolo ma con alcuni importanti edifici risalenti al XVIII secolo come la Sala della Grande Gilda (associazione dei commercianti). Durante l’estate la piazza è molto frequentata con bar, ristoranti all’aperto, concerti, pub, clubs, dove locali e soprattutto numerosi turisti amano trascorrere le piacevoli serate estive.

La colorata e deliziosa piazza Livu

La passeggiata guidata prosegue per lo stupendo centro storico ed abbiamo la possibilità di vedere la cosiddetta “Casa del Gatto“. L’edificio è in stile Art Nouveau ed il suo nome deriva dalla statua di un gatto in bronzo che si trova sul tetto, esso fu fatto costruire da un ricco commerciante cui fu negato di far parte della Camera di Commercio, il posteriore del gatto infatti era rivolto proprio verso l’edificio della Camera.

Casa del Gatto

Una pausa fondamentale è quella davanti al Monumento alla Libertà, simbolo dell’indipendenza lettone e visibile pure da lontano. Il monumento è alto 42 metri, in cima si trova una figura femminile che solleva sopra il capo tre stelle che simboleggiano le regioni della Lettonia mentre sulla base è incisa una dedica del poeta lettone Karlis Skalbe: “Per la patria e la libertà”.

Monumento alla Libertà

In questo contesto la guida esprime il dramma vissuto dalla popolazione durante la dominazione russa e i loro timori per la recente guerra scoppiata in Ucraina. Nelle vicinanze, situato accanto al canale, si trova il Teatro dell’Opera, costruito nel 1863 come teatro tedesco.

Il teatro dell’Opera

L’edificio possiede un’acustica eccezionale ed ospita spettacoli di musica e balletto di livello internazionale. L’ultima tappa del nostro tour con guida è la Torre di Polvere, una delle torri delle fortificazioni di Riga, costruita verso il 1330. Fu ricostruita molte volte e deve il suo nome al fatto che in essa veniva custodita la polvere da sparo, dal 1919 invece ospita il Museo della guerra della Lettonia.

La Torre della Polvere

Terminato il nostro tour con guida, proseguiamo in modo indipendente la visita della città e ci dirigiamo al Castello che si trova sulla riva del fiume Daugava in una bellissima e scenografica posizione. La sua origine risale al ‘300 ma fu ricostruito più volte nel corso della storia; dal 1710 al 1918 fu la residenza del governatore generale zarista russo. Nel 1918, la Lettonia riacquistò per la prima volta l’indipendenza ed il castello divenne la residenza del presidente negli anni seguenti.

Il castello di Riga

Terminiamo la giornata con una gustosa cena a buffet al ristorante Lido per poi rientrare in camera dopo una breve giro in centro. La mattina seguente visitiamo il mercato centrale per entrare in contatto con i prodotti tipici locali, soprattutto le aringhe, il pesce essiccato e le verdure sott’aceto: si vende di tutto ed è anche un posto adatto per un veloce spuntino!

Il mercato centrale

Ritorniamo in centro e visitiamo il quartiere Art Nouveau, con bellissimi esempi architettonici di questo nuovo stile che si sviluppò nei primi anni del ‘900. Qui si trova anche il museo dell’Art Nouveau, ospitato in un edificio a più piani che fu la residenza dell’eccellente architetto lettone Konstantins Peksens. Avendo ormai visitato le principali attrazioni della città, decidiamo di tornare in centro per scattare ancora qualche foto alla chiesa di San Pietro, fare qualche acquisto e passeggiare piacevolmente per le caratteristiche vie cittadine.

La Biblioteca Nazionale Lettone

Raggiungiamo anche la Biblioteca Nazionale, situata in un’originale e moderna costruzione ed il Palazzo dell’Accademia lettone delle Scienze, un grattacielo di 108 metri che, fino alla costruzione della Torre della Televisione, è stato l’edificio più alto della Repubblica Socialista Sovietica Lettone.

Il Palazzo dell’Accademia Lettone delle Scienze

Per terminare nel migliore dei modi la giornata, ci rilassiamo nel bellissimo e accogliente parco cittadino Kronvald, dove si può anche affittare il pedalò per un giro nel canale della città. Non ci lasciamo sfuggire questa divertente escursione circondati da una natura meravigliosa in pieno centro, un’oasi di vero relax per tutti.

Panorama dal fiume

Il nostro viaggio a Riga è terminato ma la capitale lettone ci ha stupito per la sua bellezza, la ricchezza del suo patrimonio artistico-culturale ma anche per la sua cucina gustosa e nutriente, sicuramente una città che va assolutamente visitata!