Il Tempio di San Sava: simbolo della Serbia ortodossa
Durante la nostra gita a Belgrado, una delle tappe più imponenti è stata il Tempio di San Sava, visibile da diversi punti della città per via delle sue dimensioni monumentali. Con i suoi 70 metri di altezza e una cupola che domina il quartiere di Vračar, è la più grande chiesa ortodossa dei Balcani e una delle più grandi al mondo.

La costruzione iniziò nel 1935, ma fu interrotta più volte a causa della Seconda guerra mondiale e del regime comunista. I lavori ripresero negli anni ’80 e l’interno è tuttora in fase di completamento. Nonostante ciò, l’impatto visivo è notevole: marmi bianchi, mosaici dorati e un’atmosfera solenne che invita al rispetto.

San Sava, a cui il tempio è dedicato, fu il primo arcivescovo della Chiesa ortodossa serba e una figura centrale nella storia nazionale. Il tempio sorge proprio nel luogo dove si ritiene siano state bruciate le sue reliquie nel 1595, durante l’occupazione ottomana. Un gesto simbolico che oggi trova risposta nella maestosità dell’edificio.

All’interno, la cripta è già completata e visitabile. È decorata con affreschi e colonne scolpite, e ospita anche un piccolo museo. L’accesso è libero e molti fedeli si fermano in raccoglimento, mentre i turisti si muovono tra le navate con discrezione.

Una nota interessante: l’architettura si ispira alla Basilica di Santa Sofia di Istanbul, con una pianta a croce greca e una cupola centrale. L’effetto è quello di una fusione tra tradizione bizantina e ambizione moderna. La visita ci ha permesso di osservare da vicino il ruolo della religione nella Serbia contemporanea. Il tempio non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo identitario, spesso usato per cerimonie ufficiali e celebrazioni nazionali.

Uscendo, ci siamo soffermati sulla scalinata che guarda verso il centro città. Da lì, Belgrado appare diversa: più solida, più consapevole della propria storia. Il Tempio di San Sava non è solo una chiesa, ma un punto di riferimento per chi vuole capire il cuore spirituale e culturale della Serbia.