2009 – Valencia
Per le vacanze natalizie, optiamo di trascorrere qualche giorno a Valencia, in modo tale da godere del suo clima mite ed allo stesso tempo conoscere la terza città in ordine di grandezza della Spagna, incuriositi anche dal suo recente boom turistico. Abbiamo nel complesso quattro giorni, tempo sufficiente non solo per la visita del centro ma anche per effettuare una breve escursione nella vicina Sagunto.
Atterrati all’aeroporto, sfruttiamo i comodi mezzi pubblici per raggiungere le immediate vicinanze del nostro Hotel, il One Shot Palacio Reina Victoria, un albergo storico dallo stile classico che ha a nostro avviso nella posizione uno dei suoi principali pregi.
Lasciati i bagagli cominciamo la visita della città partendo dalla vicina Cattedrale, uno spettacolare ibrido di stili, dal gotico, al barocco fino ad arrivare al neoclassico. Costruita originariamente nel 1262 sul sito ove prima sorgeva una moschea a sua volta edificata sulle rovine di un antico tempio romano, la cattedrale o Seu come viene chiamata dai locali, è stata più volte ristrutturata ed ha nella sua facciata barocca la parte più conosciuta ed affascinante.
Visitiamo l’interno con la bella pianta a croce latina con tre navate, anche se la parte di maggiore interesse è senza dubbio la Cappella del Santo Graal. Leggiamo infatti dalla guida che si ritiene che venga conservata proprio qua il Santo Calice che Gesù Cristo utilizzò durante l’Ultima Cena.
Quello che più di tutto interessa Samuele è però il Micalet, ovvero la torre campanaria dalla forma ottagonale che sovrasta la Cattedrale. Lui infatti ama molto salire in cima ai monumenti, così decidiamo di percorrere la scala a chiocciola composta da ben 207 gradini per arrivare alla terrazza superiore, posta ad un’altezza di circa 50 metri, dalla quale si gode di una splendida vista su buona parte del centro storico.
Usciti dalla Cattedrale, ne ammiriamo i suoi tre magnifici portali, la barocca Puerta del Los Hierros, la romanica Puerta del Palau e la gotica Puerta de los Apostoles, per poi rimanere a passeggiare nella piazza antistante la chiesa. La zona è molto affollata di turisti: siamo infatti nel pieno centro storico di Valencia, pieno di ristoranti, bar, attività commerciali varie e negozi di souvenir.
Gironzoliamo per le due piazze attigue alla Cattedrale, ovvero Placa de la Reina e Placa de la Verge. Qui ci fermiamo ad ammirare la bella Fontana del Turia, caratterizzata da una grande vasca nel cui centro, in posizione sopraelevata, è collocata la statua di un uomo barbuto che rappresenta il fiume Turia. Terminiamo la prima giornata con una squisita cena a base di paella di pesce in un locale del centro, per poi rientrare in hotel a riposare.
Il mattino seguente facciamo un regalo a Samuele (ma non solo a lui…) portandolo a visitare il bioparco, una moderna struttura dove sono stati ricreati vari habitat naturali, riducendo al minimo le barriere tra l’uomo e gli animali, senza alcuna “classica” recinzione. Passiamo così dalla savana alla foresta equatoriale, dal Delta del fiume Niger alla foresta di montagna, dall’Isola del Madagascar agli ambienti marini che ammiriamo da dietro vetrate trasparenti. Vi rimaniamo ben oltre il tempo medio di una normale visita, ma Samuele adora gli animali e siamo ben felici di accontentarlo.
Lasciamo in tarda mattinata il bioparco per raggiungere i rioni marittimi della città, partendo dal quartiere del Cabanyal, la zona dei pescatori con le tipiche case coloniche valenzane, alcune rivestite di piastrelle, altre molto colorate.
Facciamo poi una bella passeggiata sul lungomare della marina, piena di yacht, bar e locali alla moda. Qui ci fermiamo ad osservare anche gli edifici che hanno ospitato i teams della recente America’s Cup (2007), che tanto risalto ha avuto in televisione, oltreché un tratto del circuito urbano di Formula 1.
Prima di rientrare in centro, con un comodo bus e per la gioia di Samuele raggiungiamo l’Oceanografic, il più grande acquario d’Europa. Si trova ai margini dello splendido complesso architettonico della Città delle Arti e della Scienza, che visiteremo nei giorni successivi, ed è una tappa che ovviamente non ci potevamo perdere!!!
Il complesso è veramente molto vasto ed ospita al suo interno oltre 40 mila esemplari di animali di 500 specie differenti. L’ambiente è suddiviso in varie aree e quelle che ci hanno maggiormente colpito sono state la zona mediterranea, quella artica, l’oceanica ed in ultimo la tropicale. Molto divertente anche il delfinario, dove Samuele ha apprezzato le evoluzioni dei simpatici mammiferi così come ha altrettanto gradito la passeggiata nel lungo tunnel sottomarino dal quale ammiriamo passare sopra le nostre teste squali toro, squali grigi, razze ed altri pescioloni dalle grandi dimensioni.
