2005 – Atene
Prima di festeggiare il primo anno di vita di Samuele, decidiamo di fare una breve vacanza, tornando per la terza volta nel giro di pochi mesi in Grecia. Questa volta la meta non è un’isola, il periodo non permetterebbe infatti il classico soggiorno mare, ma il continente, nello specifico la capitale: Atene.
Il volo diretto è comodo e confortevole, Samuele non ne vuole sapere di dormire ma preferisce divertirsi con il tavolinetto e smangiucchiare qualcosa. Arrivati all’aeroporto, raggiungiamo con la metro il centro città, dove abbiamo prenotato l’hotel AthenStyle e, dopo la classica sistemazione, facciamo una passeggiata per il famoso quartiere di Monastiraki.
Questa è una delle zone più tipiche e frequentate della capitale ellenica. La maggior parte delle strade che partono dall’omonima piazza sono infatti pedonali e brulicano di turisti e locali a passeggio per negozi, per fare shopping nel mercato oppure per mangiare in una delle tante taverne greche presenti.
Inizia ad essere pomeriggio inoltrato ed approfittiamo proprio della vasta offerta culinaria, per fermarci a mangiare due ottime moussaka, una sorta di “lasagna” con patate, melanzane e carne. Una vera bomba calorica che divoriamo in pochi minuti sotto gli occhi incuriositi di Samuele. Trascorriamo il resto della giornata curiosando nelle botteghe locali ed ammirando qualche curioso artista di strada che improvvisa brevi spettacolini tra la folla.
La mattina successiva iniziamo la visita vera e propria della città. Approfittiamo della bella giornata di sole per visitare per prima cosa il luogo più famoso di Atene: l’acropoli. La raggiungiamo con una piacevole passeggiata nonostante il passeggino di Samuele da spingere in salita. Arriviamo all’ingresso ed una volta pagato il biglietto eccoci all’interno di uno dei siti archeologici più visitati del mondo.
Facciamo pochi passi e troviamo alla nostra destra il Teatro di Dionisio, il più importante dell’antica Grecia nel V e IV secolo avanti Cristo, capace di ospitare fino a 17.000 spettatori.
A breve distanza incontriamo il Teatro di Erode Attico, maestoso e spettacolare, con una vista mozzafiato sulle alture che circondano Atene e su parte della città. Il Teatro, che a differenza degli altri edifici dell’Acropoli risale al periodo romano, può ancora ospitare 5.000 persone e viene utilizzato per eventi anche di rilevanza internazionale. Saliamo ancora di qualche metro e raggiungiamo il vero e proprio ingresso principale dell’Acropoli, costituito dagli straordinari Propilei, costruiti tra il 437 ed il 432 a.C.. Oltre alla bellezza della struttura, con il suo colonnato dorico esterno e ionico interno, altrettanto meritevole è la vista del panorama di Atene.
Dopo aver ammirato il vicino Tempio di Atena Nike, costruito per festeggiare la vittoria degli Ateniesi sui Persiani intorno al 400 a.C., ci troviamo di fronte, nella sua maestosità, il Partenone.
Simbolo dell’antica Grecia, il suo fascino non viene scalfito dal fatto che lo ammiriamo in uno dei (tanti) periodi in cui è in ristrutturazione, seppur parziale. Lo osserviamo da ogni angolo ed approfittiamo della bella giornata per scattare diverse foto con protagonista Samuele, ignaro di trovarsi in uno dei posti più visitati al mondo.
È ormai quasi ora di pranzo quando usciamo dall’area archeologica. Facciamo una sosta in un piccolo locale per un veloce spuntino, dopo di ché raggiungiamo il vicino Museo dell’Acropoli che espone reperti di valore inestimabile, tra cui il Moscoforo e quattro delle cariatidi dell’Eretteo. Samuele inizia ad essere stanco ed approfitta del passeggino per fare il suo sonnellino pomeridiano.
Nel mentre ritorniamo nel quartiere di Monastiraki visitiamo le rovine della Biblioteca di Adriano, risalente al 132 d.C., un edificio originariamente immenso per quei tempi (lungo 122 metri e largo 80) di cui oggi purtroppo rimangono pochi resti.
Dedichiamo il resto della giornata all’acquisto di qualche souvenir in uno dei tanti negozi della zona oltreché a gustare altri piatti tipici locali prima di rientrare in albergo.
Il tempo sembra assisterci anche il giorno seguente. La mattina è infatti ancora abbastanza fredda ma il sole, seppur ancora pallido, sembra promettere una bella giornata. Optiamo per prendere un comodo tram che ci conduce fino alla cima del Monte Licabetto, a 277 metri s.l.m..