La sera ci godiamo la città illuminata ed addobbata per il giorno seguente, il Natale. Peccato che solo ad ora di cena ci rendiamo conto come la maggior parte dei locali sia chiusa e ci dobbiamo accontentare di un veloce pasto consumato da Mc Donalds!
In compenso ci rifacciamo la mattina seguente con un’abbondante colazione in albergo, terminata la quale ci rechiamo alla Cattedrale per assistere ad un breve parte della messa natalizia.
Raggiungiamo poi Plaza Redonda, una piazza molto originale per la sua forma (ovviamente rotonda…) ed ampiamente conosciuta dai mercanti di tutto il Paese per essere stata il cuore del commercio della città per secoli. Molto bella la fontana in pietra e bronzo che si trova al centro della struttura.
Attraverso alcuni vicoli del centro storico arriviamo alla Lonja de la Seda, loggia della seta o loggia dei mercanti, uno splendido palazzo storico nominato patrimonio dell’umanità, edificato nel 1482 come risultato della prosperità commerciale della città. Come indica il suo nome, il palazzo venne usato per diversi secoli come mercato della seta, prodotto che ha avuto un’enorme importanza nell’economia cittadina e non solo. Rimaniamo molto colpiti dallo stile gotico valenzano e dall’eleganza della struttura.
Camminiamo lungo l’elegante avenida de Maria Cristina ed eccoci in una delle piazze più importanti della città: Plaza de Ayuntamiento. Qui si trovano numerosi edifici che ospitano istituzioni pubbliche, a partire dal palazzo del Comune e dall’edificio delle poste situato sul lato sud.
Ci fermiamo quindi in un ristorante del centro per consumare un abbondante pranzo natalizio, quindi proviamo a smaltire le calorie in eccesso raggiungendo con una lunga passeggiata l’antico letto del fiume Turia, prosciugato nel 1986 per prevenire le periodiche alluvioni che affliggevano la città e trasformato in un enorme parco fruibile a tutti gratuitamente.
Vi incontriamo numerose famiglie con bambini al seguito che scorrazzano da una parete all’altra dei giardini. Vi sono aranceti, palme, pini e tanti altri alberi oltreché impianti sportivi e diverse attrazioni ludiche adatte in particolar modo ai più piccoli.
Tra queste spicca la gigantesca statua di Gulliver, lunga ben 70 metri, che rappresenta il gigante disteso a terra ed immobilizzato dalle corde, sopra al quale sono stati creati scivoli, rampe e scale per giocare. Samuele non si lascia pregare e, ben volentieri, lo lasciamo interagire con altri bambini della sua età nel mentre ci riposiamo poco distanti su una delle tante panchine presenti nel parco.
Con il calar della sera ritorniamo nel centro storico, passeggiamo nella piazza antistante la Cattedrale, Samuele si ferma ad osservare un paio di artisti di strada, quindi consumiamo una leggera cena in un piccolo ristorante a due passi dalla Fontana del Turia.
Il mattino seguente ci svegliamo di buon’ora: abbiamo infatti in programma un’escursione all’antica città di Sagunto, distante una trentina di chilometri che raggiungiamo con un comodo treno. Fondata dai romani sui resti di una cittadella fortificata conosciuta come Arse, Sagunto divenne ben presto una delle più importanti realtà dell’intero Impero e conobbe un periodo di grande splendore e sviluppo economico interrotto solo dai cartaginesi che, con alla guida Annibale, nel 219 a.C. rasero al suolo la città.
Ricostruita sempre dai romani che la riportarono agli antichi fasti, cadde nell’VIII secolo sotto il predominio degli arabi che apportarono notevoli cambiamenti sia nella vita quotidiana degli abitanti che sotto l’aspetto architettonico e culturale. Dopo numerose vicissitudini, con periodi di prosperità alternati a guerre e devastazioni, Sagunto nel XX è divenuto un importante centro economico industriale della regione valenziana.
Ovviamente il nostro interesse riguarda principalmente la città vecchia con il castello e le sue imponenti mura che si estendono per oltre un chilometro, tanto che l’intero nucleo è stato dichiarato monumento nazionale addirittura dal 1931.
Prima di visitare questa immensa struttura, ci fermiamo ad ammirare lo splendido teatro romano, la cui originaria costruzione risale al I secolo d.C., dove ancora oggi, dopo un importante intervento di restauro, vengono rappresentate numerose manifestazioni culturali.
Facciamo pochi passi ed eccoci all’interno della fortezza. Samuele si diverte a correre lungo le mura, noi soprattutto ad osservare i diversi stili che compongono il castello e la sua possente fortificazione, dalla quale si ammira anche uno splendido panorama della costa e del mare.
Camminiamo tra le sue piazze che compongono buona parte della città vecchia: rimaniamo affascinati da Plaza de Armas, il nucleo principale e più antico del castello, così come ci piace la parte più araba della zona, ovvero Plaza de la Conojera.
Lasciamo quindi la fortezza e, prima di dirigerci alla stazione, visitiamo il particolare quartiere del Portalet de la Juderia, con le sue strette vie e le case imbiancate a calce. Una breve sosta alla chiesa di Santa Maria, in stile gotico del XIV secolo, ed al vicino Tempio di Diana, altro monumento nazionale ed unico edificio risparmiato dalla distruzione di Annibale, ed eccoci che ci ritroviamo sul treno diretti nuovamente a Valencia.
Continuiamo la nostra visita del centro storico e con una breve passeggiata raggiungiamo il mercato centrale, una struttura coperta al cui interno lavorano circa 400 piccoli commercianti che vendono prodotti alimentari ma anche souvenir e articoli da regalo. Ne approfittiamo per qualche acquisto, quindi ci spostiamo nel Barrio del Carmen, il quartiere più amato dai giovani per i suoi numerosi bar, tapas, ristoranti e locali vari, animato ad ogni ora del giorno e della notte.
Tralasciamo la movida e ci soffermiamo ad ammirare alcuni edifici storici particolarmente interessanti, a partire dal Convento del Carmen Calzado, splendida costruzione risalente al XIII secolo quando i Carmelitani Scalzi si stabilirono in città e che ha dato il nome al quartiere stesso.
Samuele si mostra più interessato alle due torri presenti: quella de Serranos e la Torres de Quart, entrambe nate con lo scopo di difendere il quartiere dall’esterno. Saliamo in alto alla prima, un tempo porta di ingresso di Valencia attraverso l’antica muraglia ed oggi tra le principali attrazioni della città. Dall’alto ci godiamo uno splendido panorama del centro e Samuele non accusa minimamente la fatica delle scale al termine di una giornata durante la quale siamo stati sempre in movimento.
Per la cena decidiamo di rimanere in zona e di gustarci una deliziosa paella (piatto tra i preferiti dei maschietti di casa) in uno dei tanti ristoranti tipici presenti nel quartiere.
Il giorno seguente, dopo una passeggiata in centro, lo dedichiamo quasi interamente alla Città delle Arti e delle Scienze, opera dell’architetto valenziano Santiago Calatrava ed ormai vero e proprio simbolo della rinascita della città. Il complesso scientifico-culturale occupa una vasta area del vecchio alveo del fiume Turia ed è suddiviso in più sezioni: oltre all’Oceanografic, già visitato nei giorni scorsi, vi è il Palazzo delle Arti, luogo da non perdere per gli appassionati della musica, l’Hemisferic (un cinema digitale 3D con all’interno un enorme schermo concavo di 900 metri quadrati), lo Science Museum e l’Umbracle. Completano la struttura alcune piscine che circondano gli edifici che, al calar del sole, esaltano uno spettacolare gioco di luci con il riflettersi delle vetrate delle vicine attrazioni.
Decidiamo di ammirare solo dall’esterno il Palazzo delle Arti Reina Sofia, con la sua bella forma di una nave protesa, tralasciando gli interni ove leggiamo nella guida esservi ben quattro teatri per ogni genere di manifestazione musicale.
Alessandro insiste invece per visitare il Museo delle Scienze ed effettivamente il tour si rivelerà molto istruttivo, coinvolgente e soprattutto divertente per tutti noi, ed in special modo per Samuele. Infatti all’interno vi sono numerosi spazi interattivi dove vi è la possibilità di partecipare a svariati giochi, osservare in diretta dei piccoli esperimenti, conoscere in maniera pratica quanto visto soltanto sui libri di scuola e, per la gioia dei più piccoli (per Samuele è stata probabilmente la cosa più interessante) veder addirittura nascere un pulcino che, con grande fatica, riesce a rompere il guscio del proprio uovo!!! Lo stesso motto del museo “E’ vietato non toccare, non sentire, non pensare”, la dice lunga sulla finalità istruttiva di questa splendida attrazione.
Una volta usciti, ci facciamo una piacevole passeggiata panoramica lungo l’Umbracle, un percorso sopraelevato rispetto alla Città della Scienza, formato da granito, legno, acciaio e opere d’arte.
Molto belle le piante rampicanti sopra gli archi, che nelle calde estati sicuramente contribuiranno anche a dare un poco di ristoro ai numerosi turisti che affollano il quartiere.
Raggiungiamo poi l’Hemisferic, una grande struttura che sembra somigliare ad una tartaruga che emerge dall’acqua all’interno della quale è stato allestito un planetario principalmente utilizzato per proiezioni di film e documentari.
Solo nel tardo pomeriggio rientriamo in centro per ultimare qualche acquisto e cenare in un tapas bar a base dei numerosi stuzzichini ed antipasti tipici della cucina spagnola. Andiamo quindi presto a letto in quanto al mattino, di buon’ora, abbiamo il volo di rientro in Italia.
Valencia ci ha veramente sorpreso: una città ricca di tradizioni, cultura ed arte ma allo stesso tempo moderna, piena di vita e di attività adatte ad ogni fascia di età. Il tutto senza ovviamente considerare le numerose spiagge presenti che, data la stagione, non abbiamo potuto scoprire ma che potrebbero ospitarci in qualche futura vacanza di mare!