A parte una piccola cappella ortodossa, dedicata a San Giorgio, la parte per noi più interessante è la vista che si gode sulla città e soprattutto sull’acropoli con, sullo sfondo, il mar Egeo.
Facciamo qualche foto e poi ridiscendiamo verso il centro, con una lunga passeggiata che ci conduce direttamente nel quartiere di Kolonaki, una zona ricca di locali per mangiare ma anche negozi dalle firme più prestigiose. Pochi passi e siamo davanti al Parlamento greco, in piazza Sintagma. L’edificio è imponente e la piazza antistante movimentata e piena di gente ma quello che più colpisce Samuele sono gli “Euzoni”, due guardiani che, in uniformi tradizionali, fanno la guardia giorno e notte alla tomba del milite ignoto.
Mangiamo qualcosa e ci dirigiamo verso il Giardino Nazionale di Atene, una grande zona verde sita al centro della capitale, dove ammiriamo diverse specie vegetali ma anche i resti di alcuni monumenti dell’antica Grecia.
Lo attraversiamo tutto per raggiungere una delle mete che più interessano Alessandro, lo stadio Panathinaiko dove, nel 330 a.C. vennero effettuate le prime Olimpiadi della storia. Originariamente erano chiamate Panatenee, in onore della dea Atena, ed erano celebrazioni religiose che si realizzavano con la massima rilevanza ogni quattro anni. Rimasto sepolto per diversi secoli, venne riscoperto nel 1870, restaurato ed utilizzato nel 1896 per i Giochi della I Olimpiade dell’era moderna.
Lo stadio può contenere circa 80.000 persone, tutte disposte sulle 50 file di gradini di marmo ed è tutt’ora utilizzato per diverse manifestazioni o per le celebrazioni delle vittorie degli atleti greci.
Passiamo la serata ancora una volta nel quartiere di Monastiraki, sempre molto affollato di turisti nonostante non siamo in alta stagione e, prima di andare a letto, ne approfittiamo per sorseggiare un ouzo seduti all’aperto, sotto un caldo fungo, a rivedere le foto scattate nella giornata appena trascorsa.
La mattina successiva la passiamo interamente all’Agorà, il cuore politico, sociale ed amministrativo di Atene nella Grecia Antica. L’Agorà era infatti il mercato ed il centro della vita di tutti i giorni nell’antica Atene ed oggi rimane uno dei luoghi più visitato ed apprezzato dai turisti.
Camminiamo all’interno di questo splendido museo a cielo aperto e raggiungiamo la Kolonos Agoraios, la Collina dell’Agorà per ammirare il Tempio di Efesto, risalente al V secolo a.C..
Altro edificio che ci colpisce molto è lo Stoà di Attalo, un lungo porticato di 116 metri donato alla città dal re di Pergamo Attalo II nel 140 a.C.. Peccato che la costruzione che vediamo oggi è solo una rifacimento effettuato a metà del 1900 di quanto presente due millenni fa.
Lasciamo l’agorà e, dopo una veloce sosta ristoratrice, raggiungiamo con una lunga ma piacevole passeggiata l’Arco di Adriano.
Qualche foto, pochi passi e siamo al più interessante Tempio di Zeus Olimpio, il più grande tempio della Grecia sotto il periodo romano. Anche qua purtroppo rimangono poche colonne ed altri resti dell’originaria costruzione, seppur il sito archeologico rimane di grande interesse culturale ed artistico.
Decidiamo di dedicare il poco tempo che manca alla fine della giornata per l’acquisto di qualche altro souvenir ed una passeggiata nella Plaka, il pittoresco quartiere che si trova proprio ai piedi dell’Acropoli. Qui passiamo anche la serata, cenando in una piccola ma deliziosa taverna con tanto di musica dal vivo.
Il giorno successivo è quello del rientro in Italia. Dopo un ultimo giro nei dintorni dell’albergo, un caffè greco gustato all’aperto e l’acquisto di una bottiglia di ouzo da riportare a casa, raggiungiamo in taxi l’aeroporto.
Atene ci ha positivamente colpito. La città, seppur caotica e per certi aspetti molto disordinata, è piacevole e facile da girare. I monumenti e le attrazioni da visitare sono tante, anche per chi, come noi, non è avvezzo all’architettura antica o a visitare musei d’arte.
Numerose le taverne ed i locali dove poter gustare cibo locale a buon prezzo. Peccato averci dedicato poco tempo…ritorneremo fra qualche anno in modo che anche Samuele possa godere della sua bellezza.